Jane's pov
Mi trovo nel cortile della scuola da sola perché oggi Megan viene in auto con Chris, che ha il giorno libero, e può prendersela comoda. Ieri ho provato a mandare dei messaggi ad Oliver ma ha risposto solo di sera con un "Sto bene, ci vediamo domani alle prove". Sospiro e mi guardo intorno, poi scorgo la chioma riccioluta di Michael e mi avvicino a lui incerta.
«Hey Jane!» non appena mi vede sorride e mi sento più rassicurata «Ray sarà qui tra poco, abbiamo lezione insieme stamattina» dice tranquillo «Ma tu che hai? Hai una faccia...»
«Oliver ce l'ha ancora con me per sabato» rispondo triste.
«Gli passerà, in fondo non è successo niente di grave e i gatti stanno bene! Avresti dovuto vedere Mao Tse-tung e Tino... quando sono entrati in casa hanno cominciato a rotolare sul tappeto uno sull'altro» ridacchia, io faccio lo stesso, poi arriva Ray.
«Heilà gente! Che giornata spettacolare oggi eh!» esclama allargando le braccia e abbracciando me e Michael, per fortuna loro non hanno dato peso al fatto che abbia dimenticato di avvisarli, ma Oliver... è come se abbia un sesto senso e sappia ciò che è successo con Justin. Dovrei dirglielo?
Mi odierebbe e temo che lo perderei per sempre.«Mi dispiace Jane ma oggi proprio non possiamo fermarci, dobbiamo prenderci i posti in prima fila» fa Ray dando delle gomitate a Michael che sembra non capire la fretta del suo amico.
«Perché? Chi avete a prima ora?»
«La nuova prof di spagnolo» risponde allora lui sognante e notando le nostre espressioni confuse decide di darci qualche chiarimento.
«È scientificamente provato che le professoresse di spagnolo hanno le tette grosse»
DIRETTO. Io comincio a ridere, Michael si dà uno schiaffo sulla fronte a mo' di "chi me l'ha fatto fare ad essergli amico".«E poi ho sentito che è giovane, quindi sarà sicuramente un bel vedere! E adesso se volete scusarmi, io vado a marcare il territorio» detto questo si allontana verso l'ingresso.
Michael sospira «Ti farò sapere alle prove la sua reazione quando scoprirà che la nuova prof di spagnolo è quella» fa indicando una donna che assomiglia a Peter Griffin.
Con un'espressione divertita e sorpresa saluto Mike ed ecco che mi ritrovo sola di nuovo.Ho educazione fisica oggi, mi dirigo verso la palestra per cambiarmi, almeno impiego il mio tempo facendo qualcosa di utile, quando appena giro l'angolo, trovo Will insieme ad una ragazza.
Indietreggio e cerco di non farmi vedere, ed osservo la scena da non molto lontano.
«Non qui!» dice lei ridacchiando mentre lui le bacia il collo.
«Dai Will! Potrebbero scoprirci!» continua, e neanche il tempo di dirlo arriva puntuale come un orologio svizzero Demetrius.
«ANCORA TU!» urla «ANDATE VIA DI QUA IMMEDIATAMENTE»
Nel frattempo Will se la ride mentre solleva le braccia «Non stavamo facendo niente» fa.«Sì, come no! Ormai ti conosco! Via di qui, forza!» poi non so secondo quale logica, o sfiga, si gira verso di me che ho evidenti problemi nel non farmi notare.
«E TU CHE CI FAI LI'? ASPETTAVI IL TUO TURNO?» ecco che vorrei morire proprio adesso.
«Esatto Jane, aspettavi il tuo turno?» ghigna Will, non si smentisce mai.
Oliver's povCammino verso l'ingresso della scuola guardandomi intorno, di Jane nessuna traccia. Forse sono stato troppo duro con lei, in fondo sono cose che capitano, non devo fargliene una colpa.
Incontro Michael nell'atrio «Amico, dovresti andare a parlare con Jane, mi sembra giù di corda» dice mentre osserva una tizia che ha un che di Peter Griffin.«La stavo cercando infatti» dico arricciando le labbra ad un lato della bocca.
«Era lì fuori poco fa, non credo sia entrata» fa, lo ringrazio ed esco di corsa. Non riesco a vederla e la folla di ragazzi che iniziano ad ammassarsi non aiuta. Ad un tratto sento delle urla provenire dal cortile di fronte la palestra ed il cuore inizia a battere velocemente per la paura che possa esserle successo qualcosa.
Giro l'angolo e noto il custode che sbraita prima contro Will poi contro Jane, e non capisco cosa stia succedendo. A passo deciso mi avvicino a lei
«Hai pure il coraggio di parlare?» dice«Proprio tu che...» appena mi vede si blocca e Demetrius ne approfitta per continuare a borbottare «Sentite, non so che problemi avete e nemmeno mi interessa, al mio tre vi voglio via di qui» fa iniziando a contare. William prende per mano la ragazza che era con lui e non appena ci passa affianco dice sottovoce qualcosa di poco carino, lo ignoro e faccio cenno a Jane di seguirmi.
La porto in un posto tranquillo nel retro dell'edificio, lontano da tutti i ragazzi che si apprestano ad entrare per via della campanella, e ci sediamo su un muretto.
«Non hai matematica?» mi chiede guardando verso il basso.
«Sì, ma non è tanto importante» rispondo «Preferisco restare qui con te e chiarire» continuo facendola girare verso di me.
«Mi sono comportato male, non avrei dovuto tenerti il muso per tutto il giorno, come un bambino» inizio a parlare «Ero solo preoccupato e ad un certo punto ho pensato che non ti importasse di me più di tanto»
«Mi importa» mi interrompe lei «Certo che mi importa» ha un'aria triste, ma sta arrossendo. Mi alzo e mi posiziono di fronte a lei, le prendo il viso tra le mani e appoggio la mia fronte alla sua.
Mi fa impazzire quando è timida, ha uno sguardo da cucciolo indifeso ed io mi sento uno stupido. Come ho potuto avercela con lei per una cosa tanto banale?
Ad un tratto abbassa di nuovo lo sguardo come se non riuscisse a sostenere il mio e mormora «Io... devo dirti una cosa».
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The rhythm of love
RomanceJane Peters, 17 anni, timida e impacciata, non ha mai trovato un ragazzo di cui potersi fidare ciecamente. La sua vita le sembra monotona e triste, ma non sa che presto verrà stravolta, nel bene e nel male, da amici e nemici. Da chi guardarsi le spa...