«Ti sei divertito stasera?» alzo gli occhi e trovo di fronte a me l'ultima persona al mondo che in questo momento vorrei vedere.
«Togliti di mezzo Will, non è serata» dico spintonandolo per passare.
«Avanti amico, non vuoi sapere cosa abbiamo fatto?» ha uno sguardo ammiccante e non prospetta nulla di buono, ed io sto per perdere la pazienza, mentre una voce dentro di me mi dice di lasciarlo stare e di non ascoltarlo.
«Quello che avete o non avete fatto sono fatti vostri, e ora spostati» dico impassibile.
Al che lui inizia a ridere come al solito, con quella risata che ti fa venire voglia di buttarlo a terra e prenderlo a calci.
«Non sembrava, visto come hai reagito ieri» poi mi mette una mano sulla spalla «Sapessi cosa è capace di fare la tua amichetta» ecco di nuovo quel sorrisetto.
Stringo i pugni e serro la mascella, tolgo la sua mano dalla mia spalla e gli punto un indice contro il petto «Smettila, adesso» gli intimo sentendo la rabbia che inizia a salire.
«Di fare cosa? Ad un amico si racconta tutto, giusto? Aveva delle labbra che.. ti lascio immaginare..»«E pensi che io ti creda? Jane non è il tipo» continuo a denti stretti.
«Ah no? Perché non lo chiedi a lei? "È vero che ti sei fatta scopare dal mio amico Will?" Oh e mentre che ci sei chiedile anche se fa fare un giro anche a te, da paura amico, da paura» scuote la testa ridendo.
Ho l'istinto prenderlo a pugni, come sempre in questo ultimo periodo. Vorrei dargliene così tanti che alla fine non gli resterebbe neppure quel bel faccino da finto innocente che si ritrova.Faccio un respiro profondo e mi giro per andarmene via, prima che la situazione mi sfugga di mano, quando mi blocca per un braccio.
«Avanti, te ne vai sul più bello? Proprio mentre la riaccompagnavo a casa, siamo passati davanti al Victoria, il locale dove per casualità della sorte abbiamo visto te e chi era? Jessica?... a quanto pare anche tu te la stavi spassando» rimango immobile.
«Io non... Jessica era ubriaca e un minuto dopo si è addormentata sul divano»
«Ohhh questo prova a spiegarlo a Jane, e prova anche a dimostrarle dopo questo episodio, che tu non sei un puttaniere. Mi sono divertito un po' a scambiare i ruoli e ora tsè, che strano, lei pensa che tu sia quello che in realtà sono io» ride stavolta aumentando il tono di voce.
«Che stai dicendo? Cosa le hai detto?»
«La faccenda è semplice, tu sei il falso amico, quello brutto e cattivo, che la prende in giro e si fa tutte le ragazze della scuola...» fa il labbruccio stropicciandosi gli occhi «...mentre io sono il suo salvatore, quello che la userà e poi la butterà via quando se ne sarà stancato, capito? E questo lei non lo saprà mai, perché adesso ti odia, con me invece ha passato la serata più bella della sua vita» stavolta non riesco a trattenermi.Raccolgo tutta la forza che ho in un solo pugno e glielo sferro in faccia, dopo di che senza proferire parola mi allontano massaggiandomi le nocche arrossate.
Jane's pov«Alzati Jane!» qualcuno mi urla nell'orecchio e mi rimbomba in testa. Stavo sognando il bacio tra me e Will, chi cavolo è che mi sveglia a quest'ora?!
«Si può sapere che vuoi? È domenica!» borbotto mentre prendo il telefono per guardare l'orario, ma Nick mi precede «Sono le otto, devi alzarti, lavarti e vestirti, perché papà ha deciso che andremo a trovare la nonna».
Mi stropiccio gli occhi e mugolo «In campagna?» chiedo ancora mezza assonnata.
«Sì Jay, a meno che non abbia cambiato casa senza dircelo» dice ironico, poi fa per uscire «Se vuole può venire anche Megan, io porto Chris» e chiude la porta.Appena mi rendo conto di ciò che mi ha appena detto Nick, mi alzo dal letto, ma prima di scegliere che vestiti mettere, controllo i messaggi.
Ce ne sono due «Saranno di Meg» mi dico, ma con mia grande sorpresa, uno è suo, ma l'altro è di Will:
"Buongiorno Jane, dormito bene?❤️"
"Giorno Will, benissimo e tu?" ed una faccina che manda un bacio, il tutto mentre sorrido come un'ebete.Subito dopo chiamo Megan, perché il tempo stringe, e lei stranamente è già sveglia.
«Jay menomale che mi hai chiamata salvami» dice tutto d'un fiato.
«Che succede?» chiedo sentendo urlare sua sorella e sua madre.
«Mia madre è nervosa di prima mattina perché appena sveglia ha trovato tutti i compagni di mio padre che russavano sul divano, probabilmente è rientrato a casa con loro alle tre di notte e non è riuscito a mandarli via. Questa è la volta buona che divorziano, me lo sento» dice sospirando.
«E tua sorella?»
«Quella pazza... sta litigando con mia madre perché è stata beccata mentre faceva la cacca in una pianta del salotto»
«Ma che problemi ha?»«Non lo so, so solo che voglio andare via da qui, non voglio nè vederli nè sentirli»
«Oh beh, sei fortunata, oggi andiamo da mia nonna nella sua casa in campagna, e viene anche Chris» la sento lanciare un urletto di gioia e nemmeno il tempo di ricevere una risposta, suona il campanello e me la ritrovo nella stanza. Chiudo la chiamata e inizio a ridere.
«Come hai fatto?» le chiedo sorpresa.
«Volere è potere».
Inizio a pensare che siano tutti alieni nella sua famiglia, o almeno entità sovrannaturali, perché altrimenti non si spiega la sua super velocità o il fatto che sua sorella divori qualsiasi cosa commestibile e non, o faccia cose strane come... la cacca nella pianta del salotto.
Metto dei jeans anti-piante-alte, ossia dei jeans senza alcun foro o strappo, in modo tale che almeno in parte, la mia allergia venga contenuta, una felpa color pesca con su scritto "Peaches" in nero (molto originale, sì), scarpe anti sassolini cattivi che chissà come, in qualsiasi luogo e momento ti finiscono sotto il piede e mi trucco, stavolta poco, solo un po' di correttore, del blush leggero sulle guance e matita.
«Chris dov'è?» mi domanda impaziente la mia amica.«Ma tu venerdì non devi vederti con Paul?» ridacchio, al che lei si ricompone.
«B-beh sì, volevo solo salutarlo» rotea gli occhi.
«Sì, come no... andiamo, sarà con Nick in cucina a fare colazione» la trascino giù per le scale e come pensavo, eccoli entrambi seduti al tavolo, mentre si strafogano di waffle al caramello.«Eh-ehm» mi schiarisco la voce attirando la loro attenzione, dopo di che Chris balza in piedi e dopo aver salutato Meg con un bacio sulla guancia, ci invita a sederci con loro.
«Assaggiate la nostra creazione, potete metterci caramello, sciroppo d'acero, crema al cioccolato o panna, marmellata, miele, quello che volete, l'importante è che sentiate quanto siano buoni»«Modesto» lo prende in giro la mia amica accomodandosi e prendendo la sua porzione.
«Non c'è male» fa iniziando a masticare, certo, certo, io intanto già ho finito il primo.
«Sono buonissimi, e tutti miei» dico appropriandomi del piatto in cui erano stati messi tutti i waffle.
«Eh no! Dammene un po' che poi ingrassi» ridiamo tutti, poi ci raggiungono anche i miei genitori.
«Sbrigatevi che tra cinque minuti dobbiamo già essere fuori di casa!».
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The rhythm of love
RomanceJane Peters, 17 anni, timida e impacciata, non ha mai trovato un ragazzo di cui potersi fidare ciecamente. La sua vita le sembra monotona e triste, ma non sa che presto verrà stravolta, nel bene e nel male, da amici e nemici. Da chi guardarsi le spa...