Capitolo 15 ✔

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Mia

L'estate era entrata da qualche giorno e l'anima aveva lo stesso tripudio di colori che la natura donava agli alberi, al cielo e ai fiori.

Stavo bene, potevo dirlo senza vergognarmi che ero felice.

Avevo deciso di abbandonare alle spalle tutti i timori che nutrivo verso il ragazzo che in quel momento mi era seduto accanto, immersi tra scatoloni che solo dopo giorni di continui rimproveri si era deciso a sistemare.

Certo, le paure non se ne vanno via così solo perché te lo imponi, quelle perfide attendono di trovarti impreparato, privo di scudi per tenderti un attacco a farti ricadere loro preda e io non facevo eccezione. Capitava mi cogliessero nel cuore della notte, quando sola nel mio letto non riuscivo a prendere sonno pensando che Alex fosse ancora al Sweet, ipotizzando quante ragazze gli avrebbero sfilato davanti con l'intento di guadagnarsela un'occhiata e – perché no? – anche qualcosa di più.

Facevo di tutto, però, per rimpiazzare quei pensieri con altri positivi, con i ricordi più belli di noi, con tutte le sue dimostrazioni atte a ficcarmelo in testa che non sarebbe rinciampato nei suoi stessi sbagli. E io glielo volevo concedere quel brandello di fiducia utile a viverci la nostra storia senza che il passato ci trascinasse in un nuovo oblio di dubbi e incognite, avevo fatto una scelta ed era mio dovere portarla avanti senza intoppi visto che lui la sua parte la stava compiendo.

«Che ne pensi di questo? potrei appenderlo nel corridoio...» Alex voltò verso di me un quando di piccole dimensioni che ritraeva un castello in bianco e nero. «È la dimora di Dracula, me l'ha portato Johnny dalla Romania...» aggiunse quando vide che non proferivo parola.

«Johnny si offende se non lo appendi?» domandai riluttante con gli occhi puntati su quella foto che al dire il vero non era neanche male, ma la mancanza di colori la rendeva davvero cupa.

«Non credo neanche se la ricordi...» commentò grattandosi il mento.

«Allora lasciala nello scatolone...» Rise in risposta, in quel modo tutto suo, con la punta della lingua incastrata tra i denti e gli occhi che brillavano di divertimento e non potei fare a meno di scrutarlo un altro pochino prima di dedicarmi a un nuovo scatolone da aprire. «Che c'è, ho qualcosa incastrato tra i denti?» chiese notando che non stavo facendo null'altro che osservarlo. Scossi la testa e stesi le labbra in un sorriso, imbarazzandomi quel tanto che bastò per far nascere sul suo viso un ghigno compiaciuto. Afferrò il polso e mi tirò a sé per stringermi in un abbraccio che ci fece finire sdraiati lungo il pavimento. «Allora stavi solo constatando quanto fossi bello...» non era una domanda, mi conosceva abbastanza da capire i miei silenzi, da interpretarli.

«Non montarti la testa... c'è di meglio al mondo...» commentai roteando lo sguardo e fingendo di non tollerare quella sfrontatezza di cui era pregno, quando ormai era una caratteristica talmente sua che forse non lo avrei amato com'era accaduto se ne fosse stato sprovvisto.

«Ma tu hai scelto me... no?» Mi ritrovai ad annuire e vidi il suo viso mutare in una gioia diversa dalla precedente, più intrinseca nel suo essere. Potevo giurare assomigliasse a una carezza dell'anima. «A me questo basta per sentirmi al di sopra di chiunque altro...»

«Come se prima non lo avessi mai pensato...» commentai sardonica e la sua risata mi diede la conferma di quanto ci avessi visto giusto. «Dai, finiamo con queste ultime scatole così ci mancano solo quelle in camera da letto...»

«Alle quali penserai tu, visto che ti piace tanto occuparti dei vestiti...»

«Certo, perché il resto delle cose chissà chi le ha sistemate» ribattei piccata mentre tornavo a sedermi davanti al mio cartone ancora chiuso.

Hug Me - Ciò Che Rimane Di Noi #2 (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora