Ormai la sera ha preso il posto del giorno. Ed è giunto il momento di agire.
-Ci materializzeremo poco distante dal porto, io e Dedalus daremo fuoco al magazzino pieno di merce arrivando da qui- spiega Edgar indicando un punto sulla mappa.
-Quando alcune delle guardie si saranno allontanate dai loro posti, Benjy e Sirius arriveranno dalla parte opposta e attacheranno chiunque si trovino davanti- continua.
-A questo punto, tu, Remus, entrerai nel magazzino, prenderai la scatola e sceglierai delle scintille rosse in cielo, a quel punto ci ritireremo -conclude l'ex Prefetto.
-Bene, mi sembra un buon piano- commenta Sirius soddisfatto.
-Ora il tocco finale- dice Emmeline.
Tira fuori la bacchetta ed esclama: -Accio scatola.
Una scatola di cartone vola sul tavolo.
-Cosa c'è dentro? -chiedo incuriosito.
Lei sorride e tira fuori delle maschere bianche, con i segni delle carte da gioca disegnati sopra: picche, cuori, quadri e fiori.
-A cosa servono? -chiede Sirius.
-Indossatele e vi faccio vedere- promette la ragazza con un sorriso.
Tutti e cinque indossiamo le nostre maschere, Emmeline estrae la bacchetta ed esclama: -Nebula.
Improvvisamente non mi sembra di sentirla più sul volto, anche se la vedo chiaramente.
-Cosa ci hai fatto? -chiede Sirius.
-Provate a fare il gesto di toglierla- sorride Emmeline.
Eseguo, e la maschera sparisce in una nuvola di fumo bianco.
-È lo stesso sistema che usano i Mangiamorte- commenta Edgar.
-Esatto, solo voi potete toglierle, così non potranno scoprire la vostra identità, ora che sanno dell'Ordine della Fenice è la cosa più preziosa che avete- spiega Emmeline.
-Sei un genio- commenta Benjy, facendo arrossire Emmeline.
Mi ero dimenticato che loro al sesto si erano messi insieme, sono entrambi persone piuttosto schive e riservate, quindi non so se il loro idillio stia continuando o no.
-Ora andiamo, tra non molto il porto chiuderà e lì dentro ci saranno solo le guardie alla cassa- interviene Edgar.
-Buona fortuna- ci augura Emmeline.
-Non ne avremo bisogno, siamo troppo bravi- sento dire a Sirius prima che ci smaterializziamo.Ci materializziamo in un vicolo pieno di casse di legno e che puzza di pesce, un rumore mi mette in allarme e punto la bacchetta nella sua direzione: un piccolo gatto arancione e bianco viene fuori da dietro un cassonetto e fugge a nascondersi tra le scatole e le ombre.
-Sei un po' teso Moony? -chiede Sirius con tono canzonatorio.
Inarco un sopracciglio e replico: -Come è giusto che sia Padfoot, siamo a pochi metri da un covo di Mangiamorte.
-Allora ragazzi, noi ora siamo qui- dice Edgar, che ha di nuovo i suoi vecchi occhiali sul naso e ha dispiegato una cartina della Baia di Liverpool su un cassonetto verde.
-Il magazzino si trova qui, vicino ai container- continua indicando una croce rossa.
-Dedalus, tu dovrai far esplodere questo magazzino- mostra Edgar.
-Facendo più rumore possibile -aggiunge Benjy.
-Nessun problema - dice Dedalus, mentre Sirius ridacchia.
-Io e Sirius invece attacheremo tutti quelli che si dirigeranno verso il magazzino bruciato da Dedalus, tattica mordi e fuggi, un Mangiamorte abbattuto e ti smaterializzi venti metri più in là, colpendo dai tetti, così penseranno che siamo molti di più è che stiamo attaccando, chiaro Sirius? -chiede Benjy lanciando un'occhiata al mio amico.
-Nessun problema- risponde Sirius quasi convincente.
-Remus, inutile che ti dica che ci sarà comunque qualcuno a proteggere il magazzino, se le cose si mettono male brucia tutto e scappa- conclude Edgar guardandomi negli occhi.
-Va bene - rispondo mentre Dedalus mi porge lo zaino dal quale oggi ha estratto le sciarpe del Liverpool.
Me lo metto in spalla ed esclamo: -Buona fortuna a tutti.
E mi smaterializzo.Mi ritrovo con la schiena rivolta contro qualcosa di metallico, sicuramente un container, davanti a me il mare è una tavola e uno spicchio di luna si riflette sulla superficie. Ora devo aspettare di sentire l'odore del fumo prima di muovermi.
Solo che i miei sensi percepiscono qualcos'altro, sono sommesse, ma sono inconfondibilmente voci umane, a circa cinquanta metri da me.
Sono in due.
Ogni tanto essere un Lupo Mannaro può essere utile, anche se i miei sensi sono molto più sviluppati prima e dopo la trasformazione.
Estraggo la bacchetta ed esclamo:
-Rampus.
Un fascio arancione simile ad una corda fuoriesce dalla mia bacchetta, e va ad aggrapparsi alla cima dei container, per poi tirarmi su come se fosse un ascensore, atterro delicatamente in cima all'ultimo dei depositi, quasi senza fare il minimo rumore.
Vedo un sottile fascio di luce poco distante: probabilmente si tratta di una torcia, quindi quasi sicuramente a impugnarla è un Babbano.
Meglio così.
Inizia a fare abbastanza freddo.
Osservo la zona intorno al magazzino, so che lì ci sono dei Mangiamorte, ma i container e i magazzini li nascondono alla mia vista.
Adesso il freddo si è fatto più pungente. Sembra quasi che sia tornato l'inverno, un freddo umido e appaccicoso...
Che arriva direttamente da sotto di me.
Il guardiano si avvicina ai container con la torcia in mano, ed estrae qualcosa da una tasca: una bacchetta.
Appoggio l'orecchio sui container: respiri rauchi, molti, decisamente troppi.
Richiamo la maschera con la bacchetta e senza la minima esitazione mi lancio sull'uomo sotto di me, perché se dentro i container c'è un esercito di Dissennatori, il piano è destinato a fallire comunque.
Cado pesantemente sull'uomo e faccio per tramortirlo con un colpo alla nuca, ma lui mi scaraventa direttamente contro il container: è decisamente enorme, e anche molto forte.
-Remus Lupin!! -esclama.
E mi ha riconosciuto. Dannazione.
Ma questa voce la conosco anche io.
Rantolo uno schiantesimo per allontanarlo, ma lui lo para con il solito, insopportabile, incantesimo di difesa.
-Avery! -ringhio.
Non è certo migliorato da quando era nella banda di Mulciber ad Hogwarts, ma è diventato decisamente più grosso e non che prima fosse una taglia piccola.
-Come diavolo fa l'Ordine a sapere di questo posto?! -ringhia lui furioso.
Non si aspettava di trovarmi qui.
E questo è un vantaggio, almeno non ci aspettavano.
-Facevo una passeggiata- rispondo con tono molto poco convincente.
-E sei finito per caso sopra l'unico container pieno di Dissennatori? -abbaia lui.
In effetti sì, ma è meglio che lui non lo sappia.
-Non che sia così difficile, fanno un baccano infernale- commento.
Ma se non erano per noi, cosa diavolo se ne fanno di un gruppo di Dissennatori affamati?
In quel momento capisco il suo piano.
-È sabato sera, volete liberare questi mostri nella città! -ringhio.
-Esattamente Lupin, considerala la vendetta per aver fatto fuori Gallowey- risponde lui.
Ecco perché li hanno messi un container, se avessero ordinato ai demoni di attaccare, sarebbero sicuramente stati respinti dagli Auror, ma con qualche incantesimo di memoria ai Babbani non è difficile farli arrivare qui.
-Vuoi spostarti da solo o devo farti fuori? -chiede Avery.
-Provaci Avery! Stupeficium! - rispondo scagliano lo schiantesimo.
La difesa del Serpeverde blocca il mio schiantesimo.
-Bombarda maximus! -grida lui.
Mi lancio a lato e l'incantesimo fa esplodere il container dietro di me...
E immediatamente dal fumo vengono fuori una decina di Dissennatori.
Mi concentro sull'immagine del volto di Mary e grido: -Expecto Patronus!
Un lupo bianco fuoriesce dalla mia bacchetta e respinge i Dissennatori, la maggior parte si ritira nel buio del container, altri spiccano il volo verso il cielo, in direzione del mare.
-Avada Kedavra!
La maledizione mi passa a poco più di un metro, esattamente dove mi trovavo tre secondi fa.
Lancio un altro schiantesimo, che si scaglia contro lo scudo di Avery.
Devo trovare il modo di bloccare i Dissennatori nel container, prima che mi chiudano in una manovra a tenaglia tra il loro freddo divorante e le maledizioni del Mangiamorte.
Ho una mezza idea, ma è folle e rischierei di morire attenuandola.
Poi evito per un soffio l'ennesima maledizione e vedo che il mio Patronus si sta indebolendo, quindi grido: -Reducto!!
Il container di mezzo va in pezzi, spargendo ovunque pezzi di metallo abbastanza grandi da staccare di netto la testa ad un uomo, e subito gli altri enormi depositi si inclinano in avanti.
Evoco un secondo Patronus, evito una nuova maledizione e scaglio una controfrattura, poi capisco che devo trovare il modo di andarmene, se non voglio finire schiacciato nella mia stessa trappola.
-Che diavolo?! -grida Avery osservando il container in cima alla Pilla inchinarsi e poi iniziare la inesorabile caduta, per poi rovinare a terra con un fragore assordante, bloccando i Dissennatori all'interno.
-Avada Kedavra! -grida Avery.
La maledizione rimbalza contro il container, mi passa vicinissimo e per poco non va a colpire Avery.
-Remus!!
La voce di Edgar risuona non troppo lontana e poco dopo si materializza al mio fianco.
-Cosa diavolo sta succedendo?! -chiede agitato.
Ha un ferita sulla fronte: evidentemente non sono stato l'unico a dover affrontare degli imprevisti.
-Sono stato trattenuto da lui- dico accennando ad Avery, che sta decidendo sul da farsi, infatti in un millesimo di secondo diventa un'ombra nera e sparisce nel buio della baia, simile ad un grosso corvo messo in fuga.
-È diventato più sveglio- commenta Edgar osservando il punto in cui è sparito il Mangiamorte.
-Già...e anche più pericoloso te l'assicuro. Però abbiamo un problema di cui preoccuparci: quel container contiene la metà dei Dissennatori che hanno disertato Azkaban- riferisco.
Il container ormai è ricoperto da un sottile strato di ghiaccio e i respiri affannosi dei demoni stanno aumentando di volume.
-Ci penseranno gli Auror che staranno sicuramente arrivando, adesso dobbiamo recuperare la cassa- replica Edgar deciso.
-Ma se arrivasse un Mangiamorte e li liberasse? Poi sarebbe impossibile radunarli in città - protesto seccato.
Edgar sbuffa e risponde: -Va bene, io rimango e creo un sistema difensivo, il migliore possibile, ma tu Remus recupera quella maledetta cassa, anche perché tra poco dovremo guardarci anche dai Babbani, visto che l'incendio ormai è scoppiato da un pezzo.
Osservo in lontananza e vedo la luce arancione delle fiamme che stanno divampando. Sirius e gli altri probabilmente stanno combattendo contro i Mangiamorte; devo fare in fretta prima che Avery ritorni con i rinforzi.-Hominus revilio.
La mia bacchetta non segnala alcuna presenza umana nei dintorni del magazzino, probabilmente sono tutti impegnati a spegnere l'incendio, a nessuno verrebbe in mente di guardare in un magazzino che risulta vuoto.
La porta è davanti a me, per sicurezza mi infilo un guanto di pelle spessa prima di toccare la maniglia, faccio per abbassarla, ma non solo la porta non si apre, ma la mia mano rimane incollata letteralmente alla maniglia.
La temperatura si alza bruscamente, la porta inizia a tingersi di rosso e arancione e a diventare incandescente in una manciata di secondi, cerco di sfilare la mano dal guanto, nel momento in cui libero le dita e riesco a tirare fuori la mano, il guanto prende fuoco.
Se non lo avessi messo ci avrei rimesso sicuramente il braccio, o persino la vita.
Inizio a riflettere: si tratta probabilmente di una variante più pericolosa dell'incanto fragrante, o forse questa porta è stata lavorata dai Folletti.
Spero che sia vera la prima opzione: i sistemi di difesa dei Folletti sono gli stessi della Gringott, e chi tenta di rubare nella banca dei maghi non fa mai una bella fine.
Quindi se non posso entrare dalla porta...passare dal tetto non è un'opzione: se un Mangiamorte mi vedesse, divenerei il più facile dei bersagli, senza contare che probabilmente ci sono delle trappole anche sopra.
Inizio a sfiorare la parete e noto che diventa sempre più fredda, se non c'è un'entrata...
-Deprimo- esclamo puntando la bacchetta contro il muro.
Ci vogliono parecchi tentativi, ma alla fine riesco ad aprire un buco abbastanza grande nella parete del magazzino.
Entro all'interno: è completamente vuoto, tranne che per una scatola non troppo grande, con un serpente d'argento inciso sopra.
Apro lo zaino e decido che, oltre ad aprirla, è meglio non toccarla neppure, la calo dentro utilizzando un incantesimo di lievitazione, poi chiudo la cerniera.
È fatta.
Esco da dove sono entrato e mi rimetto la maschera di Emmeline.
Scaglio le scintille rosse in cielo.
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The Order of the Phoenix
FanficSecondo libro della trilogia. Fino a che ci sarà qualcuno che si opporrá al male, l'Ordine continuerà ad esistere e noi non smetteremo di combattere, e risorgeremo dalle ceneri come la Fenice (Silente)