William's pov
Bene, mi ero messo in testa di rovinare la felicità della nuova coppietta Oliver-Jane che si era creata, ma a quanto pare ci hanno già pensato da soli. Non so il motivo ma è da un bel po' di tempo che quei due nemmeno si parlano. Lei è sempre con quella sua amichetta a girovagare come un'anima in pena per la scuola, lui invece evita tutti e sta in disparte.
Era un buon amico, ma evidentemente troppo buon samaritano per restare al mio fianco.
Ahhh quelle belle bevute fino a non capire più niente...
Un po' mi mancano, ma uno così meglio perderlo che trovarlo.
Lo vada a fare con qualcun'altro il moralista del cazzo.
Lo stesso vale per lei, troppo brava ragazza, non potevo mica andarle dietro per sempre elemosinando del sesso.
Sono loro a venire da me, non io a fare il cagnolino.
«Che fine ha fatto quella ragazza tanto carina che è venuta a casa nostra per il coniglietto?» merda, non avevo sentito entrare mia madre, mi è preso un colpo. Mi affretto a spegnere la sigaretta e la lascio sul davanzale, poi mi giro.
«Quante volte ti ho detto che devi bussare?» dico innervosito.
«L'ho fatto, ma evidentemente eri troppo impegnato a fumare» scuote la testa arresa «Non sono mica scema, lo so quello che fate voi ragazzi»
«Va bene, adesso mi dici che vuoi?» taglio corto lasciandomi cadere sul letto e mettendo le mani dietro la nuca.
«Ti ho chiesto che fine ha fatto la ragazza della casa accanto, quella che era venuta qui da noi una volta» ma che cazzo... perché le viene in mente proprio adesso?
«Che ne so, saranno fatti suoi?»
«Che figlio acido che ho» sospira lei «Ma avete litigato?»
«Mamma che problemi hai? La smetti di ficcare il naso in cose che non ti riguardano?»
«Beh, lo dicevo solo perché ce ne sono poche ragazze come lei ormai, poteva farti bene la sua presenza» resta a fissarmi ferma sullo stipite della porta, dopo di che fa una smorfia e va via.
Mah.
Faccio per riprendere il mozzicone, quando lei rientra «Ecco perché mi era venuta in mente quella ragazza» fa « Avevo scordato di dirti che ci sono quei due tuoi amici... come vorrei che smettessi di frequentarli...» poi esce di nuovo ed entrano Simon e Jackson strafatti come sempre.
«Bella» dicono insieme, poi uno si siede sulla sedia e comincia a dondolarsi, l'altro si butta sul letto a peso morto.
«Abbiamo saputo che non ci stai più provando con la verginella» fa Simon ghignando.
«Vero, le voci corrono» fa l'altro.
«Non faceva più al caso mio» dico sollevando le spalle.
«Noi siamo a secco da un po'... non penso quindi ti dispiaccia se...»
«Se? Se cosa? Vi ho già detto che non dovete neanche avvicinarvi a lei» sbotto con aria minacciosa.
«Ma dai! Amico lo so che quelle che avvisti tu sono off limits, ma lei non è più roba tua» insiste Jackson.
«E cosa vi fa pensare che lei ci stia?»
Entrambi sfoggiano mezzo sorriso malizioso e perverso allo stesso tempo «Potremmo fare una di quelle cose che si vedono nei porno...» fa uno.
«Già... potremmo legarla, magari imbavagliarla»
«No poi se no come testiamo quanto è brava con quella bocca?».
Tra poco sbavano, io li interrompo bruscamente «Ma di che cazzo state parlando? A parte che "quelle cose che si vedono nei porno" sono solo finzione, ma come vi può passare anche solo per l'anticamera del cervello di fare una cosa del genere?» di solito quando faccio la voce grossa abbassano il tiro, ma stavolta Simon è il primo che inizia a ridere, poi lo accompagna anche Jackson «Amico lasciatelo dire, stai diventando noioso... cerca di capire, un'occasione del genere non possiamo mica lasciarcela scappare, non puoi farci niente» fa spallucce, poi si alza e invita Simon a seguirlo «Andiamocene, lo sapevo che non sarebbe stato d'accordo» fa, poi prima di uscire si gira «Spero per te che quelle belle labbra di cui hai tanto parlato siano sul serio la bomba che tu dici» sghignazza, poi vanno via.
Sono troppo idioti per fare ciò che hanno detto.
No... impossibile, non possono violentarla, perché è di questo che si parla.
Merda... devo tenerli d'occhio.
Mi alzo e mi fiondo in camera di Daniel.
«Cosa vuoi?» mi chiede senza nemmeno guardarmi.
«Forse avevi ragione» dico mordendomi il labbro inferiore, solo a queste mie parole si gira «Mh?»
«Su Simon e Jackson» lui allora stringe gli occhi a fessura cercando di capire, poi fa il punto della situazione «Sei un coglione» mi dice a voce alta, alzandosi dalla sedia.
«Che cazzo c'entro io adesso?!» urlo a mia volta.
«Se non avessi sparato tutte quelle cazzate su Jane a quest'ora non verresti qui a frignare»
«Non sto frignando»
«Oh sì che lo stai facendo, e frignerai ancora di più se quei due arriveranno a farle qualcosa»
Inizio ad innervosirmi e stringo la mano in un pugno «Che cosa facciamo?» mi domanda serio.
«Non lo so, non ne ho idea. Non mi ascoltano più, non hanno più paura di me» rispondo amareggiato.
«Lasciami pensare, nel frattempo tieni il più possibile d'occhio Jane, se quei due non si fanno vedere» mi dice passandosi una mano tra i capelli.
Io sbuffo ma lui mi riprende subito «E non fare così, tutto questo è colpa tua».
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The rhythm of love
RomanceJane Peters, 17 anni, timida e impacciata, non ha mai trovato un ragazzo di cui potersi fidare ciecamente. La sua vita le sembra monotona e triste, ma non sa che presto verrà stravolta, nel bene e nel male, da amici e nemici. Da chi guardarsi le spa...