TRENTUNO / TRZYDZIEŚCIJEDEN

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"Non so perché ma ho un po' d'ansia a stare qui"
"Ma se ci vieni ogni anno a casa mia!"
"Lo so ma ora è diverso.. noi.." ci indica con l'indice "siamo diversi".
"Stiamo insieme ma non cambia niente Piotr, mia mamma ti adora come sempre e lo stesso Lukasz"
"Si, ok allora entriamo"
Abbiamo lasciato l'auto nel giardino di casa e ci accingiamo ad entrare dentro.
"Ragazzi! Benvenuti" ci accoglie mio fratello maggiore, Lucasz, con sua moglie e suo figlio.
"Ciao Luke!" Urlo io saltandogli addosso, con la mia solita signorilità.
"Ciao sorellina, ma possibile che sei sempre più bella?"
"Sempre di più!" Rispondo facendogli la linguaccia e poi passo a salutare la moglie e il mio nipotino mentre Piotr saluta lui.
"Allora, che mi raccontate di bello? Come è Creta?"
"Bellissima, straordinaria"
"Piena di cagne" aggiungo io e Piotr scuote la testa divertito.
"Sempre gelosa e possessiva tu eh?" Mi domanda Julia, mia cognata.
"Solo se ne vedo la necessità"
"Ma anche io lo sono quindi la capisco" dice Piotr.
"Piotr, ma ti ha mai raccontato di quando venivi qui negli anni scorsi?"
"Qualcosina.."
"No ma io dico di un episodio in particolare?"
"No non mi pare"
"Che episodio?" Chiedo io.
"Il fatto del pupazzo"
"Sta zitta Julia, quello è un segreto!"
"Ora non più.. voglio sapere.." Piotr si siede difronte a noi e ci fissa.
"Ok, ma raccontalo tu, io mi vergogno"
"Addirittura, e che sarà mai?" Chiede mio fratello, sedendosi anche lui.
"Piotr, ti ricordi quel pupazzo di Winnie Pooh che le regalasti qualche Natale fa?"
"Ehm..quello vestito da babbo natale?"
"Si.."
"Sì certo che lo ricordo.."
"Ecco quello, in pratica Silvia non se ne separava mai, mai.. lo portava a letto con lei, a scuola nello zaino e.."
"Basta così Julia!"
"..e nella doccia! Una volta l'ho beccata che si insaponava con quel pupazzo, non sai che ridere!"
Voglio scomparire, ora, dalla vergogna. Mio fratello e Piotr mi guardano a bocca aperta mentre Julia ride ancora a crepapelle.
"Non stavo facendo niente di male, solo insaponandomi!"
"E io sono Nigeriano, amore" Piotr mi mette una mano sulla gamba e mi prende in giro.
"No dico sul serio!"
"Ma dico io no, perché ero l'unico a non sapere che Silvia era cotta di me?"
"Tu eri più grande, avevi tante ragazze.. c'era l'amicizia con Arek, poi Laura.." dice Julia tornando seria "noi credevamo fosse solo una cotta adolescenziale ma più passavano gli anni più lei era legata a te e ora.. fortunatamente state insieme, altrimenti chi l'avrebbe sopportata a questa nelle orecchie lei e 'il ragazzo occhi cielo'!"
"Piccola mia, vieni qua" Piotr mi tira a sé e mi abbraccia forte baciandomi a stampo.
"Ti giuro che non ci facevo niente con quel coso" gli dico a bassa voce e lui annuisce ridendo.
"Si, come no, ti credo"
"Piotr, eddai!" Gli tiro degli schiaffi ma lui continua a ridere.
"E allora? Che sono questi modi di fare animaleschi?" Mia madre entra in soggiorno con i suoi modi autoritari. Piotr si alza di scatto e va a salutarla.
"Mi scusi, stavamo solo scherzando. Buongiorno" le dice ma lei fissa me, sempre e solo me.
"Non scusarti, non è colpa tua ma di quella bestiolina di mia figlia"
"Mamma non iniziare.." Lukasz la conosce bene, forse meglio di me.
"No falla fare Lù, tanto sono sempre io la cattiva, no?"
"È così, e non fare la sarcastica, lo sai che mi dà fastidio"
"Buongiorno eh mamma, mi fa piacere di rivederti dopo più di sei mesi"
"Sisi prendila sempre a ridere, non crescere mai"
Piotr mi guarda e so che non si aspettava tutto questo. Ogni volta che veniva lui, a Natale o al compleanno di Arek, io facevo di tutto per mantenere la calma con mia madre, per dare l'impressione che fossimo una bella famiglia. È per questo che lui ora è spiazzato.
"Ma Arek?" Chiede Lukasz.
"Sta arrivando, l'aereo ha fatto ritardo" dice Piotr ancora scioccato.
"Io vado a cucinare"
"Ti aiuto" Julia si alza e la segue ma prima si gira verso di me e mi sussurra qualcosa "vieni anche tu".
"Lo odio lo sai!"
"Dai ti prego" mi chiede congiungendo le mani a mo di preghiera.
"Ok, tra due minuti arrivo" dico, lei annuisce e va in cucina.
"Non me la ricordavo così tua madre"
"Non te la ricordi così perché tu non l'hai mai vista così, quando venivi tu fingevano di essere una famiglia perfetta ma ora che fai parte anche tu della famiglia, beh, deve farti capire quanto io sia inadatta e quanto sia un fallimento come figlia e come donna"
"Ma che dici?"
"Già"
"Dai su Silvia, non esagerare, mamma ha il suo carattere ma ti vuole bene, te lo dico sempre"
"Sisi.. ma io tutto sto bene non lo sento, ora vado in cucina che mi aspettano" mi alzo e raggiungo le altre donne in cucina mentre loro si mettono a giocare ai videogiochi.
"Eccomi, che posso fare?"
Mia mamma mi fa un occhiataccia e poi mi indica le patate.
"Pela le patate e non fare danni come al solito"
"Ci provo"
Davvero io non so come sono uscita fuori così, con mia mamma che mi mortifica sempre e l'ha sempre fatto, fin da quando ero solo una bambina. Senza un padre, mio padre era un alcolizzato e ci ha abbandonati quando io avevo solo qualche mese, ecco, io non so come sono cresciuta così. Non voglio vantarmi ma so di avere un carattere forte e una determinazione fuori dal normale e forse questi brutti avvenimenti nella mia infanzia mi hanno aiutato a sviluppare queste caratteristiche. E poi i miei fratelli, i miei angeli. Sono loro che mi hanno sempre aiutata, sostenuta ed incoraggiata. Lukasz è come un padre per me mentre Arek è da sempre il mio migliore amico. Loro mi capiscono e mi accettano per come sono, esuberante e testarda, ma di certo non un disastro come mi disegna mia madre. E spero di dimostrarglielo un giorno, si lo spero proprio.
****
"Hei Arek, finalmente!" Lo saluto e lo abbraccio mentre lui trascina dentro il suo trolley.
"Eh si scusate, ma di questi aerei non ci si può proprio più fidare.."
"Io intendevo finalmente che sei arrivato, sono stanco di battere Milik Senior a FIFA, è troppo scarso! Ora posso battere te!"
"Ah è così? Bene, vedremo! Vado a salutare e torno, tu preparati!"
Va in cucina mentre io e Lucasz terminiamo la partita che finisce sullo 0-5 per me, davvero troppo facile.
"Eccomi! Fammi spazio fratello"
Si siede accanto a me e iniziamo a giocare, poi arrivano anche Silvia e Julia.
"Arek ma Jessi?" Gli chiede Silvia.
"Jessi.. non viene, è andata dalla mamma"
"Non viene proprio? Bella educazione la tua ragazza" interviene la signora Milik e restiamo tutti spiazzati. Che carattere, mamma mia!
Arek la guarda male ma non risponde, sembra che ci sia abituato. Lei va via e noi torniamo a giocare.
"Le vacanze tutto bene?" Silvia gli fa ancora domande.
"Si"
La guardo per un istante per farla smettere, so dove vuole arrivare ma così facendo lo fa solo innervosire. Io e Silvia abbiamo il sentore che Arek non stia più con Jessica e che non abbiano passato le vacanze insieme. Non hanno messo foto insieme durante le festività ed è strano perché sono entrambi molto social e questo ci ha insospettito.
"Mh bene.." dice lei e la smette di fare domande, tornando in cucina con Julia.
Noi continuiamo a giocare e ne approfitto che siamo solo noi tre per parlare con Arek.
"Tu e Jessi non state più insieme, vero?"
Arek si gira di colpo verso di me e poi riguarda avanti.
"Perché lo pensi?"
"Perché non avete messo neanche una foto insieme in queste vacanze, né ce ne avete inviate a noi.. cosa impossibile data la vostra mania per le foto. E poi ora tu qua da solo.."
"Si è vero, non stiamo più insieme e non abbiamo trascorso le vacanze insieme. Sono stato a Ibiza con Igor"
"Davvero?" Gli chiedo sgranando gli occhi, non me lo aspettavo.
"Si"
"Perché nasconderlo?" Domanda Lukasz.
"Mi annoio di raccontare tutto"
"Mmh capito.."
"Vabbè dai, torniamo a giocare"
Finiamo il mini torneo, poi andiamo a tavola per mangiare.
"Tutto molto buono, complimenti alla cuoca"
"Grazie Piotr, sei sempre troppo gentile" la signora Milik appoggia una mano sulla mia e mi sorride cordialmente.
"E tu invece devi sempre fare la viziata. Perché non hai mangiato tutto?" Chiede a Silvia, cambiando radicalmente espressione e tono di voce.
"Non mi andava"
"Da quando sei a Napoli sei ancora più indisponente e sgraziata, non so più che fare con te"
"Inizia col lasciarmi in pace"
"Attenta a come parli"
"Ok, basta. Torniamo a mangiare" mi intrometto perché davvero l'aria si sta facendo pesante e non dovrebbe essere così in famiglia.
Silvia avvicina la sua faccia alla mia e mi sussurra qualcosa.
"Scusami, davvero"
"Sta tranquilla, non hai fatto nulla di male" le rispondo stringendole la mano.
Lei annuisce e torna a mangiare, o a fingere di farlo.

//Piotr Zieliński// •Se devi amare, devi amare forte•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora