Capitolo 49. Una pazzia.

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Federico mi lancia un'occhiata mentre guida, poi riporta lo sguardo sulla strada.

È da quando siamo saliti in macchina che continua a lanciarmi occhiate, ma senza dirmi nulla.

Siamo diretti verso una pizzeria, dove ceneremo con Benjamin e Rosalie.

Ormai sono circa 5 giorni che Benjamin mi ha raccontato del passato di Federico e per quanto stupido possa sembrare mi sento molto più tranquilla.

Il biondo mi lancia un'altra occhiata e abbandono i miei pensieri.

-Posso sapere che hai?- cambia la marcia con forza e sbuffa, ma senza riguardarmi.

-Sto pensando- la sua risposta secca mi fa alzare gli occhi al cielo, senza riuscire a trattenermi.

-A cosa?-, mi rivolge nuovamente il suo sguardo e sento il cuore battere smisuratamente vedendo i suoi bellissimi occhi chiari.

Improvvisamente poggia la sua mano sulla mia gamba e riposiziona lo sguardo sulla strada.

-A quante persone dovrò ammazzare! Questo vestito- lo indica come se fosse una minaccia -è troppo corto e io odio che qualcun altro ti metta gli occhi addosso!-, sorrido sentendo una sensazione di felicità invadermi.

Amo la sua gelosia, mi conferma le parole di Benji.

-Biondino, pensa che sono solo tua! Potranno pure guardare, ma io amo te. Solo te. Ok?-, appoggio la mia mano sopra la sua, che è ancora sulla mia gamba, e la stringo forte.

Il suo viso si illumina e so che le mie parole l'hanno tranquillizzato e questo mi fa stare bene.

Non pensavo che si potesse dipendere così tanto da una persona. In un certo senso posso capire il crollo che mio padre ha avuto, si è sentito tradito dalla persona alla quale era più legato, con il quale voleva e aveva una famiglia, per lui dev'essere stato straziante.

Ma no, comunque non lo difenderò, non lo faccio più, non cerco più scusanti per il suo pessimo comportamento con me.

Federico mi sta aiutando tanto a capire che io non ho nulla di sbagliato e che se i miei mi hanno trattato come hanno fatto, la colpa è solo la loro... Un giorno forse riuscirò a crederci in modo totale.

Il biondino parcheggia l'auto nel primo posto libero e scendiamo dalla macchina.

È un posto veramente carino, poi se sto con Federico è ancora tutto migliore.

Si avvicina a me e mi prende la mano, avvicinandomi a lui, con fare protettivo.

Ridacchio e lui mi lancia uno sguardo assassino.

-Perché stai ridendo?-, gli accarezzo la mano e mi ci vuole un attimo per smettere di ridere.

-Spiegami a cosa è dovuta tutta questa gelosia e questo tuo essere così protettivo!-, mi inumidisco le labbra ed entriamo nel locale, senza lasciarci la mano.

A me questa situazione non dispiace, anzi, ma vorrei capire perché questa reazione esagerata per un vestito.

-Perché se questa volta qualcuno ti guarda come ha fatto il cameriere dell'altra volta, gli spacco la faccia- mi rivolge un sorriso falso, è nervoso e non ne capisco il perché.

Metto le mie braccia attorno al suo collo e lo faccio abbassare leggermente, fino a far scontrare le nostre labbra.

Lo bacio delicatamente e quando lui ricambia e trasforma il bacio in qualcosa di più passionale, mi allontano.

-Ehi, ma...-, lascia la frase a metà e sembra un bambino indispettito.

-Federico, siamo in pubblico! Preferirei che i nostri baci siano solo nostri-, alza gli occhi al cielo, ma vedo che sorride e il cuore mi si riscalda vedendo che sono riuscita a calmarlo.

Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora