-Kristen- alzo la testa di scatto sentendo qualcuno chiamarmi e incrocio lo sguardo con quello di Rosalie.
-Rose- la stringo velocemente e poi riaggancio il suo sguardo.
-Come sta?- scrollo le spalle davanti alla sua domanda, visto che nessun dottore si è ancora espresso sulla salute di Elia, dopo averci detto che probabilmente lui non ce la farà.
È veramente angosciante stare così, in attesa di notizie.
Non è giusto che a vent'anni si rischi di morire, a vent'anni si ha ancora tutta la vita davanti. Elia è un ragazzo con un forte carattere, sono sicura che ha ancora tante cose da vivere.
-Kristen, ti dispiace se vado un po' via?- mi giro verso il biondo sentendo la sua domanda e lui continua dicendo -Ho delle commissioni da sbrigare...- lascia la frase sul vago e io annuisco piano.
Mi stampa un veloce bacio sulla bocca e poi va via, senza aggiungere altro.
Vorrei tanto sapere che gli prende. Non è da lui questo comportamento, è sempre molto attento e premuroso.
Però, visto che me l'ha chiesto espressamente, aspetterò il momento in cui sarà pronto a parlarmi di ciò che lo sta angosciando così tanto.-Kristen- alzo lo sguardo sentendo il padre di Elia chiamarmi e sento il cuore accelerare, avendo paura di ciò che deve comunicarmi.
-È successo qualcosa?- scatto in piedi e lui scuote la testa in segno di negazione.
-Il dottore ha solo detto che se vogliamo possiamo vederlo, io sono appena entrato.- mi informa con voce stanca -Ora, se vuoi, puoi andare tu-.
Sento il mio cuore andare ancora più veloce quando varco la soglia del reparto, non so perché, ma ho una strana sensazione di ansia che mi opprime il petto.
Arrivo davanti alla sua stanza ed entro piano piano, come se dal pavimento, all'improvviso, potesse sbucare una bocca che potrebbe risucchiarmi e tenermi nel sottosuolo per sempre.
Faccio un ultimo passo e mi ritrovo davanti al suo lettino. Lo osservo attentamente e mi siedo nel bordo del materasso, visto che sento le gambe molli come gelatina.
-Ehi...- esordisco a disagio -non so se puoi sentirmi, ma sono io, la tua alunna guerriera, come mi chiami sempre tu. Abbiamo un rapporto strano, lo so. Ci punzecchiamo sempre, ci urliamo contro, ma nell'ultimo periodo abbiamo legato tanto... E tutti si sono accorti! Quindi tu, ora, devi svegliarti! Hai capito? Perché hai solo vent'anni e perché, anche se sì detesto ammetterlo, mi mancano già le tue battute acide e sarcastiche.- una lacrima sfugge al mio controllo, ma l'asciugo velocemente, e continuo dicendo -Perciò non puoi farmi questo, perché ho ancora bisogno del tuo aiuto. Soprattutto in matematica, hai promesso che mi avresti aiutato a non essere rimandata, ricordi? Ecco, quindi, una promessa è una promessa, e va mantenuta, a tutti i costi-, gli stringo la mano e faccio per andarmene, prima di scoppiare a piangere come una bambina, ma poi mi fermo sentendo qualcosa.
-Kristen- mi giro nuovamente verso il mio amico sentendolo per la seconda volta fare il mio nome e sgrano gli occhi, mentre i battiti del mio cuore aumentano. Sto immaginando tutto?
Lui tossisce leggermente e apre gli occhi lentamente, mettendo a fuoco la stanza.
-Elia?!- corro verso di lui un'altra volta e gli stringo la mano -Oh mio Dio, sei davvero sveglio?!- lascio scivolare libere le mie lacrime e lui sorride debolmente, stringendomi la mano debolmente.
-Kristen, ma che è successo?- si guarda intorno, poi risposa lo sguardo su di me -Perché sono qui?-.
-Non ricordi? Hai avuto un incidente.- mi asciugo gli occhi con la manica della felpa e poi continuo dicendo -Sarà meglio che avverto il medico che sei sveglio!-.
Annuisce debolmente e io corro fuori a cercare un dottore che possa andare a visitare Elia. Dopo averne trovato uno, corro nella sala d'aspetto, per dare tutti la bella notizia.
-È sveglio. Elia si è svegliato- Rosalie viene verso di me e mi stringe forte, poi poso lo sguardo sul padre di Elia, inutile dire che la sua espressione di felicità è inspiegabile.
*
Ormai l'orario di visite è concluso e l'infermiera ci ha dovuto mandare via con la forza dalla stanza del moro.
Il dottore si è detto alquanto meravigliato del suo risveglio e ci ha confessato che era convinto che non ce l'avrebbe fatta per davvero. E, inoltre, era sbalordito anche della velocità con la quale Elia si è ripreso, visto che immediatamente ha risposto a tono a tutti noi, come sempre.
Faccio partire per l'ennesima volta la chiamata al biondo, ma nemmeno stavolta squilla, scatta ogni volta la segreteria. O ce l'ha spento o non prende.
Vorrei sapere dove si è cacciato e se si sia dimenticato che io sono qua, da sola, senza un passaggio.
Mi siedo negli scalini dell'entrata e osservo le gocce di pioggia cadere sull'asfalto.
Entro su whatsapp e decido di mandargli un audio, visto che non risponde alle mie telefonate, volente o no che sia.
_Federico Rossi, spero che tu abbia un valido motivo per il quale sei sparito. Sono preoccupatissima, ho paura che possa esserti successo qualcosa e, inoltre, sono all'ospedale che ti aspetto, non so come tornare sennò._, invio e sbuffo nervosamente, prima di calciare con irritazione una pietra.
-Kris, vuoi un passaggio?- alzo lo sguardo verso il padre di Elia e sospiro.
Perché non dovrei accettare? Beh, un motivo c'è, perché è il ragazzo di mia madre, perciò non può essere molto diverso da lei.
-Mi piacerebbe Giovanni, ma sto aspettando Fede...- mi interrompe alzando la mano in aria e sorride debolmente.
-Non volevo, ma ho sentito l'audio che hai mandato al tuo ragazzo.- confessa con leggero imbarazzo -Avanti, non dirò nulla a tua madre, di niente che riguardi te- sposto per un secondo lo sguardo sulla pioggia che continua a cadere sulla strada, poi lo riguardo e annuisco.
-Ok, accetto- sorride dolcemente e mi fa gesto di seguirlo alla macchina.
*
Ringrazio educatamente l'uomo che mi ha accompagnato a casa ed entro dentro casa mia velocemente.
Controllo ancora il telefono, ma di Federico ancora nessuna traccia. Gli ho mandato un messaggio persino per spiegargli che avevo trovato passaggio, ma non li ha nemmeno ricevuti.
Appoggio la borsa per terra, quando un bigliettino cattura la mia attenzione.
Prendo in mano il foglietto posato sopra al mobile e leggo velocemente, riconoscendo la scrittura del mio ragazzo.
_Ciao, ho avuto un'emergenza, ho il telefono scarico, mi dispiace. Federico _.
Fisso il pezzo di carta, inebetita, poi scuoto la testa per riprendermi.
È successo qualcosa di grave, altrimenti non mi avrebbe mai lasciata sola all'ospedale, sapendo che non avevo idea di come tornare.
So che ho detto che gli avrei dato tempo, ma sono troppo preoccupata per lui per rispettare la sua richiesta.
Sbuffo nervosamente e decido il da farsi, poi, senza pensare alle conseguenze, faccio partire la chiamata a Benjamin.
Nota: ciao ❤️ ecco a voi un nuovo capitolo. Non è il massimo, però ci ho messo tantissimo a scriverlo. Passate a leggere:
-Bad reputation||Edward Cullen di Valentina_Ferrante05 e
-Honest||Shawn Mendes di goldengirlxx , passate e non ve ne pentirete. Detto ciò, spero che il capitolo vi piaccia. Fatemi sapere pareri e pensieri, al prossimo, a presto💖
![](https://img.wattpad.com/cover/87943906-288-k380941.jpg)
STAI LEGGENDO
Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]
Hayran KurguKristen vive con i suoi genitori, che l'hanno cresciuta fino alla tenera età di 7 anni. Un giorno la madre tradì il padre e da quel giorno l'uomo, che avrebbe dovuto proteggerla, la picchia. L'equilibrio familiare a cui lei è abituata si infrange e...