Capitolo 35. Gelosia.

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Sento le sirene dell'ambulanza e rilascio un sospiro di sollievo.

Questo dolore sta diventando intollerabile e non vedo l'ora che qualcuno mi controlli la caviglia e mi spieghi quanto è messa male.

La professoressa ci informa che l'ambulanza ha appena parcheggiato e subito sentiamo delle voci provenire da fuori il pullman.

Quello che credo sia un infermiere appare davanti a noi e ci saluta cordialmente per poi informarci di una cosa che va ad aggiungersi alla lista delle cose NO di questa giornata, o di questa mia vita.

-Lo sportello del pullman è troppo stretto, la barella non può passare-, alzo gli occhi al cielo e faccio per alzarmi, ma appena cerco di muovere il piede lancio un urlo per il dolore.

L'infermiere si avvicina a noi e scuote la testa, come per rimproverarmi di aver cercato di camminare.

-Signorina, la prendo io in braccio-, non gli verrebbe tanto difficile visto che è sicuramente un ragazzo che fa palestra.

Annuisco quasi a volergli dare il permesso e lui si avvicina a me, ma si blocca sentendo qualcuno che gli posa una mano sulla spalla.

Quel qualcuno è Federico.

-Se non ti dispiace preferirei portarla io fuori-, l'infermiere annuisce senza proferire parola e io vorrei urlare il mio dissenso su questa decisione del biondino, ma non posso fare scenate davanti a tutti e il dolore è troppo forte, non posso restare ancora qui.

Federico si inchina leggermente, protende le braccia verso di me e mi prende in braccio.

Sento il cuore accelerare in un attimo e metto le mie braccia attorno al suo collo, per sostenermi meglio.

Sento il suo profumo invadermi le narici e vorrei affondare la testa nel suo petto, ma purtroppo non posso.

Mi porta fuori e mi fa sdraiare sulla barella che è fuori dall'ambulanza, poi gli infermieri mi trasportano dentro il veicolo e fanno per chiudere il portellone, ma Federico li ferma.

È la seconda volta che interrompe uno di loro, tra poco lo prenderanno a urla.

-Potrei salire anche io?-,l'infermiera scoppia a ridere e lo guarda con uno sguardo divertito.

-Ragazzo, la tua fidanzata non sta morendo, non...-, Federico la interrompe.

-La prego.-, lei sbuffa e annuisce, dandogli il permesso di salire.

Ho sentito il cuore perdere un battito sentendomi definire la sua ragazza, visto che non lo sono, proprio per nulla.

Si siede accanto a me e resta in silenzio per tutto il viaggio, l'unica cosa che mi dice è che Benjamin e Rosalie ci raggiungeranno all'ospedale appena torneranno a scuola.

Non ho nessuna voglia di parlare e mi sento estremamente confusa, oltre che dolorante.

Da una parte non vorrei che lui fosse qua con me, perché mi irrita e mi ha delusa per come si è comportato con me. Dall'altra parte mi sento sicura se c'è lui, perché nonostante tutti i problemi, dal punto di vista privato, si è sempre preoccupato di me e delle mie condizioni.

Anche se a pensarci è un po' contraddittorio il suo comportamento, perché si è preoccupato per me, si è preso cura di me e poi mi fa soffrire. Pensa che io sia un giocattolo senza sentimenti, forse?!

Arriviamo all'ospedale e gli infermieri mi portano al pronto soccorso.

Incrocio gli occhi di Federico, ma poi abbasso lo sguardo incapace di sostenerli.

*
Federico's pov

È ormai da un'ora che aspetto, ma ancora non ho notizie di Kristen.

Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora