Jane's pov
Sta ancora tenendo il braccio attorno alle mie spalle, ed io non so come spiegargli che se ci vede mio padre, prima gli dà fuoco, poi costruisce una torre di duecentoventi piani e mi ci chiude dentro per il resto della mia vita.
«Hai da fare? Perché non vieni a casa mia?» mi chiede ad un tratto, quando arriviamo di fronte al vialetto del mio giardino.
A casa sua?Ancora più tremendo! Si aggiungerebbe anche Nick alla missione "fai a pezzi il vicino che ci prova con Jane".
«Meglio di no, devo ripassare delle cose per domani» dico, mentre una sensazione strana si espande in tutto il mio corpo. Sento come se il mio stomaco si stesse contorcendo, ed il cuore stesse per uscirmi fuori dal petto. Non sono ancora pronta per "quel passo", e non sono nemmeno sicura di volere Will come mia prima volta.
«Ah davvero? Peccato...» si guarda intorno, poi fa un'espressione strana «Se venissi io da te?» fa. Ma proprio non capisce!
«Non penso sia il caso, ho molte cose da fare e non sarei di compagnia» mento nervosa, ecco che inizio a tremolare.«Va be, proprio non mi vuoi intorno oggi eh? Che cosa ti ha detto Oliver? Qualcos'altro per screditarmi?» domanda con fare agitato, ma perché fa così?
Sto per rispondere che Oliver non c'entra proprio niente, quando qualcuno lo chiama da una delle finestre del piano di sopra di casa sua.
«Will! Ti vuoi muovere? Ti sto aspettando da tre ore!» è una ragazza.
Ha i capelli biondi, da questa distanza non si notano i particolari del viso, ma giurerei di averla già vista da qualche parte. Lo guardo perplessa, ha fatto tanto il bravo ragazzo e adesso? Cosa si inventerà?
«I-io... lei è...» balbetta, poi viene interrotto.
«Sei il cugino peggiore dell'universo! Lo sapevo che non potevo fare affidamento su di te!» continua a urlare lei. Cugino?
Qualcosa non torna. Cosa faccio adesso? La parte della ragazza appiccicosa e gelosa che "Oh certo, e secondo te ci credo che quella è tua cugina? Ma fammi il piacere!" oppure l'ingenua, stupida e... oh ma chi vogliamo prendere in giro! È chiaro che quella lì non potrebbe mai e poi mai essere sua cugina, scema sì, ma non fino a questo punto!
«Vai pure da tua "cugina", Will, non stare qui a perdere tempo con me» dico soltanto, poi mi giro e a passo svelto entro in casa mia senza voltarmi nemmeno per un secondo.
Sbatto la porta d'ingresso e mi fiondo sul divano della tristezza in salotto.
Ho un nodo in gola che non va via, e sono così amareggiata... prima i dubbi su Oliver, adesso William... sospiro e sto per emettere un lamento quando arriva un messaggio.
"Domani è il mio super specialissimo compleanno, potete non farmi il regalo se dopo le prove venite tutti con me a festeggiare!" è Ray, ovviamente, nel gruppo.
Segue la risposta di Michael "Fai 10 anni? Io ci sono!" e poi anche Oliver "No Ray, mi dispiace, domani sono troppo impegnato a festeggiare il mio non compleanno"Sorrido senza rendermene conto.
Amici, ecco quello che ci vuole in questi momenti!
"Io ci sarò RAYMOND, a domani!".
William's pov«Ma che cazzo ti passa per quella tua stramaledetta testa vuota?» le urlo in faccia.
«Scusami! Ma comunque perché fai così? Mica ti importa sul serio... e poi ho rimediato, secondo te perché ti ho chiamato "cugino"?»«Sarah, Sarah, Sarah...» dico nervoso andando da una parte all'altra della stanza «Secondo te ha creduto che tu fossi mia cugina?»
«Va be, una in meno da portarti a letto... ma puoi non urlare per favore? Mi fai venire il mal di testa» si porta due dita ad un lato della fronte e fa una smorfia.
«Tu mi fai venire il voltastomaco invece» la prendo per un polso e le strappo via dalle mani la bottiglia di... «Che cazzo... è Vodka?» dico annusando.
«Ehy ridammela» piagnucola.
«Sono le quattro e mezza, capisco che sei una fogna, ma mi viene da vomitare guardandoti bere questa roba» vado verso la porta e lei mi segue a ruota.
«Che vuoi fare? Dove stai andando?»
Non rispondo ed apro la porta del bagno.
«Fai sul serio? Ridammela Will non fare il coglione» allunga le mani per prendere la bottiglia ma la allontano e inizio a versare tutto nel lavandino.
«Will ma che cazzo di problemi hai?!» urla come un'oca «Sai quanto mi è costata?!»
«Ora sei tu a farmi venire mal di testa, perché non te ne vai?» dico secco senza guardarla nemmeno per un secondo.
Lei sta zitta e continua a seguirmi di nuovo nella mia stanza, dove mi sdraio sul letto e le do le spalle.
«Mi hai detto tu di venire. Ho fatto i salti mortali per non farmi vedere da nessuno, e sono rimasta qua rinchiusa nella tua stanza ad aspettarti dall'una, ecco perché non me ne vado» dice con tono serio.
«Non farti vedere da nessuno anche quando esci» rispondo senza girarmi.
«Molto bene, Will. Ti conviene non cercarmi mai più, ne ho abbastanza di te e spero che quella povera ragazza non caschi nei tuoi giochetti perversi di merda».
Sento i suoi passi che si allontanano, poi sbatte la porta.
«Seh» sbuffo «Domani tornerai scodinzolando come al solito» dico tra me e me.
Troverò un modo per convincere Jane a fidarsi di me, ottengo sempre quello che voglio.
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The rhythm of love
RomanceJane Peters, 17 anni, timida e impacciata, non ha mai trovato un ragazzo di cui potersi fidare ciecamente. La sua vita le sembra monotona e triste, ma non sa che presto verrà stravolta, nel bene e nel male, da amici e nemici. Da chi guardarsi le spa...