-Black.
Pronuncia il mio nome con disprezzo, evidentemente non ha dimenticato cosa è successo al sesto anno, quando abbiamo vanificato il suo miserabile piano, che comprendeva un'imboscata nei sotterranei e un'alleanza con le serpi.
-Vardy...quindi è questo che fai adesso? -chiedo.
-Intendi guadagnare galeoni? Sì, hai indovinato- risponde lui con quella faccia che implora di essere colpita, ma prima devo sapere dove diavolo si trova Gallowey. O meglio...
-Sai dov'è il covo dei Mangiamorte? -chiedo dopo aver avuto l'illuminazione.
-No, sinceramente non so neanche se ne abbiano uno- risponde lui tranquillo.
-E Gallowey? -ritento.
-La sua posizione è al momento sconosciuta a tutti gli informatori, sembra che non abbia rivelato a nessuno dove è andato, però si trova ancora a Londra- replica lui.
Questo idiota mi sta prendendo in giro?
-Londra è molto grande- gli faccio presente seccato.
Lui sorride e mi informa: -Però so dove si trova Greyback è probabilmente anche un Mangiamorte.
Improvvisamente mi faccio molto più vigile.
-E allora dimmelo! -lo esorto.
-Cinquanta galeoni- risponde lui.
Chiaramente non ho sentito bene.
-Prego? -chiedo inarcando un sopracciglio.
-Cinquanta galeoni e ti sto anche facendo lo sconto, lo sai quanto vale la taglia sulla testa di Greyback? -chiede lui con tono saccente: credo sia convinto di quello che dice.
-Trenta- inizio a contrattare.
-Cinquanta, o niente informazioni - ribatte lui.
Sto seriamente prendendo in considerazione l'idea di usare la maledizione cruciatus, quando lui propone sbrigativo: -Sono pronto a stringere anche il Voto Infrangibile se serve a farti tirare fuori le monete.
L'idea non è affatto malvagia.
-Trova un Suggello e lo facciamo subito - decido.Vardy esce dal locale, seguito dal barista che mi ha accompagnato da lui.
-Ecco il nostro Suggello- dice l'ex cercatore di Tassorosso, mentre l'uomo tira fuori la bacchetta.
Io tendo la mano, subito Vardy la afferra e la stringe.
-Procedi pure Tony.
Il barista punta la bacchetta sulle nostre mani e comincia: -Vuoi tu, Jaime Vardy, dare solo informazioni fondate e che tu ritieni sicure a Sirius Black?
-Lo voglio- risponde lui tranquillo.
Un filo dorato avvolge le nostre braccia come un serpente.
Poi scompare.
-Quindi Vardy dammi queste informazioni- lo incito, un volta che il voto è stretto.
-Prima il denaro, se no niente informazioni- ripete Vardy, mettendo le mani in tasca.
-Vorrei farti presente che hai appena stretto un Voto Infrangibile...
-Lo so perfettamente, infatti non posso mentire, il Voto non mi proibisce di tacere- replica lui con un sorriso.
Che gran bastardo.
Tiro fuori la borsa, che contiene sessanta galeoni, ne tolgo dieci e gliela passo.
-Tieni ladro- dico non poco seccato.
Lui la afferra e inizia a contare le monete con una lentezza esasperante.
-Ti vuoi muovere?! -sbotto impaziente.
-Pazienza mio buon amico, abbiamo molto tempo davanti- dice lui tranquillo.
-No che non ne abbiamo! Datti una mossa e ricorda che se le informazioni sono false sei morto!
-Black, le mie informazioni sono sempre fondate, non posso permettere che si sparga la voce che do informazioni false, se no non guadagnerei più nemmeno uno scellino- ribatte lui.
Con un gesto teatrale tira fuori un pacchetto di sigarette, ne estrae una e se la mette in bocca.
-Hai da accendere? -chiede.
Lo sta facendo apposta per farmi perdere la pazienza ormai è sicuro.
-Non fumo- rispondo a denti stretti.
Lui sbuffa, riprende la bacchetta e la punta sulla sigaretta che si accende immediatamente.
Aspira e butta fuori una nuvola di fumo bianco.
-A est di Londra c'è un vecchio hotel- dice Vardy bloccando per pochi secondi la mia intenzione di usare una maledizione molto potente.
-Potresti essere un po' più preciso? -chiedo.
-È un hotel all'apparenza abbandonato per i Babbani, il suo nome è "I quattro faggi", in realtà è una sorta di spaccio dove si trova un fiorente commercio di veleni, pozioni e quant'altro, o meglio c'era- continua lui dopo aver fatto un altro tiro.
-C'era? -lo incalzo.
Possibile che debba tirargli fuori ogni parola con le pinze?
-Esatto, un uomo molto facoltoso e incredibilmente ricco lo ha comprato un paio di mesi fa dai precedenti proprietari, anche se il suo vero nome è sconosciuto, so che si fa chiamare "Il principe dei veleni".
-Ed è lì che si trova Greyback? -domando impaziente.
-Esattamente, e non solo lui, pare che il principe dei veleni abbia una predilezione per i criminali pericolosi, probabilmente sta tirando dalla sua parte la feccia della peggior specie e...
Fa una pausa teatrale.
-Dá rifugio ai fuggitivi in cambio di enormi somme di denaro o di alleanze...oscure- conclude lui.
Questa è decisamente un'informazione preziosa.
-Sai altro? -chiedo.
-Nulla, ma non sei il primo oggi che mi fa questa domanda, e quello che me l'ha chiesto decisamente non era un membro del Ministero- risponde lui buttando la cicca per terra e calpestandola.
-E chi era? -chiedo.
-Ci puoi arrivare da solo Black, chi è interessato a Greyback oltre a voi del Ministero? -chiede lui con un mezzo sorriso.
Sto per tirargli un pugno sui denti, quando l'immagine di Remus mi invade prepotentemente la mente.
E mi metto a correre.-E questo è tutto quello che so- concludo.
Dumas mi fissa accigliato, riflette per qualche secondo, poi chiede: -Sono arrivati tutti i capitani ormai?
-Si signore- risponde prontamente Malocchio.
-Bene, allora muoviamoci! Di corsa! -ordina scattando come una molla.
-Signore- lo ferma un uomo gigantesco con i capelli biondi e corti e la voce profonda.
-Dimmi Ryan - dice il capo dell'ufficio degli Auror che era già arrivato alla porta: ne ha di energie.
-Non possiamo lasciare l'ufficio completamente scoperto...
-Ah giusto- dice Dumas.
Si blocca, rimane in silenzio per qualche secondo e decide: -Allora tirate a sorte. Sappiate che io ci andrò, non voglio essere fuori allenamento quando sbatteremo il serpentesco culo di Voldemort in una cella- dichiara perentorio.
La varietà delle reazioni che hanno gli Auror è esilarante: la mascella di Ryan credo abbia appena toccato il pavimento, Scrimgeour ha uno sguardo allucinato come se avesse visto il suo capo ballare la conga, Moody ringhia qualcosa che potrebbe essere un "ben detto" o qualsiasi verso di apprezzamento...
Da parte mia decido che quest'uomo mi piace.
Poi Gideon decide che è finalmente ora di muoversi: -Allora come decidiamo?
Mentre i capitani giocano, io mi avvicino a Dumas e dichiaro: -Io signore vengo ovviamente.
Lui mi squadra per qualche secondo, poi dichiara: -Bene ragazzo, tu rimarrai al mio fianco e a quello di Alostor che sembra essere il primo vincitore.
Infatti il vecchio Malocchio sta zoppicando verso di noi, con un sorriso reso quanto meno inquietante dalle cicatrici, e abbaia: -Muoversi Potter! Andiamo a prendere a calci il dannato Lupo Mannaro!Atterriamo su un prato umido e costellato di enormi querce e faggi.
Ormai deve mancare poco all'alba: il freddo si è intensificato e mi penetra fin dentro le ossa, nonostante il pesante mantello che indosso.
-Lily mi ucciderà Pad!- esclama a un certo punto James facendomi scattare nervosamente.
-Perché mai dovrebbe farlo Progs? -chiedo perplesso.
Come diavolo fa a pensare a Lily quando siamo a pochi minuti da uno scontro mortale contro Greyback, i Mangiamorte e Merlino sa che altro?
-Penserà che le abbia mentito a causa delle sue condizioni! Doveva essere solo una riunione, invece ora sono in missione! - spiega lui sempre più agitato.
-Le sue condizioni? Ma perché è malata? -domando mentre James continua a borbottare.
-Certo che no! È incinta! -esclama lui con tono agitato.
Mi blocco e lo fisso a bocca aperta, mentre intorno a noi cala un silenzio di tomba, interrotto solo dal tenue rumore del vento.
In quel momento realizzo che tutti hanno sentito quello che il mio migliore amico ha appena detto.
-Le mie congratulazioni Potter, ma ora potresti muoverti? -ringhia Moody, che non sembra minimamente scosso dalla notizia.
Per la prima volta James sembra davvero in imbarazzo.
-Sì signore- risponde.
E ci avviamo verso la figura spettrale dell'hotel, che prima, a causa del principio di ipotermia e dell'incredibile notizia che mi ha dato James, non avevo notato.
A proposito...
-Auguri allora vecchio mio! Adesso dovrai mettere la testa a posto! -mi complimento.
Lui sorride e mi dà un frettoloso abbraccio, sta per dire qualcosa, quando una luce illumina tutta la zona, come il sole fosse sorto in anticipo, alzo la testa e vedo quello che sembra un tornado di luce, che ha appena lanciato la sua sfida dall'oscurità della notte.
-Ma quello è...-inizio.
-L'incantesimo orbis- completa James.
Ci fissiamo per qualche secondo, poi Dumas grida: -La battaglia è già cominciata! Muoviamoci Auror!
Iniziamo ad avanzare velocemente, seguendo il ritmo del capo degli Auror e di Moody che scagliano incantesimi ogni dieci passi, per non cadere vittima di un incantesimo di protezione.
La luce dell'incantesimo di Remus si spegne: il combattimento è finito, quindi il nostro amico ha sicuramente vinto, non oso prendere in considerazione l'alternativa.
Lo schiantesimo di Malocchio si infrange su qualcosa a poco più di un centinaio di metri dalla struttura.
-Una barriera! Buttiamola giù forza! - grida Dumas.
Mentre scaglio ogni genere di fattura contro la barriera, intravedo delle luci rosse tipiche degli schiantesimi e diversi lampi verdi: qualcuno sta ancora combattendo!
-Exturno!! -urlo.
Sono sicuro che Remus sia ancora vivo, se gli fosse successo qualcosa l'avrei sentito, è ancora lì e sta lottando, non mollerá.
Dobbiamo raggiungerlo ad ogni costo.
-Vai giù maledetta!! Crolla! BOMBARDA!- grida James con tono rabbioso.
STAI LEGGENDO
The Order of the Phoenix
Fiksi PenggemarSecondo libro della trilogia. Fino a che ci sarà qualcuno che si opporrá al male, l'Ordine continuerà ad esistere e noi non smetteremo di combattere, e risorgeremo dalle ceneri come la Fenice (Silente)