Qualcuno bussa alla porta e la professoressa smette di spiegare questa noiosissima lezione di economia politica.
La porta si apre e sento il cuore fare un salto quando Federico entra in classe.
Sfoggia un bellissimo sorriso
- buongiorno, la professoressa Perla ha bisogno di un alunno di quarta-, la professoressa di economia sbuffa, poi punta i suoi occhi su di me.- Gela, vai tu-, che cosa?
Sgrano gli occhi e faccio per ribattere, ma lei mi anticipa
- vai e non fiatare-, la maledico mentalmente e seguo il biondino, che sembra tranquillo, al contrario mio.Mi sento a disagio.
- Posso sapere perché vuole un alunno di quarta?-, il biondino ignora la mia domanda e mi sento immediatamente infastidita.
- Ripeto, magari hai la testa altrove, cosa cavolo ci faccio in quinta?-, lui continua ad ignorarmi e io lo afferro per il braccio e lo faccio fermare.
Il suo sguardo cade sulla mia mano sopra il suo braccio e poi mi guarda negli occhi.
- Cosa hai che non va? Mi hai detto di fingere che non esisti ed è quello che sto facendo!-, sbuffo nervosamente, davanti alle sue parole.
- Non fare il bambino, intendevo dire che non devi essermi amico, non che devi trattarmi come un fantasma-, alza gli occhi al cielo.
- Sei troppo complicata per i miei gusti-, ecco perché non devi essermi amico.
Sbuffo e decido di stuzzicarlo un po'.
- Io complicata? Magari sei tu che non sei abbastanza intelligente-, incrocio le braccia al petto e lui mi fulmina con lo sguardo.
- Poi sarei io il bambino? Queste risposte si davano in quinta elementare-, sorrido debolmente.
- Le risposte dei bambini sono più disarmanti-, sorride a sua volta e mi scruta attentamente.
- Sei strana forte-, scuoto la testa e riniziamo a camminare, verso la sua classe.
Arriviamo davanti alla sua porta e fa per bussare, ma lo blocco
- aspetta-, mi rivolge uno sguardo interrogativo.- Che c'è?-, scrollo le spalle sentendomi arrossire.
- Mi vergogno- affermo imbarazzata.
Scoppia a ridere e mi incanto a guardarlo.
È veramente un bel ragazzo.
Smette di ridere, ma vedo i suoi occhi brillare divertiti
- smettila di prenderti gioco di me, Rossi-, sorride e annuisce.- Ok, entra, finché ci sono io non ti succederà nulla-, non capisco se sia sia serio o ironico.
Lo guardo accigliata
- è una classica frase da film, Federico-, scuote la testa ridacchiando ed entriamo nella sua classe.Saluto e mi dirigo alla cattedra senza guardare nessuno in faccia.
La professoressa mi sorride dolcemente
- ciao Kristen, devi riferire alla tua classe che entro lunedì dovete portare una relazione sul nuovo argomento. Sarei passata io a dirvelo, ma non ho tempo! Mi raccomando, dì loro che voglio che consegnino tutti puntuali-, annuisco e sorrido.- Ok, riferisco-, saluto e mi dirigo alla porta.
- Ciao dolcezza-, arrossisco immediatamente sentendo la voce di Federico ed esco dalla classe senza rispondergli.
Perché deve fare lo stupido in questo modo?!
Gli ho detto che mi sentivo a disagio nella sua classe e lui cosa fa? Attira l'attenzione.
Idiota.*
La campanella suona e i miei compagni escono tutti dall'aula per andare a fare ricreazione.
Rosalie mi picchietta la spalla ripetutamente e capisco immediatamente che vuole che le racconti di Federico.
Le dico della conversione che abbiamo avuto andando nella sua classe e del saluto che mi ha fatto quando sono andata via.
- Ehehe, qui c'è qualcuno che arrossisce-, strabuzzo gli occhi.
- No! Smettila.- so che è vero, ma non lo ammetterò mai, Dio che imbarazzo.
- Rosalie, voglio averlo come amico... Lo so che ho detto il contrario e mi dispiace davvero coinvolgerlo, ma quando sono con lui mi diverto, ho bisogno di distrarmi-, annuisce felicemente.
- Sono felice per te! Io penso sia la cosa migliore- mi rivolge un sorriso malizioso e aggiunge - amici eh?-, scuoto la testa e annuisco.
- Amici- affermo seria - solo amici-.
So che ho cambiato idea in poco tempo, ma devo avere un po' di felicità almeno quando non sono a casa.
Una testa bionda si affaccia alla porta e Rosalie mi dà una gomitata per farmelo notare.
Entra in classe
- Rosalie, mi manda Benjamin, vorrebbe che tu lo raggiungessi vicino a dove tutti parcheggiano la moto-, la mia amica arrossisce e sul suo viso spunta automaticamente un sorriso.Esce dall'aula e nemmeno mi saluta.
Questo ragazzo le sta facendo male.Federico fa per andarsene, ma io lo chiamo, così lui si gira stranito.
- Che c'è? Non puoi proprio stare senza di me?!- alzo gli occhi al cielo davanti alla sua domanda ironica.
- Ti va di stare qua? -, mi guarda sempre più stranito e io sbuffo e aggiungo velocemente - ok ok, come non detto-, lui scoppia a ridere e si siede accanto a me.
Che imbarazzo. Penserà che sono lunatica. Una persona indecisa. Mi vergogno tantissimo in questo momento.
Potrei nascondere la testa sotto il banco, ok non è la migliore idea del mondo.
Ma cosa sto blaterando?!
- Scusa per ieri-, strabuzzo gli occhi e sono incredula alle mie orecchie, perché si sta scusando?
- Federico non hai sbagliato nulla, sono io che ero fuori di me, ti ho trattato male e mi dispiace-, annuisce.
- Eri giù di morale ed era comprensibile, io ti ho urlato contro e non dovevo-, sorrido intenerita.
- Va tutto bene, facciamo che siamo pari. Riniziamo dall'inizio?-, annuisce e mi porge la mano.
- Piacere Federico- scoppio a ridere e gliela stringo a mia volta.
- Piacere mio, Kristen-.
È questo che intendo. Mi fa stare bene.
Questa scena che abbiamo appena ripetuto, è successa quando sono scappata dalla mia finestra per l'ennesima litigata con mio padre, ma ora non mi fa male pensarci, lui mi sta facendo sorridere.È proprio di questo che ho bisogno, di amici che mi vogliamo bene, ha ragione Rosalie.
- Possiamo essere amici quindi?-, faccio finta di pensarci su e poi faccio spalluce.
- Dovrai guadagnartela la mia amicizia- ironizzo ridacchiando.
Si inumidisce le labbra
- mmh, meglio questa risposta che quella delle giornate precedenti-, abbasso la testa e lui mi accarezza il braccio delicatamente.Sento i brividi attraversarmi e rimango spiazzata. Sono emozioni del tutto nuove.
- Non volevo, scherzavo-, aggancio il suo sguardo e mi inumidisco le labbra.
-Lo so, è che mi sento in colpa- , arriccia le labbra e scuote la testa.
- Ok, non ricordo più nulla dei giorni precedenti, ti ho appena conosciuta e sì, voglio diventare tuo amico- sorrido e lo guardo intenerita.
È dolce da parte sua riparare ai casini che ho fatto in questi giorni.
Sono sicura nascerà una bella amicizia.
Devo solo cercare di non farlo scoprire a mio padre.
Nota: ciaoo
Volevo pubblicizzare la storia di @SerenaFerraro0 , passate a leggerla.
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, aspetto i vostri commenti.
Viaaa 💕💕
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Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]
FanfikceKristen vive con i suoi genitori, che l'hanno cresciuta fino alla tenera età di 7 anni. Un giorno la madre tradì il padre e da quel giorno l'uomo, che avrebbe dovuto proteggerla, la picchia. L'equilibrio familiare a cui lei è abituata si infrange e...