Capitolo 4 ✔

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Mia

«Che ne pensi di questa?»

Serena spiegò una tutina pagliaccetto davanti al mio viso impedendomi di controllare la sua espressione. Ormai, dopo diverse uscite di shopping preparto, lo aveva capito che le mie risposte si basavano su quanto fosse entusiasta dell'oggetto stretto in mano.

Avrebbe comprato il mondo al bimbo che stava per arrivare, ma si frenava quando le dicevo che qualcosa non mi convinceva, così lo facevo ogni volta che la vedevo abbastanza indifferente al nuovo acquisto.

«Tutina verde con le api... non ne hai tipo tre?» domandai con tutte le intenzioni di mantenermi seria anche se era davvero complicato in quelle situazioni.

«Quatto! Però ho pensato che i neonati si sporcano tanto... e se poi rimango senza vestiti?»

«Sere... andiamo incontro all'estate, molto probabilmente lo lascerai solo con il pannolino per la gran parte del tempo e tante delle cose che hai acquistato neanche riuscirai a mettergliele!» affermai pacata. Le parole uscivano dalle mie labbra intinte di sicurezza, lo avevo compreso stando accanto ai miei cugini più piccoli quanto potesse essere veloce la crescita di un neonato. Mia zia si era ritrovata a dare in beneficienza abiti con ancora il cartellino attaccato.

«E allora che ci siamo venuti a fare qui?» ribatté gonfiando le guance e molleggiando appena sulle ginocchia, con il pancione che aveva non riusciva a fare grandi movimenti, quasi fosse una protesta per non aver acconsentito quell'acquisto.

«In realtà eravamo uscite solo per una passeggiata, ma ormai in tua presenza non faccio altro che ritrovarmi in negozi per bambini...» Non mi stavo lamentando, avevo il sorriso sulle labbra mentre parlavo, ma doveva rendersi conto che il piccolo armadio infilato nella vecchia stanza di Alex sarebbe esploso da un momento all'altro se non avesse dato un taglio a quello shopping compulsivo. «Facciamo così: un solo vestito e poi ce ne andiamo... io opterei per il blu, hai poca scelta con quel colore.»

«Perché lo sento un colore maschile... se dovesse essere una femminuccia non lo userei...» Serena e Giovanni avevano deciso di non conoscere il sesso del bambino. Una scelta poco comune la loro ma che tutti, malgrado la curiosità, avevamo accettato di buon grado. Tutti tranne Alex che si era addirittura spinto a presentarsi nello studio e chiedere al ginecologo di confessare solo a lui quel segreto, che se lo sarebbe portato nella tomba o, almeno, fino al giorno del parto dato che sperava di vivere molto di più.

Ovviamente quella storia non me l'aveva riportata di persona, erano settimane che le notizie su di lui non mi venivano comunicate dal diretto interessato. Le mie amiche mi mantenevano aggiornata sulla sua vita e nonostante sapessi che avrei dovuto dire loro che poco m'interessava, nonostante sapessero che non avrebbero dovuto raccontarmi vita, morte e miracoli di quel ragazzo, loro parlavano con indifferenza e io, avida, racimolavo quasi fossi una formichina pronta a fare scorta per l'inverno quelle informazioni. Unico e ultimo modo per sentilo vicino benché non lo fosse affatto.

«Giallo?» tentai nuovamente. Aveva perlopiù l'armadio pieno di ogni sfumatura di verde – il suo colore preferito che, guarda caso, si prestava alla causa – e volevo provare a farla variare un pochino, ero sicura che il bimbo, o la bimba, avrebbe detestato quella nuance prima ancora di saperne scandire il nome, saturo di trovarsi quella tinta in ogni dove.

«Vada per il giallo!» affermò alzando un pugno in aria in segno di vittoria, ma l'espressione che le accartocciò il viso, facendole serrare le labbra e intrecciare con forza le ciglia, fu tutt'altro che vincente.

Strinse le ginocchia tenendo i piedi distanti e portò una mano sotto al ventre, all'altezza dell'utero, quasi il pancione fosse diventato un peso insostenibile da tenere.

Hug Me - Ciò Che Rimane Di Noi #2 (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora