Capitolo 65. Per noi.

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Mi affaccio alla vetrata della sala d'attesa e osservo la pioggia che cade sull'asfalto.

Sono ormai ore che aspettiamo notizie di Federico.

Siamo tutti qua. Familiari e amici.

Prima, appena arrivata, sono stata visitata anche io, non ho riportato nessun problema.

-Kris, va tutto bene?- alzo lo sguardo sentendo la domanda di Ben e scuoto la testa.

Certo che non va bene. Federico è ricoverato in ospedale e in più tutta la casa è bruciata nell'incendio. Sembra che i guai mi seguano.

-Lo sai che starà bene, vero?-, alzo lo sguardo sentendolo pronunciare queste parole e scrollo le spalle.

Io desidero che stia bene più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma chi mi dà la certezza che così sarà?

-E se non...-, non riesco nemmeno a finire la frase, il mio respiro si spezza prima.

Non c'è nulla che mi vada bene. I dolori sono alla base della mia vita.

Benjamin fa per rispondermi, ma la porta del reparto si apre rivelando un dottore, perciò il moro sta zitto.

-Chi sono i parenti di Rossi Federico?-, la mamma e la sorella si alzano in piedi e si avvicinano all'uomo.

-Come sta mio figlio? Qua stiamo tutti aspettando di vederlo- la voce della mamma sta tremando per colpa della paura.

Il dottore guarda tutti noi, poi inizia a parlare
-suo figlio ha un'intossicazione da fumo, perché durante l'incendio ha respirato dei gas nocivi. Non risponde a nessun tipo di cure, per il momento-, sento la testa girarmi e mi siedo lentamente nella prima sedia libera.

Non avrei dovuto lasciarlo solo in casa.

-Se, tra qualche ora, non avremo miglioramenti siamo costretti a ricorrere al coma indotto, più comunemente conosciuto come coma farmacologico-, sussulto e la mamma singhiozza.

Coma farmacologico? La questione è davvero grave.

Prendo un bel respiro e mi avvicino all'uomo
- ma comunque ce la farà, non è vero?- la mia domanda lo lascia leggermente spiazzato e questo non credo sia un buon segno.

-Signorina- inizia palesemente a disagio - non posso darle nessuna risposta certa, dobbiamo vedere come reagisce alle cure e a tutto il resto. Le prometto che faremo tutto il possibile-, annuisco debolmente e torna a parlare con mia suocera, le chiede se vuole entrare a vederlo e vanno dentro il reparto.

Quindi, secondo quello che ha detto il dottore, c'è la possibilità che non ce la faccia. Io non riesco a crederci.

Vedo che Benjamin sta trattenendo le lacrime e gli lancio uno sguardo carico di sconforto, mentre Rosalie si avvicina a consolarlo.

Mi manca l'aria qua dentro, ho bisogno di respirare.

Esco dalla sala d'attesa e scendo le scale, fino ad arrivare al piano terra e poi finalmente fuori.

Mi siedo negli scalini dell'ingresso e respiro a fondo, mentre mi stringo nella giacca visto il freddo che c'è.

Non avrei dovuto lasciarlo lì, nell'incendio, avrei dovuto cercare di aiutarlo. Invece non l'ho fatto, perché lui, come al solito, ha pensato a far stare bene me e non ha pensato al pericolo che avrebbe corso lui.

Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora