Capitolo 34: Remus parte2

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Dunque è così che finisce.
Ammazzato in mezzo a un bosco come un animale rabbioso.
Come è possibile che persone meravigliose come Gideon, Fabian, Marlene, Benjy e molti altri che sono morti nel tentativo di difendere le persone che amavano e i valori in cui credevano, mentre ad esseri come Dolohov è concesso di sopravvivere?
-Il Signore Oscuro sarà estremamente rallegrato dalla tua fine, Lupo Mannaro- dice Dolohov con un ghigno orribile sulla sua faccia asimmetrica.
Mi volto verso di lui e rispondo: -A Voldemort importa solo del potere, non gli importerá certo...
Un lampo di luce viola uscito dalla bacchetta di Dolohov blocca le mie parole mi fa crollare a terra, privo di forze.
-Non osare pronunciare il nome dell'Oscuro Signore, Ibrido! - abbaia uno dei Mangiamorte, che non è nel mio campo visivo.
Fisso Dolohov negli occhi, che ha ancora la bacchetta puntata contro di me, è solo un miserabile vigliacco, se avessi la bacchetta lo potrei fare fuori in duello senza problemi.
-Non pronunciate nemmeno il nome del vostro Signore Voldemort? È proprio vero che i Mangiamorte sono solo un branco di codardi- dico con tono di scherno.
-Crucio!- strilla Dolohov.
La maledizione della tortura mi mozza il fiato e mi sento come trafitto da una lama incandescente.
Ma non urlo, stringo i denti così forte che quasi me li sento spezzare.
Mi accascio al suolo con i polmoni in fiamme alla disperata ricerca di ossigeno, mentre il dolore lentamente diminuisce.
-Dovremmo torturarlo fino alla pazzia, e poi lasciarlo qui, in modo che quelli della Resistenza capiscano con chi hanno a che fare- propone il Mangiamorte con la voce viscida che credo si chiami Karkaroff.
-Ci vorrebbe troppo tempo, questo qui è un Licantropo, resiste molto di più al dolore dei normali esseri umani- replica un secondo Mangiamorte.
-Fermi tutti! L'ibrido verrà eliminato da Regulus come stabilito- si impone Dolohov.
Dopo una pausa, il Mangiamorte dalla faccia storta ordina: -Portalo dove ti pare Regulus, fai quello che devi, poi eliminalo.
-Sarà fatto- risponde l'interpellato.
Il mio corpo viene sollevato da terra e comincio a lievitare. Il dolore ai polmoni, dove il cruciatus mi ha colpito, si sta lentamente attenuando,
ma la ferita al fianco, che mi sono procurato durante lo scontro, pulsa dolorosamente e non ha ancora smesso di sanguinare, anche se i vestiti stanno tamponando il sangue.
Sono rinchiuso in un limbo tra l'essere cosciente e perdere i sensi, dove non se dolore mentre alcuni ricordi tornano dai meandri della mia memoria.

Trovo uno scompartimento vuoto e mi ci infilo dentro. Ho il fiatone per la corsa, ma per fortuna ho raggiunto il treno in tempo.
Metto il baule
-Ehi! Posso entrare? - chiede una voce entusiasta.
Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo del primo anno, a giudicare dall'altezza, i capelli più spettinati che abbia mai visto e un paio di occhiali rettangolari sul naso, che coprono degli occhi color nocciola.
-Grazie! - dice lui, trascinandosi dietro un enorme baule ricoperto di adesivi con la forma di pipistrelli e quelli rossi oro di una delle case di Hogwarts, Grifondoro.
-Ciao! Sono James Potter, primo anno! Futuro miglior giocatore di Quiddich che Hogwarts abbia mai visto! - si presenta tendendomi la mano.
-Remus Lupin- rispondo perplesso.
-Al massimo ti ricorderanno con il più grande sbruffone della storia di Hogwarts - ribatte un altro ragazzo che è appena entrato.
Ha i capelli neri e lunghi, gli occhi grigi come l'acciaio e un sorriso sulle labbra.
-Scommetto che entro il terzo anno sarò già il migliore! - replica James.
-Come fai ad essere sicuro che sarai smistato in Grifondoro? - chiedo.
-Ovviamente perché è la culla dei coraggiosi, degli audaci e tutto quello che significa essere Grifondoro, come i miei genitori - risponde lui sicuro.
Sirius si sistema su uno dei sedili e dice: -Spero di non finire in Serpeverde...
-Come mai? - chiedo.
-Tutta la mia famiglia è di Serpeverde, e io non voglio avere nulla a che fare con loro- risponde Sirius con una certa malinconia negli occhi.
-Sono sicuro che verrai smistato anche tu in Grifondoro! E anche tu Remus! - dice James mettendosi tra noi due.
-Io non mi sento così coraggioso e audace- dico.
-Sciocchezze! Ci siamo incontrati in questo scompartimento, è destino che rimarremo insieme- afferma James sicuro, abbracciandoci con un braccio a testa.
-Saremo migliori amici per sempre- dice lui sicuro.
-Ma se ci siamo incontrati pochi secondi fa- dice Sirius che cerca di sfuggita all'abbraccio.
In realtà nemmeno io mi sento molto a mio agio quando vengo toccato da altre persone.
-Sono sicuro! Saremo inseparabili!
Di fronte a tanta sicurezza non posso fare a meno di sorridere, e anche Sirius si lascia sfuggire una risata.

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