Vorrei lanciare il telefono al muro sentendo per l'ennesima volta la segreteria telefonica scattare.
Federico ha il telefono spento ed è inutile ogni mio tentativo di chiamarlo.
Benjamin e Rosalie non mi rispondono e mi sembra alquanto normale, visto che è ora di scuola.
Mi sembra di impazzire a non sapere dove sia Federico, ma soprattutto come stia, perché io per lui voglio solo la felicità, indipendentemente da tutto il resto.
Non posso pensare nemmeno per un momento che gli sia successo qualcosa, sarebbe in parte colpa mia e non me lo potrei mai perdonare... Non credo che potrei vivere senza di lui, ormai è diventato troppo importante.
Sento la porta aprirsi e alzo lo sguardo di scatto.
Sento il cuore accelerare appena Federico aggancia il mio sguardo, ma poi lo distoglie, senza dire nulla.
È evidentemente ancora arrabbiato con me.
-Potevi almeno avvisarmi- le parole mi escono da sole dalla bocca e lui si gira verso di me di scatto, lanciandomi uno sguardo tagliente.
È furioso, proprio come quando è uscito.
Mi ignora e va verso la sua camera, ma nonostante il piede che mi fa malissimo lo raggiungo.
-Federico... Aspetta... Ti prego-, alza gli occhi al cielo e mi guarda, attendendo che continui a parlare.
-Mi dispiace... Non volevo colpirti. È che mi ha fatto male che tu abbia messo in dubbio il fatto di piacermi... Non avrei mai...-, sbuffa con noia e mi sto zitta, sentendomi ferita.
Perché fa così? Come si sta comportando? Non mi sembra nemmeno lui. Non mi ha mai rivolto un trattamento così freddo, così menefreghista... Sembra proprio che non gliene sbatta niente di me.
-Davvero Kristen?- ride nervosamente e non posso fare a meno di notare l'odore di alcool che emana.
Un odore troppo familiare che mi fa stringere lo stomaco e il cuore. Mi allontano automaticamente e lui mi guarda stranito, ma non sembra importargliene più di tanto.
-E ora che ti prende?-, abbasso la testa e fisso le mie scarpe, incapace di sostenere ancora questo suo sguardo.
Vorrei solo tornare a ieri, stringermi tra le sue braccia ed evitare il casino che ho fatto, perché so bene che ogni singolo errore, nella vita, porta le persone ad allontanarsi, piano piano.
Lo sento sbuffare, così decido di rispondere alla sua domanda, ma senza guardarlo negli occhi.
-Puzzi di alcool... Non ho bei ricordi legati a questa cosa-, sento la mia voce spezzarsi e mi maledico.
Non vorrei che pensasse che lo sto facendo di proposito, per fargli pena. È solo che la ferita dei miei genitori è ancora troppo fresca, non riesco a fingere come se nulla fosse... Non so nemmeno se riuscirò mai a superarla.
Sento la sua mano posarsi sui miei capelli e sussulto, perché non mi ero accorta si stesse avvicinando.
La sua carezza sulla mia testa è quasi un toccasana, mi fa sentire bene.
Appoggia l'altra mano sul mio viso e mi obbliga a un contatto visivo. I suoi occhi sono di un colore troppo bello, ogni volta che li guardo non posso che sentire il cuore battere impazzito.
-Kristen...- si inumidisce le labbra riflettendo su cosa dire e poi continua -mi dispiace... Ma io non sono tuo padre! Non ti sfiorerei nemmeno con un dito-, abbasso involontariamente lo sguardo sulle sue labbra, ma lo distolgo immediatamente sentendomi arrossire.
-Mi hai fatto morire di paura.- aggancio nuovamente il suo sguardo e sento gli occhi inumidirsi - Non ti azzardare mai più a sparire così. Mai più-, gli do una leggera spinta, mentre scoppio a piangere e lui, che è più forte di me, non si sposta nemmeno di un centimetro, anzi mi attira tra le sue braccia e mi stringe a sé.
Continuo a piangere sul suo petto e non so nemmeno quale sia il vero motivo.
Piango perché ho avuto paura, paura che gli fosse successo qualcosa, paura di perderlo, paura che non mi volesse più vedere. Piango perché mi sono sentita in colpa per come l'ho trattato, mentre lui ha solo cercato di rendermi felice.
-Ehi... Smetti di piangere- il suo tono è tornato dolce e sta cercando di calmarmi.
Ha odore di alcool, ma non è mio padre. Non mi sta trattando male, anzi, mi sta facendo sentire bene.
-Mi dispiace- mette l'indice sulle mie labbra e mi interrompe, non vuole sentire nulla, ma io ho bisogno di scusarmi.
-Mi fa male il piede-, mi lamento e sul suo viso compare un sorriso di chi ha appena avuto un'idea: e infatti mi fa incrociare le gambe intorno alla sua vita, prendendomi in braccio.
Sento il sangue affluirmi alle guance e lui scoppia a ridere, vedendomi in imbarazzo, ma non mi sento offesa, perché lui ride di me con tenerezza, non con cattiveria.
Lui ci tiene realmente a me. Lo so.
-Federico fammi parlare... Voglio dirti che mi dispiace, non volevo colpirti. Io sono una stupida-, alza gli occhi al cielo sorridendo e interrompe il mio discorso baciandomi.
Resto un attimo interdetta dal suo gesto, ma mi riprendo subito e ricambio il suo bacio.
Sento che stiamo camminando, ma apro gli occhi solamente quando mi sento posare su qualcosa di morbido, ossia il divano.
-Scusa, ma o ti tenevo stretta per non farti cadere o ti accarezzavo- sento il cuore fare festa e scuoto la testa per fargli capire che non deve scusarsi di nulla.
Lo prendo per la maglia e faccio scontrare nuovamente le nostre labbra, mi bacia con passione e si allontana quando il fiato ci viene a mancare.
-E io voglio accarezzarti- continua il discorso di prima e porta la sua mano sul mio viso.
Traccia il contorno del mio viso e accarezza dolcemente le mie labbra con le sue dita, facendomi venire i brividi su tutto il corpo.
Gli bacio le dita e lui sorride di questo mio gesto. Un sorriso bellissimo e spontaneo, che mi fa sentire ancora meglio.
-Che c'è?- scuoto la testa per riprendermi e gli lancio un'occhiata interrogativa. Possibile che mi senta come se fossi appena scesa dalle montagne russe?
-Kristen, mi stavi fissando-, sgrano leggermente gli occhi e mi sento arrossire, così abbasso lo sguardo onde evitare i suoi occhi.
Quando lo sento ridacchiare, sento il cuore scaldarsi, come se Federico fosse la mia energia, quella carica che alimenta il fuoco che è in me. La mia forza.
Scuoto la testa e sorrido debolmente
-nulla, tranquillo-, lo sento mugolare qualcosa che non capisco e poi sento le sue labbra posarsi sulla mia fronte, regalandomi un piccolo bacio dolce.Alzo la testa di scatto e incrocio i suoi occhi. Siamo vicinissimi, i nostri nasi si sfiorano e riesco a sentire il suo respiro sul viso.
Trattengo il fiato e lui sorride, baciandomi ancora sulle labbra.
È impossibile spiegare come io mi senta, è come se fossi stregata da lui.
Smette di baciarmi e mi stampa un ultimo casto bacio per poi alzarsi e dirigersi ai fornelli.
-E ora cucinerò per te. Sono le 11, e sono sicuro, conoscendoti, che ieri notte non avrai mangiato-, alzo gli occhi al cielo sorridendo e sprofondo la testa nel cuscino del divano.
Inutile negare, sembra che mi conosca meglio di chiunque altro.
Cosa ho fatto per meritarlo?
Nota: ciaoo ❤️ scusate il mio ritardo, ma questa scuola mi prende troppo tempo, inoltre ieri sono uscite le materie dell'esame di maturità e sono tipo da suicidio...... Comunque sia, sono riuscita ad aggiornare ora, visto che dopo ho da studiare 😭😭😭!!! Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo, al prossimo 🌹❤️
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Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]
FanficKristen vive con i suoi genitori, che l'hanno cresciuta fino alla tenera età di 7 anni. Un giorno la madre tradì il padre e da quel giorno l'uomo, che avrebbe dovuto proteggerla, la picchia. L'equilibrio familiare a cui lei è abituata si infrange e...