Capitolo 21 ✔

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Alex & Mia

Alex

Il vestito blu elettrico mi calzava a pennello, ma questa non era una novità per il sottoscritto, avevo sistemato i capelli con un po' di cera e la bottiglietta di Hugo Boss sostava all'angolo dello specchio in attesa di essere usata. Stavo da dio, secondo solo a Giò per una volta.

Non dovevo sposarmi quel giorno, eppure mi sentivo così in ansia che per un attimo ero stato assalito dal dubbio che anche io dovessi pronunciare il fatidico sì.

In realtà la stavo attendendo una risposta affermativa e dopo la serenata mi ero sentito più tranquillo a riguardo. Non ero sicuro che sarei tornato con Mia, lei ci navigava da mesi nei dubbi e quelli l'assalivano come ondate impreviste ogni volta che tentava di accostarsi alla terraferma per riprendere da dove avevamo lasciato. Ma l'avevo vista più convinta quella sera, forse anche arresa a un amore che era più grande di noi, che esisteva a prescindere dalle scelte fatte. C'era sempre stato, anche quando aveva tentato di sopprimerlo.

Mi toccai il polso e sentii il braccialetto di cuoio premermi sulla pelle. Mia l'aveva tolta la sua collanina, gettata chissà dove nel fondo di un cassetto. Io non c'ero riuscito a liberarmi del bracciale, era l'unica cosa che mi restava di lei, lo guardavo ogni volta che andavo con un'altra. Quello più di tutto mi ricordava cosa avessi perso.

Adesso rappresentava una speranza, un appiglio per ricominciare.

Cinsi il polso con l'altra mano e lo scossi davanti al viso in una silenziosa promessa fatta al mio riflesso che mi osservava con altrettanta determinazione negli occhi.

Era giunto il momento di affondare il colpo, di farmi aiutare da una giornata che avrebbe innalzato l'amore e reso protagonista. Dovevo far capire a Mia di non aver paura e tuffarsi, che ce l'avrebbe fatta a toccare di nuovo la riva, che io sarei stato lì ad attenderla con la mano tesa pronta ad afferrarla.

Arrivato al ristorante mi fecero strada fino alla sala adibita per la cerimonia, ero tra i primi e mi godetti la vista di quella stanza ancora vuota. C'erano sedie di legno bianche, decorate da fiori blu sul lato che costeggiava il corridoio centrale, disposte in fila davanti a un archetto abbellito da altrettante composizioni di fiori dove il colore del giorno svettava sul bianco. Avevano scelto di celebrare il loro matrimonio seguendo lo stile americano e organizzare rito e festa in una sola location, e tutti noi del gruppo eravamo stati scelti come testimoni e damigelle.

Una risata argentina mi fece voltare verso l'entrata e vidi tutti i miei amici farsi largo con indosso vestiti diversi ma del medesimo colore. Noi uomini avevamo un completo praticamente identico, mentre le ragazze sfoggiavano look svariati, ma era Mia che con la sua semplicità svettava su tutte.

Indossava un vestito con lo scollo a cuore stretto fino alla vita per poi ricadere in una morbida gonna che formava delle onde fino a metà della coscia. Era un incanto per gli occhi, tanto che non riuscii più a guardare altro.

Avevano un sorriso raggiante mentre avanzavano verso di me e mi chiesi se anche io non avessi la stessa espressione sul viso.

«Ciao, principessa... sei bellissima!» affermai al suo orecchio per poi baciarle la guancia.

«Anche tu non sei niente male...» disse studiandomi con attenzione sollevando un angolo delle labbra.

Sembrava tranquilla e questo quietò un po' anche me. Tentava sempre di tirarsi indietro dopo aver fatto un passo in avanti, anche se piccolo o insignificante, ma quel giorno appariva diversa dal solito. Più sicura, più felice.

Arrivò anche Giò, il frac gli stava benissimo addosso, sembrava un altro con i capelli sistemati. Aveva una gioia negli occhi che poche volte gli avevo visto e lo invidiai, lo invidiai davvero per il ragazzo che era stato, per l'uomo che era e per il padre che sarebbe diventato.

Hug Me - Ciò Che Rimane Di Noi #2 (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora