Credo di avere la febbre, ma l'incontro di oggi con la Moore è troppo importante e non posso perderlo.
«Sicura di voler andare? Sembri uno zombie» mi fa notare Chris, che stamattina è venuto presto a casa nostra, probabilmente per sbrigare delle faccende di lavoro con mio fratello.
«Sì, cercherò di non prendere freddo» dico indossando il cappotto, dei guanti, una sciarpa ed il cappello che ho rubato ieri a Nick, questa volta non mi lascerò cogliere impreparata.
«Resti fino a sera?» domando subito dopo, prendendo le chiavi e dirigendomi verso la porta,
«Penso proprio di sì, abbiamo tanto lavoro da fare» sospira, e rivolge uno sguardo semi disperato a mio fratello, che nel frattempo traffica con il suo cellulare
«Allora buona fortuna, ci vediamo più tardi!» esclamo prima di uscire ed incamminarmi come al solito verso casa di Megan.Mi gira un po' la testa e ho mal di gola, sarebbe stato più prudente restare a casa, ma non so ancora quanto siano affidabili Oliver, Michael e soprattutto Ray, quindi devo necessariamente sentire le indicazioni di Angelica con le mie orecchie.
«Cavoli Jane, sembri appena uscita dal film dell'esorcista»
«Delicata come sempre, Meg» spero con tutto il cuore che Will non mi veda, non oggi, non quando potrei spaventarlo a morte.
«Scusa, ma di solito sei tutta pimpante, non sono abituata a vederti conciata così» ammette «Però sei bella lo stesso, cioè, fai un po' paura ma...»
«Non girarci intorno... Chris mi ha dato dello zombie, tu mi hai appena detto che sembro un demone, manca solo Will che scappa via urlando terrorizzato» dico sconsolata.La tipica giornata cominciata malissimo.
«Beh, uno dei vantaggi di non vedere Paul è proprio questo. Posso anche uscire con il pullover arancione a pois verdi fatto a maglia da mia nonna, o avere i capelli spettinati e magari un calzino diverso dall'altro, tanto non lo verrà mai a sapere» fa.
Che strano, suona quasi come una sorta di giustificazione al fatto che sia fidanzata con un ragazzo che sente solo per telefono.
«Nonostante tutto però sei sempre impeccabile» le faccio notare smontando il suo discorso.
«Solo perchè mi piace truccarmi e non avere niente fuori posto» ribatte «Comunque, ora che siamo certe che Angelica non è la ragazza di Will, hai campo libero, niente più scuse!» cambia argomento, ed anche tono di voce.
«Non è già un passo avanti essere stata a casa sua?» ridacchio ripensando a ieri, lei fa lo stesso prendendomi in giro «Non ce l'avresti mai fatta se non fosse stato per il tuo coniglio!» touchè.
Mi sento veramente a pezzi, come se un contadino ubriaco mi fosse passato sopra più volte con il suo trattore, non so se rendo l'idea. Al solo pensiero di dover salire tutte le scale fino all'ultimo piano sto ancora peggio... ma mi armo di pazienza e buona volontà, e gradino dopo gradino, finalmente arrivo a destinazione.
Forse sono in anticipo, fatto sta che non c'è ancora nessuno nell'aula di musica, così ne approfitto per sedermi in uno dei posti più lontani da quella finestra diabolica e dopo aver tolto guanti, cappello, sciarpa e cappotto, mi sono accasciata sulla sedia e poi piegata sul banco.
Non arriverò alla fine di questa giornata, me lo sento.
«Oggi sei mattiniera, buongiorno Jane!» esclama Oliver entrando. Sollevo di poco la testa e mormoro un "buongiorno" biascicato.
«Ti senti bene?» domanda avvicinandosi, subito dopo tocca la mia fronte con la mano «Sei bollente, vuoi andare in infermeria?» non so perchè si preoccupi tanto, è solo influenza, anche se sono esagerata e mi comporto come se fossi con un piede nella fossa non vuol dire che sto morendo sul serio. Spero.
«No, sto bene, mi serve solo qualche minuto per riprendermi da tutte quelle scale» dico nascondendomi nuovamente tra le mie braccia.
Ad un tratto sento trascinare un banco verso il mio, rialzo la testa e trovo Oliver seduto accanto a me, che mi guarda con fare apprensivo.«Così se dovessi svenire o robe del genere, posso aiutarti subito» mi spiega «Se fossi lontano non riuscirei a prenderti in tempo, invece adesso... beh, tutto risolto»
«Grazie, sei gentile» dico ridacchiando.
Ha dei modi di fare buffi, e dal suo aspetto non si direbbe. Sembra il tipico ragazzo bello, figo, che si sente al di sopra di tutti, che non ha altri amici al di fuori del suo gruppo di fighi come lui... cioè, a vederlo dà proprio quest'impressione. Invece è totalmente diverso. Almeno fino ad ora mi ha sempre aiutata, senza di lui avrei perso la prima lezione di musica, avrei preso molto più freddo, mi sarei annoiata a morte ed ora si sta preoccupando per un po' di febbre.
Mi sorride «Non c'è di che, figur...»
«Ehilà gente! Come vi va la vita oggi? Fa un freddo cane penso che mi siederò tra te e Jane e vi userò come coperte» eccolo che arriva, il festaiolo Raymond detto Ray.
«Non ti conviene, vedendola così ad occhio e croce mi sa che è contagiosa» compare Michael alle sue spalle.
«Davvero? E perchè mai dovrebbe?» si abbassa a fissarmi per un po', dopo di che capisce «Oooh! Sei malata, vero? Ma è tipo peste o febbre normale?»Ma che domande sono?
«Mai sentito parlare del virus Solanum?» intervengo approfittando del suo sconcerto per fargli uno scherzo, infatti alla parola virus è scattato all'indietro «Cosa sarebbe?»
«È un virus molto pericoloso che trasforma le persone in zombie, inizia con un semplice mal di testa, poi febbre, poi sembra tutto normale fino a quando BAM! La tua pelle si squama e inizi a ringhiare, poi...»
«Jane basta, lo stai terrorizzando» mi ferma Oliver notando l'espressione di panico sul volto di Ray, ed io scoppio a ridere.
«Non ci stavo credendo sul serio...» tenta di giustificarsi, poi si ricompone «Io e Michael ci sediamo dietro di voi, le prime file non sono per veri ragazzacci come noi» dice, gli dà una spallata e quello per poco non vola di quindici metri.
«Il nome del virus, te lo sei inventato?» sussurra ad un tratto Oliver al mio orecchio facendomi rabbrividire. Che strano. Cosa diavolo mi succede?
Sarà la febbre...
«No, l'ho letto su internet qualche tempo fa, per caso» rispondo, non pensavo che qualcuno credesse agli zombie, evidentemente Raymond ha una mente molto fantasiosa.
La classe ha iniziato a popolarsi e dopo è arrivata anche Angelica, che dopo il solito appello ha iniziato ad esaltarsi per il concorso.
«Siete stati davvero bravi ieri, avete formato dei gruppi in un battibaleno! Sono fiera di voi!» squittisce contenta «Da oggi, ogni giorno alle due dovrete essere sempre qui puntuali per le prove. Avrete campo libero in tutto il piano, ci sarà una classe a disposizione per ogni gruppo, poi che dire... oh! Ho fatto applicare un materiale... com'è che si chiama? Beh, comunque le pareti sono insonorizzate, state tranquilli ché nessuno verrà a disturbarvi! Vero Demetrius?» si gira verso un tipo magrolino, altissimo, sulla cinquantina, con i capelli lunghi fino alle spalle ed un po' gobbo. Inquietante, visto che non avevo completamente notato la sua presenza. Credo sia il misterioso custode della scuola, a volte lo vedo aggirarsi nei pressi del cancello con un mazzo di chiavi che fa ruotare attorno al dito.Annuisce ma non parla, allora la Moore prosegue «Meraviglioso. Per qualsiasi cosa rivolgetevi pure a lui» lo indica. Sicuramente, contaci.
«Che tipo strano...» commenta ad un tratto Oliver avvicinandosi al mio orecchio, sono pienamente d'accordo.
«Secondo me è morto e lo hanno resuscitato per farlo lavorare in questa scuola, visto che nessuno vuole mai fare un lavoro così noioso» bisbiglio tirando su col naso, lo vedo ridacchiare, si gira verso di me subito dopo «Potremmo scriverci una canzone "Il custode zombie", tanto per restare in tema» a questa frase vorrei ridere ma qualcosa inizia a solleticarmi il naso e starnutisco per quattro volte di seguito, e accidentalmente mi mordo la lingua.«Che dolore» inizio a lamentarmi. Tutta l'aula ha seguito attentamente questa mia performance, infatti per qualche secondo la Moore ha smesso di parlare e tutti hanno iniziato a fissarmi.
«Cosa c'è? Non avete mai visto qualcuno starnutire?» domanda Oliver notando che anche le punte dei miei capelli stavano per diventare rosse dall'imbarazzo.«Ti ringrazio» mormoro ottenendo uno dei suoi splendidi sorrisi.
Ma che dico... lo splendido sorriso è quello di Will... perché adesso sto pensando a quello di Oliver?
Febbre, la risposta a tutto è questa. Non c'è altra spiegazione.
**Questo è un capitolo più corto rispetto agli altri, ma c'è un motivo giuro!
Ho deciso che da ora li farò sempre di questa lunghezza più o meno, e magari pubblicare più spesso e più capitoli al giorno.
Spero vi piaccia questa storia e chiedo scusa per non aver aggiornato da molto tempo**
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The rhythm of love
RomanceJane Peters, 17 anni, timida e impacciata, non ha mai trovato un ragazzo di cui potersi fidare ciecamente. La sua vita le sembra monotona e triste, ma non sa che presto verrà stravolta, nel bene e nel male, da amici e nemici. Da chi guardarsi le spa...