Novembre ha preso il posto di ottobre da una settimana, ma il tempo si sta dimostrando abbastanza clemente.
Accarezzo la lapide di marmo e il nome di Mary passa sotto le mie dita.
Anche lei è morta, così come James, Lily, Dorcas e tanti, troppi altri.
La sconfitta di Voldemort è stata pagata ad un prezzo così alto che ogni tanto penso sia stato eccessivo. Poi lo sappiamo, lui non può essere morto così. Lo sa Silente, lo sa Hagrid, lo sa Sirius e tutti i sopravvissuti dell'Ordine della Fenice.
Sirius è andato alla ricerca di Peter, deciso a vendicare la fine di James e Lily. E anche di Dorcas.
Non ho nemmeno provato a fermarlo quando la notte di Halloween ci siamo incontrati davanti alla casa distrutta di James e lui ha aspettato giusto il tempo di dare l'estremo saluto al suo migliore amico per poi sparire.
È stato qui, come dimostrano le rose bianche fresche apparse sulla tomba di Dorcas e le nuove piante su quelle di Lily e James.
Non so se Peter meriti di morire, ma deve pagare il suo tradimento, che ancora mi sembra impossibile. Ha venduto James e chissà quanti altri ai Mangiamorte, è assolutamente agghiacciante.
Una brezza leggera mi accarezza mentre sopraggiunge il crepuscolo.
Il rumore secco di un ramo che si spezza.
-Sei arrivato- dico senza staccare gli occhi dalla lapide.
-Sono qui- replica una voce conosciuta.
I miei occhi incontrano la figura colossale di Mulciber, avvolta nel mantello nero da Mangiamorte, ma senza la maschera da teschio.
-Sono sorpreso che tu non mi abbia teso una trappola Lupin- afferma.
Io lo fisso.
-Non voglio che nessuno ci disturbi- rispondo.
-Perché ora Lupin? Forse perché sono l'ultimo rimasto? - domanda mellifluo.
-Sì che tu vaghi ancora libero mi infastidisce, ma non è solo questo- rispondo.
Gli occhi scuri di Mulciber si allacciano ai miei.
-Hai ucciso Rosier- dice.
Non ha un tono irato o aspro, sembra stia parlando di un fatto che non lo riguarda, mentre invece...
-L'ho ucciso, è vero- confermo.
È successo cinque giorni fa per la precisione, ho appoggiato gli Auror in un'azione contro Rosier, che essendo più stupido di Dolohov e dei Lestrange ha pensato bene di opporre resistenza, quindi l'ho eliminato con un colpo alla gola.
-E hai catturato anche Dolohov, c'eri anche tu con Dumas- aggiunge Mulciber sempre più distaccato.
-È vero, ho catturato e fatto fuori molti dei vostri, come tu hai partecipato alla morte di molti miei amici- lo fermo.
Conosco Mulciber abbastanza bene da sapere che non è il tipo da perdersi in chiacchiere.
-Quindi Lupin? È così che vuoi finirla? L'ultimo dei fedeli servitori del Signore Oscuro contro il Cacciatore della Luna Piena dell'Ordine? Non pensavo fossi un tipo da finali drammatici- dice Mulciber con un ghigno feroce.
-Non è nel mio stile, ma sì. La chiederemo così- rispondo.
-Dove? Non qui immagino- dice accennando alle lapidi.
-Infatti, conosco il posto adatto- dico.Non ero mai stato in questo posto, l'avevo visto solo una volta, nel Pensatoio. In un ricordo di Ramirez.
La ruota panoramica sembra sul punto di cadere e la testa sorridente di un clown giace ai piedi di Mulciber.
-Bel posto- commenta Mulciber sarcastico.
-Ha un forte significato simbolico Mulciber, vuoi che ti racconti una storia? - domando con un sorriso.
-Un racconto prima di un duello mortale?
-Esatto, che ti riguarda da molto vicino. In questo posto una volta, il tuo signore, Lord Voldemort, ha ucciso un gruppo di cacciatori di taglie. Erano forti, forse più di quanto avesse previsto, per questo decise di concedere loro un premio. L'ultimo di loro, il più forte, sarebbe stato utilizzato per creare un particolare oggetto- racconto.
Mulciber trasalisce a quelle parole.
-Un Horcroux, se dovessi azzardare un ipotesi non il primo, ma forse il secondo se non addirittura il terzo- continuo.
Mulciber sbianca di colpo; ho fatto centro.
-Per questo tu sei rimasto buono e in silenzio dopo che Voldemort è caduto. Perché lui non è morto, probabilmente è ridotto ad uno straccio ma è vivo- deduco.
-Come fai a saperlo? - chiede lui pallido come un Fantasma.
-Intuito e un po' di persuasione su un paio di tuoi compagni. Non tutti i Mangiamorte lo sanno, vero? Solo i Lestrange, i Malfoy, Rosier e tu. Ho indovinato?
Mulciber mi guarda sorpreso, poi scoppia a ridere. E ora sono io ad essere sorpreso.
-L'ho sempre saputo Lupin, se non fossi stato un ibrido, saresti stato uno dei Mangiamorte più fidati del Signore Oscuro. Altro che quel ratto di fogna di Minus!- si complimenta.
Io inarco un sopracciglio, poi Mulciber comincia a parlare.
-Visto che tu mi hai rivelato tutto quello che pensavi, ora ti dirò quello che so: il Signore Oscuro ha creato degli Horcroux, ma io ignoro dove si trovino né che forma abbiano, a parte un anello che sono abbastanza sicuro sia un Horcroux. Il loro numero preciso è ignoto, ma penso siano più di tre. Quindi non solo è vivo, ma una volta sistemato te, lo troverò e lo riporterò all'antica gloria! - grida invasato prima di estrarre la bacchetta.
Io estraggo la mia.
-Non lo farai Mulciber- dico sicuro.
-Questa è la fine, Lupin- ringhia.
La frusta argentata del flagellum scatta in avanti come un cobra e si infrange sull'asfalto, sollevando una miriade di scintille.
-Stupeficium! - gridiamo in coro.
Due getti di luce rossa si scontrano a mezz'aria.
-Avada...
-Incarceramus! - lo precedo.
Corde scure come le acque del Lago Nero fanno per avvolgersi intorno al Mangiamorte, ma Mulciber agita la bacchetta come una spada e le fa a pezzi.
Mi sposto a sinistra appena in tempo, mentre un fendente di vento mi taglia la guancia.
È il primo sangue.
-Exturno- esclamo.
L'esplosione fa saltare in aria una giostra con dei cavalli, Mulciber finisce a terra.
-Confrigo!
Un getto di olio esplosivo finisce addosso a Mulciber che grida, ustionato. Sto per dargli il colpo di grazia, quando una pioggia di coltelli vola fuori dalla sua bacchetta e io evoco uno scudo metallico sui quali si infrangono.
Una freccia argentata però passa attraverso la mia difesa e mi trafigge il braccio.
-Ardemonium! - urla Mulciber.
Rimuovo il mio scudo diventato inutile, visto che devo fronteggiare il fuoco maledetto.
Mi aspettavo un serpente, e rimango piuttosto sorpreso quando davanti a me vedo un'aquila incandescente puntare gli artigli contro di me dall'alto. Ma il fuoco si combatte con il fuoco.
-Ardemonium!
Un lupo di fuoco si erge a mia difesa e con un balzo si lancia sul rapace, entrambi esplodono in una nube di fiamme.
-Flagellum!
-Orbis!
E rivedo uno scontro combattuto nella Sala Grande, tra le lanterne e con gli occhi di tutta Hogwarts addosso. Gli occhi di Mary e dei Malandrini.
-Non finirà così Lupin! - urla Mulciber.
Lo so che non finirà così. Il vortice di luce sparisce, e l'immagine colossale del Mangiamorte appare tra la polvere.
-Stupeficium! - urlo.
E sento un grido: il colpo è andato a segno.
Ma poi un'altra freccia argentata arrivata dal nulla mi trafigge la gamba e io cado a terra.
Dannazione.
-Diffindo! - grido.
Sulla gamba di Mulciber si apre uno squarcio obliquo e sanguinante.
Avrei dovuto puntare al collo.
-L'ho sempre saputo...quello da uccidere tra tutti quelli dell'Ordine sei sempre stato tu! - ruggisce Mulciber.
-Forse è vero, ma non credere che sarebbe stato così semplice- ringhio.
-No infatti...probabilmente ti avrebbero affibbiato a Bellatrix o O'Connor, a me toccavano sempre incarichi inutili. Uccidere un dissidente, ammazzare qualche Babbano...per questo mi sono specializzato nella Maledizione Imperius, per delegare a mia volta ad altri...
-Ho sentito abbastanza- lo interrompo.
Mi rialzo a fatica e punto la bacchetta su di lui. Il mio schiantesimo va a vuoto, ma la sua maledizione no.
Sento un senso di tepore, che mi dà la sensazione di galleggiare in aria.
Sono sotto il suo controllo ora.
-Tira fuori il tuo pugnale, Remus- dice una voce molto persuasiva.
Io eseguo, sento il manico d'osso liscio nell mio palmo. È davvero un bel coltello.
-Ora rivolgilo contro di te Remus- continua la voce.
È la cosa giusta da fare, la punta del coltello è ora rivolta verso le mie costole, il punto perfetto da cui farlo passare per trafiggere il cuore.
E non soffrire più.
Poi una mano si appoggia sulla mia.
Alzo gli occhi dalla lama d'acciaio e mi trovo davanti quelli luminosi di Mary.
-Non puoi farlo, Remus- sussurra.
-Io voglio raggiungerti- rispondo.
-Non puoi, Moony- mi dice una voce conosciuta.
James appare davanti a me con i capelli ancora più incasinati del solito, come se fosse sceso da una scopa. E mi pianta i suoi occhi nocciola nei miei.
-Harry avrà bisogno di te, e anche Sirius- mi ricorda.
-Ce la puoi fare Remus- dice Mary.
-Sei già riuscito a batterlo una volta- mi dice la voce di Lily.
-Fallo di nuovo- mi esorta Mary.
-Ci rivedremo Moony- mi promette James.
-Lo so Progs- rispondo.
Poi mi rivolgo a Mary che mi dice: -Non vivere solo dei miei ricordi Rem, ma vivi. Ti amo.
Poi tutto scompare così come è cominciato, come un'illusione nel deserto.
-Ti amo anch'io- le rispondo.
La voce dentro la mia testa è scomparsa, così come gli effetti della Maledizione Imperius.
Getto a lato il pugnale davanti allo sguardo allibito di Mulciber.
-Se mi vuoi uccidere dovrai usare il vecchio metodo Mangiamorte- ringhio.
-E così sia.
Attacchiamo nello stesso momento.
-Avada Kedavra- pronuncia Mulciber.
-Expelliarmus! -urlo.
I lampi di luce verde e rossa si scontrano in un abbraccio letale.
Questo deciderà tutto.
Sento la mia bacchetta tremare nella mia mano.
Mi serve più potenza; l'Avada Kedavra non ha contro-maledizione , ma un incantesimo di disarmo lo può bloccare e respingere al mittente.
James era uno specialista in questo.
-Datemi la forza ragazzi!- grido.
La mia bacchetta improvvisamente diventa incandescente, tanto da ustionarmi le mani, ma il nucleo della bacchetta emana un'ondata di energia magica che respinge la maledizione di Mulciber indietro.
Fino alla bacchetta del Mangiamorte.
L'abbraccio tra i due incantesimi si spezza e la bacchetta di Mulciber vola via dalla sua presa, per finire nella mia mano. Poi il Mangiamorte crolla come un abete abbattuto, dopo aver sussurrato qualcosa che non riesco ad afferrare. È finita.
Io fisso la mia bacchetta: lo sforzo che ha dovuto affrontare per respingere l'anatema che uccide di Mulciber ha bruciato il suo nucleo di crine di unicorno, come dimostra il legno di frassino annerito. Ormai è inutilizzabile, ma la conserverò sempre, mi ha salvato la vita ancora una volta.
Guardo la bacchetta di Mulciber ora: solo a pensare a quello che ha compiuto questa bacchetta mi fa venire voglia di spezzarla in due, ma poi sento il suo nucleo pulsare sotto il legno. Ramirez mi ha insegnato abbastanza sulle bacchette da riconoscere il "suono" che una bacchetta emette quando è fedele a te e non ad un altro mago. E ora questa bacchetta appartiene a me.
Ripongo la mia vecchia in tasca, e percepisco il ciliegio del legno della bacchetta; la vitalità e il calore che emana rivelano che il nucleo è una piuma di Fenice. Questa bacchetta è una creatura di Olivander.
Questa bacchetta merita una seconda possibilità, e io posso dargliela.
Ed è ora che anche io ricominci da ciò che è rimasto: Harry, Sirius e coloro che sono rimasti.
E prepararsi alla nuova guerra che arriverà.
È il momento di chiamare Moody perché venga a prendere il corpo di Mulciber. Alzo la mia nuova bacchetta.
-Expecto Patronus.Questo chiude il secondo libro della trilogia dell'Era dei Malandrini.
Ci ho messo un po' a decidere come concludere.
La prima opzione sarebbe stata la caduta di Voldemort, ma avevo già sofferto abbastanza a far morire Dorcas per poter sopportare anche di fare morire James senza nemmeno farlo combattere. Non sarebbe stato da lui.
La cattura di Sirius sarà il prologo del terzo libro; quindi restava solo Remus, che doveva ancora chiudere la sua battaglia finale contro Mulciber, la sua nemesi.
Il prossimo libro sarà incentrato sui tre Malandrini rimasti, l'anno in cui un certo professore tornerà ad Hogwarts e un prigioniero evaderá da Azkaban. Verrà un po' più corto forse.
Continua in The Marauder's Map.
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The Order of the Phoenix
FanficSecondo libro della trilogia. Fino a che ci sarà qualcuno che si opporrá al male, l'Ordine continuerà ad esistere e noi non smetteremo di combattere, e risorgeremo dalle ceneri come la Fenice (Silente)