Capitolo 23: Sirius

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Come si fa a non sapere chi siano i Beatles? E questa la domanda che mi assilla mentre ci materializziamo nel vicolo di Liverpool che abbiamo scelto come base di atterraggio.
Ovviamente siamo camuffati da Babbani: jeans sbiaditi e giacca da aviatore per me, mentre Remus si è vestito come sempre da cacciatore di taglie, vale a dire jeans neri e giacca di pelle, sembra appena uscito da un concerto rock.
-Dov'è l'appuntamento con gli altri? -chiede Remus.
Non me lo ricordo.
Pesco immediatamente da una delle tasche un biglietto, mentre Remus mi guarda con un sopracciglio inarcato, e leggo: -Bar O'Neill'S, ma non ho idea di dove sia.
-Per fortuna è qui davanti- dice lui con un sorriso.
All'esterno del locale noto subito l'inconfondibile cappello viola di Dedalus, che spicca come un faro nella notte.
-Ciao ragazzi- li saluto allegramente.
-Come va Sirius? Ciao Remus! - ci accoglie Benjy.
-Questa cosa chiamata coca cola è buonissima!! Dobbiamo portarla anche da noi...
-Dedalus abbassa la voce! -sibila Remus.
Dedalus Lux è sempre stato parecchio...entusiasta, e piuttosto libero per quanto riguarda le regole, per questo mi è molto simpatico.
Probabilmente Silente ha mandato Remus per evitare che facciamo colpi di testa.
-Abbiamo un piano? -chiedo, dopo aver ordinato una coca, mentre Remus opta per un caffè.
-Il magazzino si trova nel porto di Liverpool, in uno spazio piuttosto angusto, ma pieno di nascondigli, da quel che sappiamo il Lord dei Veleni ha altri due magazzini, uno, secondo le informazioni di Peter, è vuoto, ma l'altro contiene delle merci- spiega Benjy.
-In particolare libri di magia oscura, oggetti d'argento, tappeti e qualche diavoleria per far fuori i Babbani - elenca Dedalus serio.
-Quindi attueremo un primo diversivo: Dedalus darà fuoco al secondo magazzino e a quel punto parecchi di quelli che sono di guardia andranno a controllare, lasciando scoperto il nostro obbiettivo- continua l'ex Cacciatore di Grifondoro.
-A questo punto tu, Sirius, insieme a Benjy, creerete un ulteriore distrazione, facendo un po' di casino e schiantando più Mangiamorte possibili- aggiunge Dedalus.
-Questo sì che sarà divertente -commento entusiasta.
-Nel frattempo tu Remus ruberai la cassetta e la metterai qui dentro- dice Dedalus mettendo sul tavolo un piccolo zaino nero e grigio.
-È così piccola la cassa? -chiedo stupito.
Poi però mi rendo conto di aver fatto una domanda molto stupida.
-Incantesimo espansivo irriconoscibile- risponde Remus con tono da professore.
Il piano non è male, ora bisogna metterlo in atto, anche se ho una strana sensazione.
Mi sento come...osservato.
-Hai capito che qualcuno ci sta controllando, vero Sirius? - chiede Remus serio.
-Sì, ma non ho idea di dove sia- rispondo sincero.
-Mangiamorte o Ministero? - chiede Dedalus.
-Non ha molta importanza, potrebbero anche essere entrambi, al Ministero è pieno di spie di Voldemort - dice Benjy.
-Ma tranquilli, ho già in mente un piano per seminarli- interviene Dedalus con un sorriso.
Entriamo nel bar e Lux inizia ad armeggiare con lo zaino, fino a che non esclama esultante: -Eccole!
Tira fuori una serie di sciarpe rosse con delle scritte gialle e le distribuisce, poi sostituisce il suo cappello viola con uno con la visiera rosso con uno stemma: è bianco, rosso e verde, al centro si trova uno strano uccello, ai lati due fiammelle, sopra c'è la scritta "Liverpool Football Club" e infine la scritta "You'll never walk alone" occupa la parte superiore.
-Cosa sono queste? -chiede Remus osservando la sua sciarpa.
-Una sciarpa della squadra di calcio della città, il Liverpool- risponde prontamente Lux.
-Calcio? Cosa sarebbe? -chiedo stupito.
-Uno sport molto bello dei Babbani, sembra un po' il Quiddich e qui è molto importante, ci sono undici...-inizia Dedalus entusiasta.
-Gli raccontiamo dopo del calcio, ora dobbiamo andare- lo interrompe Benjy osservando fuori alla ricerca di qualcosa.
Poi qualcosa attira la sua attenzione e un corteo di Babbani entusiasti, tutti vestiti di rosso e forniti di bandiere e sciarpe fa la sua apparizione.
-Tifosi- constata Remus.
In questo i Babbani non sono poi così diversi dai maghi che tifano per le loro squadre di Quiddich: sembrano tutti quanto meno brilli, cantano a squarciagola cori a favore dei loro campioni e si abbracciano come amici fraterni.
-Ci uniremo a loro e li useremo come diversivo, ci allontaneremo e poi andremo verso la base dell'Ordine qui a Liverpool- spiega rapidamente Benjy.
-Dove si trova la base?- chiedo.
-Meglio se ne parliamo dopo, ora andiamo- dice Benjy.
Usciamo dal locale dopo aver pagato e ci avviciniamo al gruppo di tifosi, che ci accolgono tra le loro fila senza fare domande.
-Andate anche voi allo stadio, ragazzi?! -ci urla un uomo pelato e piuttosto robusto con addosso solo una maglietta a maniche corte della sua squadra, abbracciando Remus con un braccio e Benjy con l'altro, sul braccio sinistro è indelebile la frase "You'll never walk alone".
-Sì! Ma prima vorremmo passare al locale Red Lion! -urla Benjy per farsi sentire sopra il frastuono.
-Ahh!! Volete provare la leggendaria birra rossa del Red Lion?! Semplicemente geniale!! Voi non siete di qui vero?! -urla il tifoso.
-No, siamo di Londra! Ma almeno tre volte l'anno veniamo qui per tifare i Reds!! -strilla Dedalus.
-Bravi ragazzi!! Avete scelto proprio una bella partita!! Forza Liverpool!! -urla il pelato.
È il grido di guerra: ovunque esplodono cori e ognuno canta la stessa canzone: immagino sia l'inno della squadra.
Senza pensarci mi faccio trascinare dalla musica.
-Forza ragazzo!! Canta!! -urla il tifoso che sta ancora abbracciando Remus.
-Ma sono stonato- tenta Remus.
-Qui non siamo all'opera!! Puoi cantare quanto ti pare, non c'è nessuno di intonato!!
Così Remus, in preda all'imbarazzo, si mette a cantare: -You'll never walk alone!!
-Più forte ragazzo!! Ormai siamo diventati un bel gruppo!
Intorno a noi si è creato un muro umano rosso accesso, adesso per chiunque seguirci diventerà impossibile.

Arriviamo al Red Lion in circa mezz'ora, un po' mi dispiace: l'entusiasmo della folla è contagioso, mentre Remus sembra molto sollevato.
-Remus! Non sei male a cantare! -dice Dedalus.
-Grazie- risponde Remus con un filo di voce.
Il nostro amico aveva cantato così forte che un gruppo di sostenitoti si era radunato intorno a lui alzandolo in trionfo, la faccia rossa di Remus era perfettamente intonata alle maglie della squadra: semplicemente esilarante. E poi ha anche perso la voce.
Il locale ha lasciato i segni di parecchi clienti: decine di boccali di birra affollano i tavoli, piatti che dovevano essere pieni di hamburger e patatine ora giacciono nel lavandino e un uomo con i capelli neri e lunghi tenuti in una coda e un piercing d'argento sul sopracciglio sta iniziando a sparecchiare. 
-Ciao Edgar!! -lo saluta allegramente Dedalus.
L'uomo alza la testa e non posso fare a meno di rimanere stupito: davanti a me c'è Edgar Bones, l'ex Prefetto di Corvonero! Se l'avessi visto in strada non l'avrei mai riconosciuto; ad Hogwarts sembrava il tipico topo da biblioteca di Corvonero, capelli corti, occhiali spessi, schiena curva per il peso di centinaia di libri...invece ora sembra un altra persona: giacca di pelle rossa con sotto una maglietta bianca, jeans scuri e stivali neri.
-Ciao ragazzi! Siete voi quelli che hanno mandato per la missione? -chiede Edgar.
Poi ci riconosce ed esclama: -Black e Lupin! Quanto tempo!
-È un piacere rivederti Edgar- sussurra Remus.
-Adesso dovrebbe arrivare anche Emmeline- dice Edgar.
Infatti dalla cucina viene fuori una nostra vecchia conoscenza: Emmeline, ragazza purosangue da generazioni, ci compare davanti trasformata con la stessa divisa di Bones.
-Ciao ragazzi! Benvenuti a Liverpool! -esclama contenta prima di abbracciarci uno ad uno.
-È bello rivederti Emmeline, sei...
Mi blocco perché non so bene che termine scegliere, e se dicessi qualcosa come "carina" e Dorcas lo venisse a sapere, dovrei sparire dalla faccia della terra.
-Diversa- mi salva Remus con un filo di voce.
Era una ragazza timida e impacciata, adesso ha negli occhi castani un luce particolare che trasmette determinazione e sembra molto a suo agio.
-Che ti è successo alla voce? -chiede.
-Si è messo a cantare come un pazzo, aveva bevuto troppo, ormai non è più il diligente Prefetto Remus, ma un cacciatore di taglie che si è dato all'alcol e alla bella vita- scherzo facendo ridere tutti.
-Meglio dare una pulita a questo posto, tra un paio d'ore si riempirà di nuovo...Dedalus mi chiudi le tende per favore? -chiede gentilmente.
Dedalus esegue subito.
-Bene, possiamo incominciare. Wingardium Leviosa! -esclama.
Tutti i boccali si alzano dai tavoli e anche i mobili si sollevano da terra.
-Gratta e netta!
In men che non si dica il pavimento viene invaso dalla schiuma, i boccali si riempiono di bolle e lo stesso succede ai tavoli e le sedie.
Emmeline inizia a muovere la bacchetta come un direttore di orchestra: la schiuma sparisce dal pavimento, ora libero dai rimasugli di cibo e lucido come uno specchio, i tavoli atterrano dolcemente a terra, i boccali rientrano docilmente negli scaffali, a parte sei che si posano sul bancone.
Tutto in meno di dieci secondi.
-Wow- commenta Benjy.
-Sì, sono diventata abbastanza brava, volete la specialità della casa? -chiede Emmeline allegra.
-Per me va bene- rispondo subito.
Edgar riempie subito in boccali di birra, che subito capisco perché sia così famosa: la schiuma che straborda e la presenza delle spezie, come lo zenzero e il pepe, sugli scaffali, mi fanno capire che questa bevanda è la gemella rossa della nostra Burrobirra.
-Facciamo un brindisi, all'Ordine della Fenice! -propongo prendendo un boccale.
-All'Ordine! -esclamano tutti gli altri battendo i calici gli uni contro gli altri.
Assaggio la bevanda: i tifosi avevano ragione, è davvero buonissima.

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