«Te l'avevo detto che ne avrei trovati due perfetti» dice già di ritorno Oliver con due ragazzi dietro.
«Io sono Michael» dice quello con i capelli castani e ricci, molto ricci.
«Raymond, ma per favore, chiamatemi solo Ray» fa l'altro esasperato, probabilmente in troppi oggi hanno pronunciato il suo nome per intero, e da quel che ho capito è una cosa che deve dargli fastidio. Ha i capelli color senape ed un paio di occhiali neri e spessi. Dà quasi l'impressione di un giovane Bill Gates.
«Jane, piacere» dico ad entrambi, e Ray immediatamente scatta sull'attenti.«È un nome fantastico» dice prendendomi una mano «Devo assolutamente scriverci sopra un pezzo... Jane, bella come il sole, vederla il mio cuore fa... tremare»
Oliver si schiarisce la voce «Scusate se mi intrometto, ma dovremmo andare da Angelica a dirle che un altro gruppo è pronto»
«Gruppo appena sfornato baby! Vado io, voi restate qui!» ci ordina Ray mentre volteggia verso la cattedra.
Dopo varie giravolte ha sbattuto contro Libby, l'ha fatta cadere, poi l'ha aiutata a rialzarsi e l'ha portata in braccio per un po' mentre lei si dimenava, ha rubato una matita ad una ragazza intenta a parlare con alcuni compagni, dopo di che se l'è messa dietro l'orecchio e ci ha finalmente raggiunti.
«Passiamo alle questioni pratiche» dice serio, poi mi guarda «Mi daresti il tuo numero?» chiede.Rimango un attimo spiazzata, non mi aspettavo che fosse così diretto. Oliver ha un'espressione che non saprei ben definire.
«Oh, intendevo... dobbiamo scambiarci tutti e quattro i nostri numeri di telefono, ci servirà per organizzarci magari creo un gruppo su Whatsapp "Jane & Co." oppure anche solo Jane va bene» dice tutto d'un fiato, respirando solo dopo "bene".
«Certo, buona idea» commenta Michael uscendo dalla tasca il suo cellulare. Sembra un ragazzo di poche parole, meglio così, abbiamo già un eccentrico folle batterista.
«Mh-mh, idea meravigliosa tranne per il nome» fa Oliver.
«Ma è un nome fantastico? Non ti piace?»
«Ma sei fissato allora!» si spazientisce.
«Ray, ha ragione, non ci sono soltanto io nel gruppo , e poi non mi piace sentirmi al centro dell'attenzione» dico poggiando una mano sulla spalla di Oliver, che si gira per un attimo a guardarmi.Che strana sensazione.
Quando abbiamo finito di scambiarci i numeri, ognuno è tornato nella propria classe. Io non ho più lezioni per oggi, così trovo Megan ad aspettarmi al cancello e la raggiungo.
«Ciao amica dispersa! Allora? Com'è andata? Chi era quello?» domanda iniziando a darmi leggere gomitate sul braccio.Io sorrido, è bello avere un'amica come lei, posso raccontarle ogni cosa ed è sempre curiosa di sapere tutto ciò che mi riguarda, non si stanca mai di sentirmi parlare. Ovviamente anch'io con lei, sia chiaro.
«Oliver, uno dei ragazzi dell'aula di musica, adesso siamo nello stesso gruppo insieme a due ragazzi un po' strani» dico incamminandomi seguita da lei. Sono le tre e mezza, in cielo non c'è neanche una nuvola ed il sole riscalda quanto basta per rendere piacevole la nostra passeggiata verso casa.
«È veramente carino... fossi in te sarei tremendamente confusa tra lui e Will» confessa guardando verso l'alto, sognante.«Io fossi in Paul sarei gelosa» dico a mia volta. Paul, il suo ragazzo, non l'ho mai visto, almeno, solo in foto. La loro è una relazione a distanza che va avanti da tre mesi, e per il momento non si sono mai incontrati. Se devo essere sincera io non credo molto nelle relazioni tramite cellulare, alla fine quasi sempre c'è qualcuno che cede e non sopporta il fatto di vedere l'altro periodicamente, per pochissimo tempo, e quindi mette fine a tutto. Non so che intenzioni abbia Megan, Paul è da un po' che le chiede un incontro, ma lei puntualmente risponde di non essere ancora pronta.
«Ma almeno un po' ti piace?» domanda, ed io, come cascando dalle nuvole «Chi?»
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The rhythm of love
RomanceJane Peters, 17 anni, timida e impacciata, non ha mai trovato un ragazzo di cui potersi fidare ciecamente. La sua vita le sembra monotona e triste, ma non sa che presto verrà stravolta, nel bene e nel male, da amici e nemici. Da chi guardarsi le spa...