Sento le sirene dell'ambulanza e rilascio un sospiro di sollievo.
Questo dolore sta diventando intollerabile e non vedo l'ora che qualcuno mi controlli la caviglia e mi spieghi quanto è messa male.
La professoressa ci informa che l'ambulanza ha appena parcheggiato e subito sentiamo delle voci provenire da fuori il pullman.
Quello che credo sia un infermiere appare davanti a noi e ci saluta cordialmente per poi informarci di una cosa che va ad aggiungersi alla lista delle cose NO di questa giornata, o di questa mia vita.
-Lo sportello del pullman è troppo stretto, la barella non può passare-, alzo gli occhi al cielo e faccio per alzarmi, ma appena cerco di muovere il piede lancio un urlo per il dolore.
L'infermiere si avvicina a noi e scuote la testa, come per rimproverarmi di aver cercato di camminare.
-Signorina, la prendo io in braccio-, non gli verrebbe tanto difficile visto che è sicuramente un ragazzo che fa palestra.
Annuisco quasi a volergli dare il permesso e lui si avvicina a me, ma si blocca sentendo qualcuno che gli posa una mano sulla spalla.
Quel qualcuno è Federico.
-Se non ti dispiace preferirei portarla io fuori-, l'infermiere annuisce senza proferire parola e io vorrei urlare il mio dissenso su questa decisione del biondino, ma non posso fare scenate davanti a tutti e il dolore è troppo forte, non posso restare ancora qui.
Federico si inchina leggermente, protende le braccia verso di me e mi prende in braccio.
Sento il cuore accelerare in un attimo e metto le mie braccia attorno al suo collo, per sostenermi meglio.
Sento il suo profumo invadermi le narici e vorrei affondare la testa nel suo petto, ma purtroppo non posso.
Mi porta fuori e mi fa sdraiare sulla barella che è fuori dall'ambulanza, poi gli infermieri mi trasportano dentro il veicolo e fanno per chiudere il portellone, ma Federico li ferma.
È la seconda volta che interrompe uno di loro, tra poco lo prenderanno a urla.
-Potrei salire anche io?-,l'infermiera scoppia a ridere e lo guarda con uno sguardo divertito.
-Ragazzo, la tua fidanzata non sta morendo, non...-, Federico la interrompe.
-La prego.-, lei sbuffa e annuisce, dandogli il permesso di salire.Ho sentito il cuore perdere un battito sentendomi definire la sua ragazza, visto che non lo sono, proprio per nulla.
Si siede accanto a me e resta in silenzio per tutto il viaggio, l'unica cosa che mi dice è che Benjamin e Rosalie ci raggiungeranno all'ospedale appena torneranno a scuola.
Non ho nessuna voglia di parlare e mi sento estremamente confusa, oltre che dolorante.
Da una parte non vorrei che lui fosse qua con me, perché mi irrita e mi ha delusa per come si è comportato con me. Dall'altra parte mi sento sicura se c'è lui, perché nonostante tutti i problemi, dal punto di vista privato, si è sempre preoccupato di me e delle mie condizioni.
Anche se a pensarci è un po' contraddittorio il suo comportamento, perché si è preoccupato per me, si è preso cura di me e poi mi fa soffrire. Pensa che io sia un giocattolo senza sentimenti, forse?!
Arriviamo all'ospedale e gli infermieri mi portano al pronto soccorso.
Incrocio gli occhi di Federico, ma poi abbasso lo sguardo incapace di sostenerli.
*
Federico's povÈ ormai da un'ora che aspetto, ma ancora non ho notizie di Kristen.
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Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]
FanfikceKristen vive con i suoi genitori, che l'hanno cresciuta fino alla tenera età di 7 anni. Un giorno la madre tradì il padre e da quel giorno l'uomo, che avrebbe dovuto proteggerla, la picchia. L'equilibrio familiare a cui lei è abituata si infrange e...