Spalanco gli occhi all'improvviso come se avessi fatto un incubo.
Dove mi trovo?La mia testa... ahi... quanto ho bevuto ieri sera?
Non mi ricordo niente.
Ho la bocca impastata e una nausea terribile, mi sollevo di poco e realizzo, dopo aver dato un'occhiata in giro, di essere nella stanza di Chris.
Sono le dieci e mezza.
Sposto gli occhi verso la parte del materasso accanto alla mia e mi prende il panico quando trovo Justin a torso nudo, che dorme beato.Oh mio dio.
Oh mio dio o mio dio o mio dio.Ho addosso soltanto mutande e reggiseno, quindi prima che si svegli mi fiondo fuori dal letto.
Dove cavolo sono i miei vestiti?!
Cerco dappertutto facendo attenzione a non svegliarlo, poi mi viene la brillante idea di andare a cercare sotto il letto. Va tutto bene, afferro quella che credo sia una maglietta poi anche dei jeans, ma essendo ancora intontita dal sonno e dal post-sbornia, ecco che sbatto la testa poco prima di uscire da lì sotto. Mi lamento in silenzio massaggiando la parte dolorante, sempre mezza nuda, in penombra, ma non appena riapro gli occhi vedo Justin che mi guarda perplesso.
«Buongiorno anche a te» dice mettendosi seduto, io non so che fare e come sempre tiro fuori le prime cose che mi vengono in mente.«N-noi... lo abbiamo fatto?» grande, ora ti risponderà "Certo che no, abbiamo giocato a carte, cosa credi?". Resta a pensare per un po', poi guarda i suoi addominali, per passare poi a guardare me, che infilo immediatamente i vestiti che tenevo in mano, e così per tre volte, fin quando poi fa mezzo sorrisetto e si massaggia la nuca «Beh, non ricordo molto bene ma... credo di sì» ma perché resta così tranquillo?!
Sta per venirmi una crisi isterica, ho appena saputo che la mia prima volta è stata con un mezzo sconosciuto amico del migliore amico di mio fratello.Sono nella merda, di nuovo, come al solito.
«Sei sicuro?» mi ostino ancora con le domande idiote, allora lui si alza e mi porge una mano per sollevarmi da terra. Io titubante accetto l'aiuto e mi ritrovo a pochi centimetri da lui ancora senza maglietta.
«Sono così brutto?» mi domanda afferrando le mie mani e portandosele sui pettorali, direi di no. È un bel ragazzo, molto bello anzi, mi ha colpito sin da subito, ma niente di più.Ha i capelli castano scuro, uno sguardo profondo e il suo fisico sembra praticamente scolpito.
«N-no» sussurro sentendo l'imbarazzo impossessarsi del mio corpo.
«Non si direbbe da come ti comporti» ridacchia, ma io proprio non riesco a lasciarmi andare. Non posso dirgli "Hey, prima di stanotte ero vergine, tante grazie". Poi l'ansia mi assale ancora di più quando penso che di là da qualche parte c'è Nick. Avrà visto qualcosa?
Vorrei sprofondare in una crepa del terreno e non uscire mai più. Tra un pensiero ed un altro non mi accorgo di stare fissando il suo fisico perfetto, e ovviamente lui lo nota. Ad un tratto mi prende il mento tra pollice ed indice e lo solleva leggermente «Se vuoi possiamo rifarlo, per farti ricordare qualcosa» soffia vicino alle mie labbra ed io sussulto, ma mi tiro indietro quando sento un suono familiare e vedo una luce, il mio cellulare.
Vado a prenderlo, per terra in un angolo, dopo di che mi dirigo verso la porta e mi giro un'ultima volta a guardare Justin, senza riuscire a dire niente apro la bocca ma la richiudo subito, ed esco in fretta.
Non ci posso credere.
Non posso crederci.
Assurdo. Io e Justin, mentre ero totalmente ubriaca e chissà che altro ho combinato...Non appena raggiungo il salotto, mi aspettavo di trovare lo sguardo inquisitorio di Nick, ma a quanto pare ieri non sono stata l'unica a darsi alla pazza gioia.
Chris e Megan dormono sdraiati uno sopra l'altro sul divano, scorro poi gli occhi sulle patatine e le lattine e tutto il caos per terra, fino ad arrivare a mio fratello che russa appoggiato alla libreria, con una tizia sconosciuta che gli dorme sulle gambe.
Rincuorante, io almeno avevo scelto il letto.
Possibile che non ricordi niente di niente? Più mi sforzo più l'ultimo ricordo che ho è quello di me che canto mezza ubriaca Tallulah come se fossi di nuovo al provino della scuola.
«Sorpresa?» Justin appare alle mie spalle, stavolta vestito.
«Vado a vedere cosa c'è da mangiare, ho una fame...» fa poi allontanandosi, poi dalla cucina urla «Tu vuoi qualcosa? Un caffè magari».Perché fa tanto il gentile? Nemmeno mi conosce, e poi che cosa diavolo vuole da me?
Di certo quello che forse è capitato stanotte, non succederà di nuovo.
Mi fermo sullo stipite della porta in cucina e con riluttanza entro «Me lo diresti se ricordassi qualcosa, vero?» dico facendolo sospirare, lui smette di trafficare con le tazze e mi guarda «Jane, che cosa ti preoccupa? Hai già un ragazzo?» mi chiede. Ce l'ho?
«I-io... non lo so» rispondo, infatti ride.«Certo che sei strana» fa «Forse è anche per questo che mi sei piaciuta sin da subito».
Che?! Gli piaccio.
«Non mi dispiacerebbe se tu diventassi la mia ragazza» dice poi con nonchalance prendendo due tazze e accendendo la macchinetta del caffè.
Almeno è stato diretto, se anche Oliver lo fosse stato a quest'ora invece di dire "non lo so" avrei detto "sì, sto con Oliver" e invece no, sempre e solo cose sottintese o confuse.Devo essere sincera però, Justin pur essendo un ragazzo molto bello, intelligente ed ha pure un buon lavoro, non mi interessa.
«Grazie per essere stato così gentile con me» dico ad un tratto «Io però in questo momento sono in una situazione un po'... particolare, con un ragazzo» confesso.
Lui mi porge una delle due tazze e va a sedersi «Lo avevo immaginato» fa prendendo un sorso «Non mi resta altro che farmi da parte allora» continua, faccio una smorfia e bevo, ma quasi non soffoco quando ghignando aggiunge «Però non mi dispiacerebbe rifare sesso con te».
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The rhythm of love
RomanceJane Peters, 17 anni, timida e impacciata, non ha mai trovato un ragazzo di cui potersi fidare ciecamente. La sua vita le sembra monotona e triste, ma non sa che presto verrà stravolta, nel bene e nel male, da amici e nemici. Da chi guardarsi le spa...