16 - Megan e Chris?

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«È davvero una casa bellissima» fa Meg rimanendo quasi a bocca aperta. 
«Già, ed è praticamente qui che ho trascorso gran parte della mia infanzia» le sorrido contenta, finalmente posso rendere partecipe la mia migliore amica di tutti i ricordi vissuti qui.
Nick e Chris arrivano alle nostre spalle, e mio fratello mi scompiglia i capelli «Pronti a vedere gli album di famiglia più grandi del mondo?» ridacchia rivolgendosi a loro due.

«Credo abbia anche dei filmati di quando avevamo tre anni» aggiungo incerta.

«Forse quelli li ha la zia Violet» ecco appunto.
«Ragazzi! Che bello vedervi!» ci accoglie la nonna all'improvviso uscendo e abbracciandoci tutti, poi ci fa entrare in casa tutta entusiasta.

«Oh quanto tempo, come stanno i vostri genitori? E tua sorella?» domanda ai nostri amici.             
«Tutto bene» dicono in coro, per poi guardarsi imbarazzati, che carini!
«Posate pure qui le vostre cose» dice indicando un divanetto accanto ad un appendiabiti vicino la porta, ci sistemiamo e io porto Meg a fare un tour della casa.
Non è molto grande, ma è veramente bella.
È una casa stile rustico, Il pavimento è interamente in parquet wengè, tranne nel bagno, piastrellato in bianco. Ci sono lampade, lumi, candele ovunque, e quella tipica atmosfera accogliente che non si avverte in tutte le case. La parte che mi piace di più si trova in salotto. 

Ci sono due divanetti posti ad angolo, ed una poltrona su cui sedeva sempre mio nonno. Il tutto di fronte ad un tavolino con qualche libro sempre sopra, dato che mia nonna ama leggere, ed un camino. 
«Cosa c'è in quelle due stanze?» domanda Meg accorgendosi di due porte ancora chiuse che non le avevo ancora mostrato.
«Sono le camere per gli ospiti» rispondo aprendo prima l'una, poi l'altra.

«Amo casa di tua nonna» sospira.
Torniamo dalla mia famiglia, quando noto che in cucina ci sono solo mia madre e la nonna.

«Dove sono papà e i ragazzi?» domando curiosa.

«A prendere la legna per il camino, sono nel capanno» indica fuori dalla finestra, e Megan sembra molto interessata a raggiungerli.
Usciamo e le faccio strada nel vialetto, poi intravediamo Chris e la mia amica si illumina.
 «Tu c'eri già stato qui?» gli chiede.
«Sì, diverse volte durante le vacanze, non è fantastica?» fa lui guardandosi intorno, lei annuisce sorridente e fa lo stesso, anche se poi il suo sguardo si sofferma su di lui.
«Vado a chiedere a Nick se più tardi andiamo al lago» mi allontano con una scusa e li lascio soli ridacchiando tra me e me. Cara Meg, mi ringrazierai più tardi.
Entro nel capanno e trovo papà alle prese con un enorme sacco pieno di carbone, e Nick che cerca le casse con la legna.
«Serve una mano?» domando raggiungendo mio fratello, e mio padre mi urla ironico da dietro le spalle «Certo, aiuta lui, qui va tutto bene, sì, non sto lottando contro una maledetta busta gigantesca e pesante!»
Rido e gli porgo un sacco più piccolo che aveva proprio accanto a sè «Non fai prima se ne metti un po' qui?» lui sorride imbarazzato «Mi sento vecchio, perdo colpi» fa sconfitto.

«Ehy psss» mi chiama Nick ad un tratto, lo raggiungo di nuovo e noto che sta fissando Nick e Megan da una finestrella.

«Cosa c'è tra quei due?» domanda divertito.

«Non lo so, ma trovo che starebbero davvero bene insieme» stanno chiacchierando e ridendo, e ad un tratto mi viene come una sorta di nodo nel petto.
Oliver.
Perché io stia pensando a lui in questo istante non ne ho idea, so solo che mi ha improvvisamente angosciato.
Domani lo rivedrò e non so come comportarmi. Non so se dirgli chiaramente che ho scoperto che mi ha mentito, o aspettare che lo faccia lui. Anche se mi sembra molto difficile, visto che non ha mai accennato a darmi spiegazioni.
E poi dall'altro lato c'è Will. Ieri sera, il bacio, il suo comportamento strano quando mi sono tirata indietro.
E adesso che ci penso quando abbiamo visto Oliver in quel locale, non mi è minimamente passato per la testa di pensare "Che strana coincidenza". Quella non era una scorciatoia, anzi, forse abbiamo anche fatto un pezzo di strada in più, ma nella delusione del momento non me ne sono accorta. Non mi quadrano diverse cose, e il mio istinto mi dice di andarci piano con William, magari essendo amici si sono messi d'accordo in qualche modo e vogliono entrambi prendermi in giro.

O forse sono io che mi creo film inutili in mente.

O forse...

«A che pensi?» mi chiede Nick mettendomi una mano sulla spalla per "svegliarmi".

«A... al lago, dopo pranzo vorrei portarci Megan» il mio naso per questa bugia potrebbe trafiggerlo in questo istante. Sembra incerto, ma decide di darmi corda.

«Ma certo, mi sembra una bella idea» dice, poi mette entrambe le mani sui fianchi e sospira.

«Credo di essere distratto anch'io oggi, è da mezz'ora che guardo tra questi scaffali e non c'è traccia della legna, mi sa che devo andarla a raccogliere. Mi dai una mano?» annuisco e lo seguo tra gli alberi vicino casa.
Mi aiuterà a distrarmi un po'.


William's pov                            

«Alla fine ci sei andato a letto o no?» chiede Simon mentre si litiga una sigaretta con suo fratello Jackson. 
«Non fumate qua dentro se no mia madre poi rompe» dico serio guardando i due idioti.

«Va bene amico, ma almeno dicci com'è andata» insiste, poi interviene pure l'altro «E chi ti ha ridotto la faccia in quel modo? Non dirmi che è stata lei» ride.
«Ma per chi mi avete preso? È ovvio che ci sono andato a letto, e questo è stato un incidente di percorso...» sfoggio un sorriso malizioso che farebbe capire tutto a chiunque.
Infatti i due coglioni ci sono cascati immediatamente.

«No! Sul serio?! E quindi è... cioè, ci sa fare?» resta a bocca aperta, io annuisco, poi Jackson gli dà una gomitata «E chi se lo aspettava! Tanto timida e poi... boom! E dimmi, dove lo avete fatto?» sono due arrapati del cazzo, gli sto solo dicendo quello che vogliono sentire.
«Amico, smettila di fare fantasie sessuali su me e Jane»
«Avanti! Dimmi solo dove!»
Sospiro «E va bene» dico, e gli descrivo il posto in cui siamo stati per filo e per segno.
«Soddisfatto?» chiedo con mezzo sorriso.
«Puoi scommetterci, oh... puoi scommetterci» ha assunto quell'espressione da maniaco e si è coperto la faccia con entrambe le mani «Pensi che la darebbe anche a me?» mi chiede come se stesse per entrare in iperventilazione. Serro gli occhi e mi avvicino, poi lo prendo per il colletto «Neanche per sogno» dico impassibile.
«Ma dai! Tra amici si condivide tutto!» fa scrollandosi via la mia mano di dosso, e poi si mette in mezzo anche Simon«Chissà se le piacciono le cose a tre...» ecco che iniziano a viaggiare con l'immaginazione in posti che non voglio nemmeno scoprire.
«Non vi basta condividere Sarah?»
«Quella puttana drogata?» fa Jackson guardando il fratello «Certo, ci sta... ma Jane sembra una bomba, non toglierci questo piacere!» supplica, ma non cedo.

«Mi dispiace ragazzi, ma per il momento Jane è mia. Ora vado un attimo in bagno, non combinate casini». 

Appena esco dalla porta e la richiudo trovo Daniel che mi guarda con disapprovazione. 

«Che stai facendo?» mi chiede.

«In che senso? Vado in bagno»
«Non fare il finto tonto. Che succede con Jane?»
«Con J... Aaah, hai sentito tutto? Da quando origli dietro la mia porta?» faccio mezzo sorriso.
«Will, non cambiare discorso, lo sai vero che potresti farle veramente male?» oh, guardatelo, il fratellino sensibile.
«Da quando ti importa di quella lì? Mica la conosci»
«Non mi serve conoscerla per vedere che è una brava ragazza e che quello che hai raccontato a Simon e Jackson era solo un'enorme cazzata»

«Lasciami divertire un po', e poi sono cose che non ti riguardano»

«Mi riguardano eccome, se ci sei tu in mezzo! Hai idea di quello che potrebbero fare quei due ora che conoscono il posto dove va sempre Jane da sola
«Non le faranno niente, sono due idioti e poi li ho messi in guardia, non la toccheranno»

«Io non ne sarei così sicuro. Sei un ragazzo anche tu e capisci bene che quello che hai detto su di lei non è altro che un biglietto da visita» ha un'espressione che metterebbe tensione a chiunque, ma è solo esagerato. Senza dire più niente mi avvio verso il bagno, ma appena gli do le spalle mormora «Spero seriamente che non le succeda qualcosa».
              

                                      


 

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