Capitolo 87. Cuore pesante.

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Esco dal bagno e faccio per tornare in sala d'attesa, ma mi blocco vedendo Marcello seduto sopra il lettino di una stanza.

Valuto se entrare per informarmi sulle sue condizioni, poi decido di sì, anche se prima non è stato molto cordiale.

-Ehi- lui alza la testa di scatto e mi saluta con un cenno impercettibile della testa.

-Come va?- gli chiedo indicando la sua mano ormai bendata.

Non credo sia un cattivo ragazzo, credo solo che sia nervoso perché uno dei suoi amici sta rischiando di morire. Chiunque lo sarebbe.

-Bene- sospira -me l'hanno appena medicata.-, annuisco comprensiva e faccio per uscire, però mi blocco sentendolo parlare.

-Mi dispiace per prima- mi rigiro verso lui -Elia è il mio migliore amico... E io ho qualche problema a gestire la rabbia- mi trafigge coi suoi occhi neri e io annuisco comprensiva.

Avevo ben inteso che avesse qualche problema con gli attacchi d'ira.

-Tranquillo.- sorrido debolmente -È comprensibile-, mi giro di spalle ed esco di corsa dalla stanza, per tornare alla sala d'aspetto.

Ormai sono le quasi le 7, Elia è in sala operatoria da quasi 3 ore.

-Allora, qualche novità?- il padre del mio amico scuote la testa in segno di negazione e io sospiro debolmente.

Improvvisamente sento qualcuno picchiettarmi la spalla, mi giro di scatto e sgrano gli occhi meravigliata vedendo Federico davanti a me.

-Fede!- esclamo sbalordita -Che ci fai qua?-, si guarda un po' intorno e poi riposa gli occhi su di me.

Ha ancora lo stesso sguardo di ieri, uno sguardo spaesato e schivo.

-Sono venuto a vedere come andava. Visto che sei andata via, da sola, alle 4 del mattino- pronuncia l'ultima frase con fastidio e io sospiro debolmente.

-Elia ha avuto un'emorragia, i dottori non si erano accorti che stava male. Ora è in sala operatoria- lui annuisce e mi prende per mano portandomi nel corridoio, fuori dalla sala d'attesa.

-Chi è che ti ha dato un passaggio?- sospiro debolmente sentendo il suo tono irritato e lui mi incalza a rispondere con un cenno del capo.

- Un amico di Elia- confesso - dovevo essere qui il prima possibile e tu non eri nella condizione migliore per accompagnarmi, caso mai ti fossi dimenticato- mi lancia un'occhiata fulminea sentendo il mio tono acido e si passa la mano sul ciuffo, nervosamente.

-Sei salita nella macchina con un altro?- la sua è solo calma apparente -Un altro che oltretutto non conosci nemmeno? Dimmi cosa hai in testa-.

Lo scruto attenta e valuto le parole da dire.

Sono giorni che lui è freddo con me. Prima mi lascia qui all'ospedale da sola e non si preoccupa neanche di venire a prendermi, dopo torna a casa a notte fonda, completamente ubriaco e ora mi sta facendo una scenata di gelosia.

Una scenata di gelosia per niente poi, non ho fatto nulla di male.

-Federico, non è questo il posto giusto per discutere dei nostri problemi.- sospiro - Non c'è nulla di male ad aver accettato un passaggio da Marcello-.

-Marcello?- chiede irritato -Siamo già passati alla confidenza?- scuoto la testa disdegnata e una voce interrompe la nostra discussione.

-Ho sentito il mio nome.- ci giriamo entrambi verso destra, verso Marcello, e lui continua dicendo -C'è qualche problema?- la domanda pare essere rivolta più a me che al mio ragazzo, così scuoto la testa.

Vedo, con la coda dell'occhio, che Federico gli sta lanciando occhiate ostili, ma lascio perdere.

-È tutto ok- spiego -stavo solo dicendo al mio fidanzato che mi hai dato un passaggio- .

Non è il caso di dirgli che probabilmente il mio ragazzo, in questo momento, per lui prova qualcosa di molto simile all'odio. Soprattutto dopo che ho scoperto che Marcello ha una scarsa capacità di trattenere il suo nervosismo.

Il moro annuisce comprensivo e porge la mano a Federico, per presentarsi.

Il mio ragazzo lo guarda per alcuni secondi, facendomi credere che non gliela stringerà, invece tende anche lui la sua mano, e si scambiano una stretta veloce.

-Sono Marcello- sorride sbilenco -come avrai già capito!- il biondo annuisce, ma non accenna minimamente a sorridere.

-Io sono Federico- lo informa - ora, se non ti dispiace, vorrei continuare a parlare con la mia ragazza- scandisce bene la parola mia con un tono alquanto acido e Marcello gli lancia un'occhiata infastidita.

Stringe i pugni nervosamente e io sgrano gli occhi allarmata, ma poi, per fortuna, si gira di spalle e torna in sala d'attesa.

-Federico, ma che diavolo ti salta in mente?- gli chiedo furiosa -Pensi di trattare di merda tutti quelli che mi rivolgono la parola? Riprenditi poco poco-.

È stata una fortuna che Marcello non abbia reagito, non mi sembra il caso che scoppi un litigio qua, solo perché Federico non sa contenersi.

-Tu non capisci! Non capisci quando uno vuole esserti amico, quando non gliene sbatte di te, quando è interessato a te!- spalanco la bocca indignata, davanti alle sue parole.

-Ascoltami bene, non so perché tu ti stia comportando così, non so perché tu prima sia così freddo con me poi mi faccia scene come queste. Non so cosa ti faccia stare male, perché tu mi stai escludendo dalla tua vita, visto che ieri sei sparito per tutto il giorno. Ho fatto di tutto per aiutarti, per cercare di farti parlare con me, ma tu non hai voluto. Ok, come vuoi. Però, ti chiedo di non trattarmi così, perché io non lo sopporto.-, mi rendo conto di aver alzato la voce e cerco di calmarmi, visto che siamo in un ospedale.

-Non puoi aiutarmi- sbotta acido -nessuno può! Quando sparisco è perché voglio stare solo. Inoltre, sappi che questa situazione non sta bene neanche a me, ma non decido io come reagire agli avvenimenti che mi colpiscono- il suo torno così distaccato non fa che aumentare la mia tristezza.

-A te non sta bene?- chiedo con una lacrima che sfugge al mio controllo -Mi dispiace, ma figurati come mi sento io. Mi manchi, Federico. Mi manchi da morire. Non dirmi che nulla è cambiato tra noi, perché sai anche tu che non è così- mi interrompo a causa di un singhiozzo e lui sospira.

-Kristen, dammi tempo... Non so reagire in nessun altro modo a questa cosa. Ricorda che ti amo e che sono sempre qui, non c'è motivo per cui io ti manchi-, fa per afferrare la mia mano, ma io mi tiro indietro.

-Non sei qui. Sei qui solo fisicamente...- mi interrompo sentendo i passi di qualcuno che si avvicinano a noi, poi Giovanni ci appare davanti.

-Scusate!- sospira -Kristen, Elia è uscito dalla sala operatoria- annuisco immediatamente e va via, lasciandomi nuovamente sola con Federico.

-Io ora vado...- il biondo annuisce leggermente e si siede sugli scalini.

Mi si stringe il cuore nel vederlo così, ma non posso aiutare qualcuno che rifiuta il mio aiuto.

Mi giro di spalle e torno dagli altri, con il cuore pensate e un nodo allo stomaco.

Nota: ciaoo ❤️ eccomi qua, con un nuovo capitolo! Ho aggiornato anche oggi, perciò amatemi. Ma quindi, cosa ha Federico? Cos'è che nasconde, secondo voi? Aspetto i vostri commenti, al prossimo 🌹

Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora