10 - "Amico"

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Eccola. La campanella che segna la fine delle prove, la fine della giornata scolastica, la fine della mia vita.

Oh, no, non sono poi così tragica, e non sono nemmeno strana, se è quello che state pensando. Anche se sto osservando da più di cinque minuti Will fermo davanti al cancello. 

La mia vocina interiore mi suggerisce di sbrigarmi, a nessuno piace chi è in ritardo, ma che posso farci?! Ho l'ansia!
Facciamo un bel respiro profondo, e con il battito a mille, e le voci diffidenti di Megan e Oliver in testa, mi dirigo a passo svelto e quasi deciso verso di lui. 
Non appena mi vede fa uno dei suoi sorrisi e mi viene incontro dandomi un bacio sulla guancia, il che mi lascia impietrita.

«Ciao Jane, come sono andate le prove oggi?» mi domanda con fare gentile, e ad un tratto tutte quelle voci spariscono. Come si potrebbe mai pensare che William non sia un bravo ragazzo? Scherziamo?

«Bene, anche se abbiamo bisogno di esercitarci molto, non siamo ancora molto coordinati» dico mentre iniziamo a camminare.

«Capisco, beh serve tempo per questo genere di cose» ad un tratto mi prende per mano ed intreccia le sue dita con le mie, ed io, metto il cuore in pace, perché so che per tutto il tragitto le mie guance non accenneranno a tornare di un colore normale. E potrebbe pure venirmi un infarto.

«E-ehm a-allora, tu c-cosa hai fatto invece?» balbetto come un'idiota e tento in ogni modo di coprire il rossore con i capelli, sembrerò una squilibrata con attacchi epilettici.

«Due ore di inglese, una di biologia, e una di storia, ci sono stati parecchi tagli nell'orario di oggi»

«Già, tu sai perché?»
«Sì, me lo ha accennato Angelica. Alle tre e mezza ci sarà una specie di convegno sulla salvaguardia di alcune specie di insetti» rabbrividisco alla sola idea, mi fanno un'impressione tremenda tutti, e dico tutti i tipi di insetti.

«Ah, ora capisco il perché di tanto movimento a scuola, Demetrius era agitatissimo» ridacchio e lui insieme a me.
«Avrebbe dovuto fare il custode di un cimitero, quell'uomo odia tutti. I vivi almeno. Soprattutto me»

«E perché mai dovrebbe odiarti?» gli domando incuriosita, e aggrotto impercettibilmente le sopracciglia quando noto che inizia ad agitarsi.

William's pov

Dannazione. 

Il custode mi odia perché mi becca sempre con una ragazza dietro gli spogliatoi della palestra, ma non posso di certo dirglielo...
Sospiro nervosamente e provo a cambiare argomento.
«Niente di che, sai è un po'...»  faccio roteare un dito vicino alla testa «Pazzo» termino notando la sua espressione scettica.
«Oh guarda, lì c'è il bar, andiamo» tenendola ancora per mano, mossa tattica, la conduco verso uno dei tavoli all'interno, perché fuori si gela.
«Cosa prendi?» le domando, lei mi guarda facendo una smorfia indecisa con le labbra arricciate ad un lato della bocca, poi si stringe nel cappotto «Una cioccolata» mormora, le dico di aspettarmi lì, ma prima che vada mi blocca.
«Vuoi che venga ad aiutarti?»
«Ritieni che un ragazzo così muscoloso e atletico abbia bisogno di una mano per portare due tazze?» scherzo facendola ridere, poi mi allontano.
«Una cioccolata ed un cappuccino per favore» dico al cassiere, lui annuisce «Subito» fa.
Aspetto qualche minuto, nel frattempo mi guardo intorno.
Jane sta guardando fuori dalla vetrata e sembra pensierosa, ad un tratto sento una mano posarsi sulla mia spalla.
«Will, che sorpresa!» ma che diavolo ci fa qua? Mi stava forse spiando?
«Sarah, di solito non è il posto che frequenti, cosa ti porta qui?» chiedo ruotando gli occhi da una parte all'altra del bar, sperando che Jane non ci veda.
«Oh beh, sai, il mio ragazzo mi ha dato buca, quindi ho deciso di venire a piagnucolare in questo squallido posticino da quattro soldi» dice acida, nel frattempo il cassiere mi porge le due tazze e pago il conto.

«Dov'è lei?» mi domanda ad un tratto osservando attentamente la gente che ci circonda, poi si sofferma su quel tavolo e scoppia a ridere.
«È quella?» fa tra un singhiozzo e l'altro, io rimango in silenzio, lei continua.

«Sei così disperato da voler andare con quella? Cioè in poche parole mi stai lasciando per andare con lei»   

«Non ti sto lasciando, voglio solo divertirmi un po'» dico, e a queste mie parole lei sorride maliziosa.

«Ho capito, vuoi provare l'ebbrezza di portarti a letto una verginella» si siede su uno sgabello e mi ignora totalmente, al che io le passo accanto lasciandole un umido bacio sul collo «Passo da te stasera» dico, subito dopo vado da Jane.

Jane's pov                    

«Ecco a te» dice porgendomi la tazza, sorrido e lo ringrazio.
Si siede anche lui ed inizia a sorseggiare il suo cappuccino.
«Allora, raccontami un po' di te, hai mai avuto un ragazzo? Storie serie intendo» ecco, perfetto. È arrivato il momento di sfoggiare la tua dote innata, ossia quella di apparire più sfigata possibile.
«Serie no» mi mantengo sul vago.
Sì, ma non vorrei nemmeno che pensi che sono una poco di buono!
Aiuto.
Mi correggo subito dopo «E nemmeno occasionali» imbarazzante «E tu?»

«Nemmeno io» fa serio, inarco le sopracciglia e poi sbarro gli occhi «Mi prendi in giro?» al che lui si affretta a rispondere «No! Voglio dire, non ti prendo in giro, perché lo pensi?»
Oh beh, perché sei un bel ragazzo e stento a credere che tu non abbia mai avuto delle relazioni.

«Non so, tu e Oliver dovreste aver fatto strage di cuori, siete due bei ragazzi» ma perché cavolo ho messo in mezzo pure Oliver?!


William's pov                    

Oliver.
Per quale motivo adesso dovrebbe entrare Oliver nel nostro discorso?
Forse le interessa... mh... bene. Vuoi la guerra? E guerra sia.
«Beh, ti ringrazio per il complimento, ma forse più Oliver che io» scusa amico, ma non posso perdere questa occasione a causa tua.
«In che senso?» chiede, forse un po' delusa, segno che sto per riuscire nel mio intento.
«Lui è sempre attorniato da ragazze, se ne fa almeno una al giorno e viene beccato da Demetrius dietro gli spogliatoi della palestra, ecco spiegato perché mi odia così tanto, sono sempre con Oliver ed è come se associasse me a lui, ma io sono totalmente l'opposto» sembra sconvolta, forse ho esagerato?
«Oliver... non pensavo fosse questo tipo di ragazzo... e pensare che è stato lui a darmi degli avvertimenti su di te, mi è sembrato pure sincero...» ah, bell'amico, improvvisamente è sparito tutto il senso di colpa che ho provato per una frazione di secondo.
«E cosa ti ha detto?»

«Di stare attenta, e di non fidarmi delle apparenze»
«Davvero? Mi dispiace che abbia detto questo di me...» lei posa una mano sulla mia e sorride «Non ti preoccupare, io ho sempre avuto una buona impressione su di te» poi sembra più amareggiata «Ma non me lo aspettavo proprio da Oliver» fa, mentre guarda in basso.
«Possiamo tornare a casa? Non mi sento molto in vena di stare fuori» dice rabbuiandosi sempre di più, io annuisco «Ma certo, andiamo».                 


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