Capitolo 97. Zombie.

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Se mi avessero detto che, un giorno, mi sarei sentita così per amore, non ci avrei mai creduto.

Mi sento vuota. L'unica cosa che mi rimbomba in testa è che Federico non mi ama più.

E la cosa peggiore è che posso: disperarmi, piangere, urlare, prendere a colpi qualcuno, ma non potrò riavere indietro Federico.

Me l'ha detto guardandomi negli occhi, mi ha detto che non prova più nulla per me, mentre sosteneva il mio sguardo.

Io non ce l'avrei mai fatta, non potrei mai mentirgli guardandolo in quei pozzi azzurri. Non ne avrei la forza, non ne avrei il coraggio. Perciò, questa è la realtà, lui non mi ama più.

Non vuole un futuro con me, non vuole più avere a che fare con me.

Penso che se mi avessero dato una pugnalata, dritta al cuore, avrebbe fatto meno male.

Questa volta non posso fare nulla per riparare. Non posso cercare di farmi perdonare, perché lui si è stancato di me. Non ama più i miei difetti, non ama più i miei pregi. Non mi desidera più.

Dovrei lasciarlo andare, no? Ma al solo pensiero di dimenticare tutto quello che abbiamo condiviso, mi sento male. Mi manca il fiato, mi sento soffocare.

È incredibile come solo perdendo un pezzo, il mondo ti crolli addosso. Anche se Federico non era solo uno stupido pezzo, lui era il muro portante della mia vita e, si sa, se i muri portanti vengono abbattuti la struttura cade.

Cammino velocemente verso casa di Benjamin, perché lui è l'unico che potrebbe sapere qualcosa di questa storia.

È l'unico che può spiegarmi dove ho sbagliato con Federico, il perché lui non mi ama più, da un giorno all'altro.

Ultimamente, io e Ben, non abbiamo parlato molto, a causa di quello che ha fatto a Rosalie. Però, ha sempre cercato di starmi vicino, nonostante io lo respingessi. Inoltre, non ho mai dimenticato tutte le volte che mi ha aiutato a risolvere con Federico, tutte le volte che discutevamo.

La quiete della notte viene smossa solamente da qualche singhiozzo che sfugge al mio controllo e dal rombo delle macchine che mi sfrecciano accanto.

La città non mi è mai sembrata triste come adesso, così vuota, o forse è solo il riflesso della mia anima?

Mi asciugo gli occhi appena arrivo a casa di Benjamin e poi suono il campanello. Solo ora mi rendo conto che probabilmente potrei dargli fastidio, che potrei disturbare i genitori con questa visita inaspettata.

Sono talmente scossa che non ci ho pensa prima. Forse avrei dovuto prima chiamarlo, ma non ci ho minimamente pensato.

Sono un disastro.

La porta si apre improvvisamente e io sussulto leggermente, visto che ero immersa nei miei pensieri.

-Kristen?- chiede il mio amico come se fosse più normale vedere un unicorno piuttosto che me -Che ci fai qui?-.

-Io ho bisogno di parlare con te...- inizio palesemente a disagio - Andiamo a fare una passeggiata?-.

Il suo sguardo diventa curioso e confuso allo stesso tempo, poi annuisce.

Lo osservo afferrare le chiavi di casa, poi esce fuori anche lui, così iniziamo a camminare.

È incredibile come delle persone possano allontanarsi in così poco tempo. Io e Benjamin ne siamo l'esempio e, forse, la colpa è anche mia. Avrei dovuto parlargli, fargli capire che per me aveva compiuto la stronzata più grande del mondo tradendo Rose, invece che ho fatto? Quello che riesco a fare meglio: rovinare tutto.

Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora