Capitolo 81. Basta menzogne.

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-Sei pronta?- annuisco debolmente, davanti alla domanda del mio ragazzo, e scendo dalla macchina.

Questa volta voglio delle risposte esaustive, perché sono veramente stanca di essere presa in giro.

Federico mi raggiunge e afferra la mia mano, per infondermi coraggio.

Gli rivolgo un debole sorriso, lui mette la sua mano destra sulla mia guancia e avvicina il suo viso al mio.

-Sono qua- mi regala un piccolo e dolce bacio - qualsiasi cosa succederà Kris!-.

Accarezzo dolcemente le sue labbra e annuisco consapevole. Sono sicura che finché ho lui accanto, potrò combattere contro tutto e tutti.

Suoniamo al campanello della casa di Elia e sento lo stomaco stretto in una morsa.

La porta si apre e Giuliana ci appare davanti, non ho nemmeno il coraggio di chiamarla mamma, non più.

-Che ci fate qua?- il suo tono seccato fa aumentare il mio fastidio e mi ritrovo a stringere più forte la mano del biondo.

-Devo parlarti- lei annuisce e con la mano ci fa segno di entrare in casa.

Rosalie non ha esagerato nel descrivere casa di Elia, è veramente bellissima ed elegante anche all'interno.

Veniamo condotti nel soggiorno e poi ci rivolge il suo sguardo. Capisco che non si aspettava minimamente una nostra visita, è confusa.

-Vuoi sapere perché sono qua?-, lei si mette a sedere sulla poltrona e annuisce, quasi distrattamente.

-Vorrei saperlo sì. Se siete qua per pregarmi di non mandarvi via da quella casa, vi avverto che state solo perdendo il vostro tempo- si osserva le unghie laccate - ho dei progetti precisi- Federico sussulta nervosamente e gli lancio uno sguardo per tranquillizzarlo.

So quanto sia infastidito da questa storia, so che gli fa male non poter fare nulla per aiutarmi per la questione della casa, ma ora non è il momento.

-Non mi interessa quello che hai in mente.- sputo acida - Voglio sapere chi è il mio vero padre.- il nervosismo trapela dalla mia voce.

Lo sguardo della donna davanti a me muta completamente. Non è più divertito, derisorio. Ora ha uno sguardo completamente sbalordito e si capisce da un miglio che è a disagio.

-Come l'hai saputo?-, lascio la mano di Federico e mi avvicino a lei.

-Non è questo il punto.- urlo con rabbia -Voglio sapere tutto.-, lei annuisce e si alza in piedi.

-Kristen... Sai già la maggior parte della storia- rido senza umorismo sentendo la sua risposta e muovo l'indice da destra a sinistra in segno di negazione.

-Voglio sapere la realtà. Basta bugie. Basta sotterfugi.- lei annuisce e si rimette a sedere nuovamente.

Non voglio che mi racconti favole, ancora. Sono stufa di tutte queste bugie, sono cresciuta nella menzogna.

- Ti ricordi quando ti ho raccontato che mentre ero sposata avevo una storia con un altro uomo?- come dimenticare una cosa del genere, annuisco e lei sospira per poi continuare - Beh, ecco chi è il tuo vero padre-.

Deglutisco e mi porto i capelli all'indietro, cercando di assimilare il tutto, senza avere una crisi di nervi.

-Ok... Sin qua ci sono. Perché non me l'hai mai detto? Perché mi hai lasciato sola con uno che non era mio padre e che mi picchiava ogni giorno?- urlo con le lacrime che vengono giù - Perché l'hai fatto?-.

Sento due mani posarsi sui miei fianchi e mi giro, incontrando così gli occhi azzurri di Federico.

-Piccola- sussurra -sta calma-.

Accarezza i miei fianchi dolcemente, per farmi tornare in me, e io sospiro profondamente, cercando di tornare a respirare in modo regolare.

Mi giro nuovamente verso Giuliana e la invito a rispondere alle mie domande, con un gesto del capo.

-Non te l'ho detto perché non ne ho mai avuto il coraggio.- confessa -Tuo padre, quello non biologico, quando ha scoperto che ero incinta di un altro, mi disse che ti avrebbe riconosciuta come sua figlia a patto che io non avrei mai più rivisto il tuo vero padre. E io accettai, perché come già sai, i tuoi nonni volevano che stessi con lui e basta.- tutto questo mi sembra così assurdo.

Tutti i membri della mia famiglia hanno pensato solamente alla propria felicità. Nessuno ha pensato a me, a come sarei cresciuta, a cosa ne sarebbe stato di me. Nessuno si è mai preoccupato di questo, mai. E questo è il risultato.

-E poi?- chiede Federico, vedendo che sono momentaneamente bloccata dallo shock.

-E poi, invece, io l'ho rivisto. Ho rivisto il tuo vero padre.- risponde lei con gli occhi che luccicano -Lo amavo. Non potevo stargli lontana. E quando Adriano l'ha scoperto è andato fuori di sé.- scatto verso di lei con rabbia, ma il biondo prevede la mia mossa e mi tiene per la vita.

-Tu l'hai rivisto? Perciò hai scatenato l'ira di quello che non è nemmeno mio padre? Lui ha iniziato a picchiarmi perché non sono sua figlia, perché non aveva nessun obbligo verso di me.- urlo con rabbia, come una dannata - Tu hai rivisto l'uomo che amavi e il patto con tuo marito è saltato. Mi hai rovinato la vita. Anzi, mi avete rovinato la vita. Ti rendi conto?-.

Mi interrompo a causa di un singhiozzo e Federico fa aderire la mia schiena al suo petto, stringendomi a sé per farmi calmare, ancora una volta.

Sono completamente fuori di me. Non avrei mai immaginato tutto questo.

Mi sento un errore, mia madre mi ha usato per tenere in piedi il matrimonio, e il mio finto padre mi ha usata per tenersi mia madre stretta, per non perderla.
Però, tutto è crollato e sono diventata la vittima. Non riesco a capacitarmene.

-Piccola- sussurra dolcemente Federico al mio orecchio -è meglio che andiamo via- mi giro verso di lui e affogo la testa nel suo petto, per soffocare i singhiozzi, mentre lui mi accarezza lentamente i capelli.

Non riesco nemmeno a stare dritta sulle mie gambe, è come se fossero fatte di gelatina.

Alzo la testa dal petto di Federico e lui mi accarezza il viso asciugandomi le lacrime, incurante della presenza della donna che mi ha messa al mondo.

Una donna così non può essere chiamata madre solo perché mi ha partorita. Una madre è chi si comporta da tale, chi ama i figli e li cresce con amore.

Mi rigiro verso di lei e la osservo attentamente.

- Dov'è mio padre?-, chiedo con la voce oramai rotta.

Lei sgrana gli occhi e abbassa immediatamente lo sguardo.

- Al cimitero centrale- biascica -è morto 5 anni fa-.

Il mio cuore accelera notevolmente e una strana sensazione mi avvolge completamente.

La testa inizia girarmi notevolmente, tutto intorno a me perde forma e colore, finché diventa tutto buio.

Nota: Ehii ❤️ ecco a voi un nuovo capitolo, con l'ennesimo colpo di scena. Lasciatemi i vostri commenti e pareri. Passate a leggere : legame infinito di Pigeonpidge , passate assolutamente, è una bellissima storia. Ci sentiamo nel prossimo capitolo, a presto🌹

Ti amo troppo forte- Federico Rossi|| Benji&Fede [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora