Capitolo 7. Litigi.

7.4K 524 51
                                    

Entriamo dentro casa sua e vengo pervasa da un senso di pace.

È una casa molto accogliente, ordinata.

- Siamo soli, mia madre è a lavoro-, annuisco comprensiva e mi guardo intorno, per poi riposare lo sguardo su di lui.

- Ah, e tuo padre?-, mi rivolge il suo sguardo e riesco a scorgere la tristezza.

Cavolo, non avrei dovuto. Non ne avevo nessun diritto.

- Federico non sei obbligato a rispondere, mi dispiace...-, mi interrompe alzando la mano.

- Tranquilla, mio padre non c'è più...-, apro la bocca come per dire qualcosa, ma poi la chiudo, sono a corto di parole.

Annuisco e cerco di riprendermi
- mi dispiace- questa è l'unica cosa che mi viene in mente da dire.
Sono due parole semplici, ma sono sincera.

Mi sorride debolmente e poi mi invita a sedere a tavola
- hai fame? Mia madre mi ha lasciato il pranzo pronto, possiamo dividerlo-, lo guardo e arrossisco imbarazzata.

Non sono abituata a tutte queste attenzioni.

E in realtà ho davvero fame, è da un po' che non faccio un pasto decente.

Annuisco e mi siedo nella sedia accanto a lui.

Mi mette il piatto con le lasagne davanti e le posate.

- Stai meglio?-, forse dovrei pensare al fatto che quando tornerò a casa mio padre me la farà pagare, ma per il momento non oso pensarci. Magari sono abbastanza fortunata che sia a ubriacarsi e non mi dirà nulla.

Annuisco
- sì, sto bene, grazie-, mi sorride debolmente e iniziamo a mangiare.

L'unico rumore che si sente è quello delle forchette che sbattono nel bordo di ceramica del piatto.

È una situazione imbarazzante e per un momento mi perdo a pensare che forse ho sbagliato ad accettare questo invito. Domani sarà ancora più complicato di come è ora, dirgli di lasciarmi stare.

Penserà che sono un approfittatrice, che ho sfruttato la sua compagnia oggi solamente perché non sapevo dove andare.

- Puoi mangiare tranquillamente, non è cibo avvelenato!-, alzo lo sguardo dal piatto e mi rendo conto di star giocando con il cibo.

Scrollo le spalle
- scusa, non sono molto di compagnia-, mi rivolge un debole sorriso, ma basta a scaldarmi il cuore.

- Tranquilla, non posso capire quello che stai provando, ma posso comunque immaginare-, annuisco.

- Comunque è meglio se io tolgo il disturbo-, lui sgrana gli occhi sbalordito, penserà che sono bipolare.

- Cosa? No, non hai nemmeno mangiato e sei appena arrivata, non devi preoccup...-, lo interrompo immediatamente.

- No Federico, non voglio che tu...-, mi guarda in attesa di una risposta e non riesco a continuare.

Improvvisamente tutto mi sembra sbagliato, non avrei dovuto accettare il suo invito.
Lui vorrebbe sapere sicuramente di più sulla mia tristezza, mentre io gli sto mentendo.

Non esiste nessuna separazione che mi devasta, l'unico dolore che mi logora l'anima è la mia famiglia che non è più una famiglia, mio padre che mi picchia e mia madre che mi abbandona.

Lui deve stare fuori da tutto questo casino.

Mi alzo di scatto e mi rendo conto che posso sembrare pazza, ma sono sconvolta e confusa... Voglio solo che lui mi lasci in pace.

-Kristen, va tutto bene?-, vorrei urlargli che non va tutto bene. Vorrei dirgli che la mia vita fa schifo e che lui deve dimenticarsi che esisto.

Sento le lacrime salirmi agli occhi quando mi viene in mente la mia vita quando mio madre andrà via, ormai da quello che ho capito sta cercando casa.

Sarò sola totalmente in casa mia.

Lascio le lacrime scendere lungo le mie guance, perché si sono fatte troppo pesanti per non farle scendere.

Sono cariche di dolore.

- Io vado via-, mi giro di spalle e faccio per uscire, ma lui mi tiene e mi fa girare verso di sé.

- Kristen, cosa ti prende?- vedo i suoi occhi chiari brillare e per un attimo mi ci perdo dentro, sono veramente bellissimi.

- Ti prego Federico, fammi andare via! Devi starmi lontano-, serra immediatamente la mascella ed è un gesto che non mi piace, è una cosa che fa spesso mio padre, quando è in preda a un attacco di nervosismo.

- Cavolo Kristen, è vero che non ci conosciamo e che non sappiamo nulla l'uno dell'altra, ma non puoi prima seguirmi a casa e poi ripetere per l'ennesima volta di lasciarti in pace, cavolo-, vedo il suo sguardo scrutarmi attento e l'unica cosa che vorrei fare è scappare a gambe levate.

- Ti prego fammi andare via! È meglio così-, si passa la mano sul ciuffo e avvicina il suo viso al mio.

- Meglio per chi? Per cosa? Cavolo Kristen, io non capisco. Questo tuo essere lunatica, mi innervosisce-, sussulto e lo guardo in cagnesco.

Improvvisamente mi sento offesa, lui non può permettersi di giudicarmi. Non sa nulla di me.

- Non parlarmi così! Dannazione-, inarca un sopracciglio e mi fissa.

- Così come, scusa? Sei tu quella che mi si avvicina e poi si allontana nemmeno fossi imbottito di tritolo pronto a esplodere-, scuoto la testa freneticamente e sbuffo.

- Tu non capisci!-, annuisce beffardo sentendo la mia risposta.

- Beh allora spiegami, non sono un mago, non posso leggere la mente-, abbasso la testa e fisso le mie scarpe, come se fossero la cosa più interessante.

- Stammi lontano, questo è molto più semplice del resto, credimi-, si allontana improvvisamente da me e annuisce.

- Bene. Ti accontenterò, ciao-, indica la porta con un leggero cenno del capo e vado via senza aggiungere altro.

Fa male.

Fa male non poter aver nemmeno un amico, per non farlo soffrire, per non coinvolgerlo nel caos della mia vita, per non fargli avere problemi con mio padre.

Sono un disastro.

Ho sbagliato tutto sin dall'inizio.

Federico's pov

Cosa le succede?

Perché fa così?

Un minuto prima mi sorride e un minuto dopo scatta come se fosse furiosa con me.

Non la capisco. Non so cosa fare con lei.

Vuole che io esca dalla sua vita?! Ok, lo farò. In realtà non sono nemmeno dentro la sua vita, visto che non la conosco.

Qualcuno suona al campanello e vado ad aprire.

I miei occhi incontrano quelli del mio migliore amico e sospiro facendolo entrare.

- Federico Rossi, che ti succede?- gli rivolgo uno sguardo interrogativo e continua -perché hai una faccia nervosa-, sbuffo e gli racconto tutto.

Raccontata sembra quasi ridicola questa situazione.

- Ti piace, eh?-, lo fulmino con lo sguardo.

- È carina, ma non la conosco e da come si comporta pare che non la conoscerò mai. Non mi piace in quel senso, cioè io..-, mi interrompe alzando una mano in aria e ridacchia mentre si porta i capelli all'indietro con la mano destra.

- Va bene, Fede. Ti credo-, continua a ridacchiare e decido di ignorarlo.

A questo punto non penso che ci sarà un legame tra me e lei, un legame di nessun tipo.

Nota: ciaoo ,
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia!
Nulla da dirvi, a parte che sono felice che la storia vi stia piacendo e sono soddisfatta di aver già superato le 2k visualizzazioni in così poco tempo.
Aspetto i vostri commenti!!
Viaaa️💕😘

Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora