Capitolo 1 ✔

7K 342 275
                                    

Alex

«Allora... che ne dici di andare al cinema stasera?»

Spalancai gli occhi quasi mi fossi svegliato di soprassalto da un incubo e mi scostai appena dalla ragazza avvinghiata al mio petto, volevo guardarla in faccia perché proprio non mi ricordavo com'era fatta.

Sorrisi poi, poggiai la testa al cuscino e socchiusi le palpebre. «Stai scherzando, vero?» le chiesi in uno sbuffo divertito.

Fu lei a scansarsi allora, si teneva sollevata con un gomito sul materasso e con l'altro braccio immobilizzava il piumone al petto, era ancora nuda. «Beh, stavo solo pensando che... potremmo conoscerci un po'... abbiamo bruciato le tappe ma questo non significa che non possiamo più fare le cose come si deve...» la voce melliflua tentava di farmi accondiscendere alle sue idee, mi accarezzò il ventre con una lentezza che in un'altra situazione mi avrebbe mandato fuori di testa, seguiva le scanalature dell'addome e scendeva sempre più in basso. Dovetti ammetterlo, ci riuscì a provocarlo quel brivido di eccitazione che mi avrebbe certo reso pronto a un altro giro di danze, peccato che le sue aspettative future avessero smorzato ogni desiderio.

Nulla sarebbe riuscito a trattenermi oltre la notte passata.

Le afferrai il polso e lo adagiai con delicatezza sul suo ventre, ero uno stronzo, certo, ma uno di quelli educati. Mi misi a sedere sul bordo del letto e raccolsi da terra i miei boxer, li infilai senza tentare di celarmi al suo avido sguardo, in fondo, dopo quello che avevamo combinato nelle ore precedenti, non avrebbe avuto senso fingere di possedere un pudore che avevo totalmente perso con la sua partenza.

«Mi dispiace Carlotta...»

«Clarissa!» mi corresse infastidita ma non le diedi modo di iniziare una scenata. Lo sapevo bene che dietro al tono acido delle sue parole si nascondeva la delusione di vedersi abbandonata senza neanche un bacio d'addio.

Proprio non lo capivo perché alcune ragazze si ostinavano a credere che una notte di sesso non fosse, in realtà, una notte di sesso. Io ero chiaro, palesavo le mie intenzioni e lasciavo a loro margine di scelta, mettevo le mani avanti per non ritrovarmi faccia a terra eppure qualcuna ci sperava sempre in un mio cambiamento non sapendo che avrebbero perso il mio interesse un attimo dopo l'orgasmo.

Una volta indossate anche le scarpe mi degnai di prestarle nuovamente quel minimo di attenzione che serviva per congedarmi. Lei era rimasta distesa sul letto, aveva le braccia incrociate e un broncio che sarebbe apparso anche tenero agli occhi di qualcun altro.

«Notte fantastica, Carletta!»

«Clarissa!» avrebbe voluto urlarlo anche se non lo fece, portò gli occhi al cielo e lasciò scivolare le braccia lungo il corpo.

Alzai le spalle in risposta, come si chiamava non era certo un mio problema dato che non ci saremmo più rivisti.

«Tu sei veramente un cafone!» affermò sprezzante dopo aver notato il mio totale disinteresse.

E io lo sapevo che avrei dovuto andar via, lo sapevo che il mio lo avevo già fatto e alcun motivo sarebbe valso la pena di intrattenermi anche un minuto di più, ma ormai a me non importava più un cazzo di niente, di nessuno.

Sorrisi incurvando solo l'angolo destro della bocca, mi avvicinai a lei con passo lento ma sicuro, adagiai un ginocchio sul materasso e mi fermai a pochi centimetri da quelle labbra che avevano baciato tutto di me, tranne le mie.

Con le dita seguii la linea della mandibola e scesi sulle spalle. Lei, come avevo immaginato, non mosse un muscolo. «Vedi, Clarissa...» perché quando volevo i nomi sapevo ricordarli. «Mi sembra, ma correggimi se sbaglio, di averti fatto cose decisamente poco eleganti questa notte e i tuoi lamenti erano tutt'altro che infastiditi. Questo cafone ti piaceva fin quando era in mezzo alle tue gambe!»

Hug Me - Ciò Che Rimane Di Noi #2 (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora