È una notte come le altre qui a Godric's Hollow.
Il silenzio della camera è interrotto solo dal respiro regolare di Lily, che dorme al mio fianco, con un'espressione rilassata e un sorriso che le increspa le labbra, i suoi splendidi capelli rossi sparsi sul cuscino.
Stranamente non riesco a prendere sonno.
Remus dice che quando il nostro corpo agisce troppo in un determinato lasso di tempo, poi non riesce più a rilassarsi...
Moony...chissà cosa starà facendo, la luna piena è passata da poco, quindi probabilmente starà dormendo con Mary, stretti in un abbraccio indivisibile, l'amore sincero di quella ragazza per il mio amico lo ha cambiato, lo ha reso felice, e di nuovo in grado di apprezzare a fondo la vita, per questo non la ringrazierò mai abbastanza.
Mary è una delle persone a cui tengo di più in assoluto.Sirius invece è probabile che sia ancora lì fuori da qualche parte, a caccia di Mangiamorte, o più semplicemente a caccia di una pista che ci porti almeno vicini a Voldemort e I suoi servi, che sembrano spariti di nuovo, o meglio, si vedono i segni di distruzione e morte che si lasciano alle spalle, ancora più terrificanti del Marchio Nero che lanciano in cielo ogni volta che compiono un omicidio.
Spero che Sirius non faccia stupidaggini...
Crack.
Un rumore.
Istintivamente mi metto a sedere e afferro la bacchetta, appoggiata sul comodino: potrebbero essere dei ladri oppure peggio; in quel momento mi tornano in mente la battaglia di villa Blackwell, Moody che rischia la vita e poi finisce per perdere la gamba.
E poi Marlene...
Un altro rumore: qualcosa è caduto a terra al piano di sotto, e questo significa che certamente c'è qualcuno in casa.
Prendo subito la bacchetta sul comodino e gli occhiali, esco dal letto e mi lancio al piano di sotto, con il cuore un gola, se sono loro li tratterró abbastanza a lungo da permettere a Lily di scappare, sicuramente è stata svegliata dai miei passi sulla scala di legno.
-Lumos!-urlo.
La luce della mia bacchetta illumina il salotto: completamente deserto.
Guardo la porta d'ingresso e la trovo ancora sigillata, e anche le finestre sono chiuse.
Poi sento di nuovo un rumore in cucina, e il cuore mi salta di nuovo dall'altra parte, poi faccio irruzione pronto a schiantare il primo Mangiamorte che mi capiterà davanti...
-Meow.
Un piatto rotto è in pezzi sul pavimento, così come la bottiglia vuota del latte, che però è ancora integra, davanti a me c'è un gatto grande più o meno la metà di un bolide, nero con una macchia bianca sulla fronte e con gli occhi verdi che mi fissano, in attesa; evidentemente è inconsapevole di avermi fatto perdere dieci anni di vita.
-Meow- ripete.
Sto per esprimere a questo animale tutto il mio profondo disprezzo, quando la voce di Lily mi chiama:
-James?
Istintivamente mi chino e prendo il gattino in braccio, deciso a non fare la figura dell'idiota con la mia ragazza e a riversare su di lui la colpa di averci svegliato.
Mi volto e me la trovo davanti, leggermente perplessa, e chiede:
-Perché sei scattato in quel modo? Mi hai...MA È STUPENDO!
Il grido di Lily mi coglie lievemente di sorpresa e reprimo a malapena l'istinto di fare un passo indietro.
Sto per chiederle che diavolo le sia preso, quando lei mi abbraccia e mi stampa una serie di bacini sulle labbra, prima di abbracciarmi: -È davvero bellissimo!! Grazie!!!
Poi mi prende la palla di pelo dalle mani e adesso inizio a mettere insieme i pezzi.
-Ho sempre voluto un gatto, ma i miei non me l'hanno mai lasciato tenere! Grazie amore!
La mia incredibile capacità di dire sempre la cosa giusta al momento giusto mi permette di dire: -Sono contento che ti piaccia amore.
Poi si rivolge al gatto, che fa le fusa tra le sue braccia:
-Devi avere fame! Adesso ti do un po' di latte! -dice Lily, che mi sorpassa per prendere un piattino e tirare fuori la bottiglia del latte dal frigo, e il gatto ottiene ciò per cui è entrato in casa: una buona cena.
-Come lo chiamiamo? -chiedo.
Lily ci pensa un po' su, lo osserva mentre ripulisce anche le ultime gocce di latte dal piattino, poi dice: -Che ne dici di Star? La macchia bianca che ha sulla fronte sembra una stella.
-Direi che è perfetto - rispondo.
Lei sorride, poi dice: -Devo dirti una cosa importante.
Poi si ferma,
-Dimmi amore- la incito.
-Meglio se ci sediamo.
Adesso sono abbastanza preoccupato, mi siedo sul divano e la osservo in attesa.
-Allora vediamo- dice lei, sedendosi di fianco a me.
Adesso mi sto seriamente spaventando.
-Lily...
-Zitto.
Ammutolisco e mi metto a giocare con la bacchetta, che tengo ancora in mano.
Passano una manciata di secondi che però sembrano decisamente troppo lunghi.
-Sono incinta.
Il mio cervello ci mette qualche secondo a registrare la frase pronunciata dalla ragazza che amo, prima che il suo significato mi colpisca con la stessa forza di uno schiantesimo.
E ora sono bloccato, incapace di muovermi e di parlare.
-James? -mi chiama Lily.
Non c'è una frase adatta per una situazione di questo genere, ma Lily inizia ad avere un'espressione leggermente preoccupata.
Mollo la bacchetta sul bracciolo del divano e la abbraccio e le stampo un bacio sulla fronte, poi sul naso e poi sulle labbra.
-Quindi sei felice? -chiede Lily con un sorriso smagliante, l'ombra di preoccupazione è sparita dai suoi occhi.
-Certo che sono felice! È una notizia magnifica! -urlo.
E la bacio di nuovo.
-Ti amo- mi sussurra lei all'orecchio.
-Ti amo anche io, più della mia vita stessa- le rispondo.
Poi vedo un'ombra argentata passare attraverso la porta d'ingresso, lo riconosco immediatamente: un cane con il pelo argentato, molto simile ad un orso.
Inutile dire che si tratta del Patronus di Sirius, che infatti mi parla con la voce del mio migliore amico: -James vieni al Ministero, abbiamo scoperto alcune informazioni importanti. Vieni solo tu, è una riunione solo per i caposquadra e i loro vice. Salutami Lily.E scompare.
Lei mi guarda e un'ombra compare di nuovo nei suoi occhi color smeraldo.
Recupero la bacchetta, penso al momento che è appena passato e al fatto che presto sarò padre, e recito: -Expecto Patronus.
Il cervo argentato compare, fulgido d splendente come una cometa.
Sicuramente il patronus migliore che abbia mai fatto.
-Loqui.
Aspetto qualche secondo, poi dico: -A Sirius: arrivo tra una ventina di minuti. Troviamoci davanti alla Fontana dei Magici Fratelli.
Il patronus si volta e galoppa attraverso la parete, diretto al Ministero.
-Amore ma se ti smaterializzi puoi arrivare al Ministero in pochi secondi- dice Lily.
-Lo so, ma stavo pensando che dovremmo festeggiare la bella notizia- ammicco.
Lei sorride e chiede: -Saliamo al piano di sopra?
-Mi piacerebbe, ma il piano di sopra è molto lontano...
-E il divano è molto comodo- dice lei, mentre inizia a passarmi la mano sul petto e le mie scendono sempre più in basso e inizio a massaggiarle lentamente la pelle...-Qualche minuto?! Qualche minuto?!! Progs! Ci hai messo una vita!
Sirius continua a sgridarmi da quando sono arrivato, e questo, oltre ad iniziare ad essere dannoso per il mio udito, mi sembra molto strano:ad Hogwarts era sempre Remus a sgridarci per i nostri ritardi.
Ma una cosa non è cambiata: Sirius arranca dietro di me e cerca di immettere nei suoi polmoni ogni singola molecola di ossigeno come una vecchietta asmatica.
Sto per farglielo notare, quando un ringhio familiare surclassa l'arrancare di Sirius:
-Potter! Dove diavolo vai così di corsa?
La voce di Moody ha il potere di paralizzarmi, e per fortuna si ferma anche Sirius, che sembra che abbia appena corso per quattro chilometri. Malocchio esce dalle ombre come un vecchio squalo dagli abissi, i suoi piccoli occhi neri ci stanno studiando, mentre sbuffa come una vecchia teiera, poi lancia una sonora bestemmia che rimbomba per tutti i corridoi del Ministero, e la cosa mi coglie totalmente impreparato, riesco a stento a trattenere un grido, di sorpresa ovviamente.
Sirius, che era piegato e con le mani con le ginocchia, ora è scattato in posizione eretta, anche lui preso di sorpresa dall'urlo del mio capitano.
-Accidenti a questa gamba! Devo ancora abituarmici! Ma appena metto le mani sul maledetto o uno dei suoi seguaci mascherati da Halloween...
Evidentemente in quel momento si ricorda della nosta esistenza, interrompe la frase a metà e abbaia:
-Forza! Iniziamo a muoverci! Tanto, anche se Dumas li ha convocati, gli altri ci metteranno un secolo ad arrivare! Dovrebbero dare la guardia ad Azkaban per qualche giorno e un paio di notti di fila, come mi faceva fare il mio superiore qualche anno fa, se solo mi azzardavo ad arrivare con dieci secondi di ritardo! In dieci secondi si puo venire agevolmente uccisi tre volte! Ecco come diceva lui! Merlino lo abbia in gloria. Ma nella mia squadra non ci saranno ritardatari! Vigilanza costante!!
E si mette a zoppicare a passo lesto verso l'Ufficio degli Auror.Nota d'autore:
Grazie Franci per l'ispirazione😉
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The Order of the Phoenix
FanfictionSecondo libro della trilogia. Fino a che ci sarà qualcuno che si opporrá al male, l'Ordine continuerà ad esistere e noi non smetteremo di combattere, e risorgeremo dalle ceneri come la Fenice (Silente)