Capitolo 1

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Mia

Non avevo mai pensato che in un solo mese e mezzo potessero avvenire così tanti cambiamenti da costringermi a riorganizzare la mia vita.

Il corso di pasticceria si era concluso da qualche settimana e il mio esame finale era andato così bene da riuscire a estorcere un sorriso anche a chef Santi – era più un ghigno strano che uno spiegamento di labbra, ma da lui mi accontentavo anche di quello.

Avevo finalmente un attestato che riconosceva le mie qualità e potevo definirmi a tutti gli effetti una pasticcera. Certo avevo ancora una lunga strada davanti, ne dovevo fare di esperienza prima di sentirmi davvero una professionista, ma avevo iniziato a impilare i primi mattoncini per la costruzione del mio futuro e speravo che, come nei LEGO, ne venisse fuori qualcosa di meraviglioso.

Avevo ripreso il mio posto in pasticceria a tempo pieno, sei giorni su sette e la domenica libera una volta al mese, e Johnny aveva tirato un sospiro di sollievo nel rivedermi così presente in laboratorio. In piena primavera e con l'estate alle porte, tra feste e turisti il lavoro si era triplicato e in quattro decoratori faticavamo a gestire tutti gli ordini.

La compagnia di Stefano, elemento divenuto fondamentale nelle mie giornate, era un toccasana per i miei nervi scoperti e il suo buonumore costante, dovuto soprattutto al trasferimento a Roma di Jordan, mi aiutava a restare lontana dai continui rimugghiamenti in cui ero solita cadere in quel periodo. Speravo solo che l'apertura della nuova pasticceria al di là del Tevere, nei pressi di Castel Sant'Angelo per essere precisi, non portasse a dividerci, non avrei avuto alcun problema a spostarmi o a restare lì dov'ero, speravo solo di continuare a far lavoro di squadra con il mio amico.

Era stato piacevole ritornare alla routine che avevo prima della mia partenza per Lione, ma c'era anche da ammettere che solo quella era rimasta tale, tutto il resto era mutato.

Avevo al fianco un nuovo ragazzo. Non stavamo insieme, malgrado sapessi che lui non mirasse ad altro, ma passavo molto del mio tempo libero in sua compagnia. E, sì... di tanto in tanto ci scappava anche qualche bacio.

Matteo era straordinario, di quelli che preghi una vita per trovarli, di quelli che le amiche direbbero di non lasciarseli scappare, di quelli che riuscivano a donare quiete al mare in burrasca dell'animo.

Era inutile negare che mi attraesse ed era facile cedere a un piacere che sapevo gestire, che non riusciva mai a travolgermi totalmente. Era bello quanto utile tenere sempre salde le redini delle mie emozioni.

Quel ragazzo rappresentava esattamente ciò che andavo cercando prima di imbattermi in Alex. Già, perché il punto era proprio questo: io ci avrei perso la testa per uno come lui, ma questa era troppo occupata a surfare su onde di ricordi che avevano le fattezze di un'altra persona per rendersi davvero conto di chi avevo a fianco.

Non te lo sradichi con facilità dal cuore chi ti ci lascia le proprie impronte. E anche se vorresti andare oltre, voltare pagina, iniziare un nuovo capitolo della tua vita, non hai potere decisionale su di lui, devi solo aspettare prendendoti il rischio di perderti un presente piacevole per inseguire un passato che sai non potrà più tornare.

Perché io ci avevo provato a fingere che nulla fosse accaduto quel dannato primo novembre, avevo cercato di lasciarmi andare al sentimento nutrito per Alex, a farmi guidare solo da questo, però la fiducia non s'inventa, non la ripeschi dal lago delle emozioni come un vecchio scarpone, quella c'è o non c'è e lui l'aveva distrutta in dei pezzi così infinitesimali da non riuscire a rincollarli anche volendo.

Dicono che l'amore sia sufficiente per superare ogni ostacolo, che se è vero sconfigge ogni cosa, ma non è così! Il sentimento che mi legava ad Alex era puro, rivestito da un'armatura impermeabile che a nulla permetteva di intaccarlo; neanche il livore del tradimento era riuscito a contaminarlo, neanche la delusione di vedere la nostra storia a brandelli lo aveva scalfito, quello brillava come il sole all'ora di punta: intoccabile, prepotente. Eppure, lui da solo non era riuscito nell'impresa, lui da solo, anche se forte ed elevato, era stato sopraffatto dalla paura di un domani che avrebbe potuto essere uguale a quello ieri che mi aveva spezzata senza preavviso e dovevo tutelarmi, perché una nuova caduta mi avrebbe tolto ogni energia per rialzarmi.

Hug Me - Ciò Che Rimane Di Noi #2 (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora