Capitolo 39. Noi.

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È passata una settimana da quando Federico ha lasciato Martina. A scuola non mi è ancora capitato di vederla, sembra essere sparita nel nulla.

Non so bene quale sia il mio rapporto con Federico, so solo che ogni tanto, ok molto spesso, ci baciamo e io mi ritrovo ad essere felice senza una vera propria ragione.

Non ci facciamo mai vedere dagli altri. A scuola stiamo insieme, ma come prima del nostro primo bacio, cioè come semplice amici. Io non ho parlato con Rosalie di noi e per questo mi sento in colpa, e penso che nemmeno Federico ne abbia parlato a Benjamin.

È come se avessi paura di portare la nostra storia allo scoperto. Per la prima volta sono felice per davvero e non ho intenzione di perdere Federico, anche se non bene cosa sia per me e cosa sia io per lui; tempo al tempo.

Rosalie mi schiocca le dita davanti al viso e torno sulla terra.

-Hai capito qualcosa?- indica la lavagna con un leggero cenno del capo e vedo che la professoressa di matematica l'ha riempito di mille formule.

Mi viene quasi da ridere. Mi sono distratta per qualche minuto, credo... E sembra essere passato un anno, vista la quantità di calcoli che ha scritto.

-No Rose.- scuoto la testa - Non stavo ascoltando-, lei mi lancia uno sguardo malizioso e io mi sento arrossire, perché so già cosa sta per chiedermi.

Avanti, la conosco come le mie tasche... Ma questa cosa mi si ritorce contro, perché anche lei conosce me, benissimo.

-Federico ti distrae così tanto dalla scuola?-, mi mordo il labbro nervosamente davanti alla sua domanda e lei scoppia a ridere, capendo che molto probabilmente ha fatto centro.

Faccio per ribattere, ma qualcuno bussa alla porta e in classe cala il silenzio, sono tutti curiosi di sapere chi sia, capisco bene, tutto è più interessante della lezione di matematica.

La prof invita ad entrare e la porta si apre rivelando un ciuffo biondo, che mi fa battere il cuore smisuratamente.

Sorrido senza rendermi conto, cosa a mio svantaggio, perché Rose mi sta osservando attentamente.

Alcune delle mie compagne iniziano a ridacchiare come delle oche e sembrano molto felici della presenza di Federico, cosa che mi fa provare la famosa gelosia di cui tutti parlano.

Il biondo saluta cordialmente e parla con la professoressa che pare essere scocciata dalle sue richieste. Mi viene quasi da ridere.

Cerco di capirci qualcosa, ma le risate stridule delle mie compagne rendono tutto più difficile, tutto più fastidioso.

I due finiscono di parlare e, prima di andare via, il biondino incrocia il mio sguardo e mi fa l'occhiolino, mandando in fumo il mio cervello.

Senza pensarci alzo la mano e chiedo alla professoressa il permesso per andare al bagno. Esco fuori dalla classe e lo vedo nel corridoio, mentre percorre la strada per tornare nella sua classe.

Gli vado incontro, con molta lentezza per colpa delle stampelle, e gli picchietto la spalla.

In questo momento si nota la nostra differenza d'altezza, sono bassissima.

Ridacchia e capisco che sa già che sono io, poi si gira verso di me e mi regala un abbraccio.

-Non potevi aspettare, eh?-, arrossisco davanti alla sua domanda, quasi retorica, e sbuffo capendo che il suo intento è quello di farmi imbarazzare.

Alzo gli occhi al cielo e anniento le distanze che ci separano, baciandolo. Vorrei mettere le braccia attorno al suo collo, ma le stampelle me lo impediscono.

Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora