20 - Rave

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Jane's pov

«Ragazzi, oggi mi sento più vecchio di ieri, guardate» fa Ray appena fuori dal cancello della scuola allungandosi una ciocca di capelli.

«Cosa ci sarebbe di tanto strano?» chiedo avvicinandomi a guardare meglio.

«Non vedi niente?» domanda allora lui, io inarco le sopracciglia «Tu vedi qualcosa?» mi rivolgo ad Oliver, che come me fissa quella ciocca di capelli a caso.

«Avanti, non ditemi che non lo vedete... il mio primo capello bianco!» esclama lui allora, non so se sia contento o se stia per mettersi a piangere.
«Non è un capello bianco, idiota, è solo sporco di zucchero a velo» interviene Michael sospirando.
Inizio a ridere, sono uno spasso questi ragazzi, sono stata davvero fortunata a conoscerli.

Sono così felice di andare a festeggiare il compleanno di Ray, che niente potrebbe abbattermi, se solo non fosse per il ricordo di ieri che mi torna in mente ogni due secondi.
Io, innamorata follemente di William, esco con lui, ci baciamo, mi assicura che ci andrà piano con me... e ieri non solo ha praticamente insistito per venire da me, o per farmi andare a casa sua, ma aveva pure una bella bionda che non si è fatta scrupoli ad urlare dalla finestra come... come una gallina, ecco cosa. Ma in fondo mica è colpa sua... povera ragazza, presa in giro tanto quanto me!
Forse.

Non ci sto capendo più niente, nel dubbio, oggi ho deciso di ignorare totalmente Will.

«Che hai Jane? Ti vedo pensierosa» si avvicina Oliver, io tento di sorridere «Sì, sai... avevi ragione su William» dico con sguardo perso chissà dove.

Lui sembra sorpreso «Ah sì? È successo qualcosa?»

«Nah, solo che ieri nella sua stanza c'era una ragazza che lo aspettava da tre ore...»

«Una ragazza?» si ferma un secondo, come se stesse cercando di capire chi fosse lei.

«Non ci pensare, oggi starai con me e ti divertirai» fa poi illuminandosi.

«Con te? Forse volevi dire "noi"» lo correggo, ma lui scuote la testa e fa una smorfia «No, ho detto bene, con me» mi fa l'occhiolino, poi mi prende per mano ed insieme raggiungiamo gli altri che erano passati avanti, distratti dall'argomento "capello bianco di Ray".


Oliver's pov               

Finalmente il caro vecchio Will si sta rivelando per quello che è. Certo, non è stata una mossa molto furba portarsi a casa Sarah... almeno, credo fosse lei, non ne sono sicuro. Il mio compito di oggi è far divertire Jane come non mai, e ci riuscirò. 
La tengo stretta alla mia mano, mentre con Michael, Ray e Libby ci dirigiamo verso un furgone nero, probabilmente noleggiato da Ray. 

«Davvero dobbiamo salire su questo coso? È un po'... inquietante» fa Libby incerta, ma il suo innamorato la rassicura subito «Che ha di inquietante? Ancora non ci sei salita tu sopra» la prende in giro, lei gli dà qualche schiaffetto, poi sale al suo posto e affacciandosi da uno dei finestrini urla «Rimangiati subito quello che hai detto! Con me sopra questo furgone è il furgone dei sogni!»

«Oh mio dio ragazzi attenti, il furgone inquietante della morte! E sopra c'è una Libby ancora più inquietante! Scappate!» urla lui a sua volta iniziando a correre, poi si lascia cadere per terra e simula un attacco di cuore per poi immobilizzarsi.

Inizio ad applaudire seguito da Michael e Jane «Bravo, ottima interpretazione!» fingo di asciugarmi le lacrime, al che Ray si rialza, fa degli inchini e poi finalmente si decide a salire sul furgone.
«Dove andiamo di preciso?» domanda Jane.
«Ad un rave» risponde il festeggiato con nonchalance.

«Dai, smetti di scherzare, dove andiamo?»

«Non sto scherzando» tiene le mani sul volante, gli occhi fissi sulla strada ed un sorrisetto stampato sulle labbra.

«Cos'è un rave?» chiede Libby.
«Lo vedrai» fa Ray.
Io penso ancora che stia scherzando, infatti per un po' sto in silenzio ad osservare la scena.

«Dai seriamente, cos'è un rave?» domanda lei ancora, poi guarda tutti noi.

«Un rave è... una festa clandestina, in un posto isolato» dice Jane

«Con più droghe, alcolici e gente strana... e può durare giorni» continua Michael.

«Non fa sul serio, probabilmente ci sta portando a fare una scampagnata in mezzo alle mucche» dico appoggiando la testa sulla spalla di Jane.

«Davvero, ragazzi, stavolta non sto scherzando» ci guarda dallo specchietto retrovisore di tanto in tanto. Io ridacchio «Va bene Mister Capello Bianco»

«Oliver, una sola volta nella mia vita sono stato ad un rave, è stato uno sballo» fa «Tu ci sei mai stato?»
Okay, non ha il solito tono divertente, torno in posizione eretta sul mio sedile e mi schiarisco la voce.

«Sì, e ti dico che non è poi tanto uno sballo quando alla fine devi scappare dalla polizia, o quando la gente inizia a buttarsi addosso a te, a vomitare in qualsiasi posto o a delirare»

«Polizia?» fa Libby terrorizzata.

«Avanti non esagerare, sarà divertente»

«Ma divertente un cazzo!» inizio ad alterarmi, al che Jane posa una mano sulla mia gamba.

«Io non porterò Jane ad un rave» dico secco.

«Jay ti prego, convincilo tu! Non vuoi fare nuove esperienze? Eccotene una, un rave!»

Lei tentenna, non sembra tanto convinta, ma io non sento ragioni.

«Qui nessuno convince nessuno. Non porterò Jane in un posto in cui dei ragazzi drogati, ubriachi e arrapati le si appiccicano addosso. Hai idea di quanta confusione ci sarà? Non se ne parla».

«Mi dispiace che la pensi così. E comunque voi due potete stare fuori, tanto è in una centrale elettrica abbandonata, ci sarà qualche spazio tranquillo lì attorno»
«Ray non hai capito, noi non andremo a quel rave»

«No Oliver, forse TU non hai capito, ci andremo eccome, e poi siamo quasi arrivati, da questa strada non si torna più indietro»                                  

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