18 - Pace fatta

169 12 4
                                    

Jane's pov

Sono decisa ad andare a parlare con Oliver, così appena suona la campana mi alzo di scatto, saluto Megan che aveva ancora dei compiti da sbrigare e salgo in fretta e furia al terzo piano. Sono un po' in anticipo come al solito, non c'è nessuno nei corridoi. 
Quando entro il classe, trovo Oliver appoggiato di schiena alla cattedra con le braccia conserte. 
Lo saluto con un cenno della testa e poso lo zaino sul mio banco, poi mi ci siedo sopra, il tutto mentre mi fissa.

«Hai ancora intenzione di ignorarmi?» mi chiede. Più lo guardo più sento qualcosa nel petto, come se volessi andare lì ad abbracciarlo, e non lasciarlo più. Ma non posso, non prima di aver capito di chi posso fidarmi e chi no, il discorso di mia madre mi è stato molto utile.

«Tu hai qualcosa da dirmi?» dico a mia volta.
«Voglio solo che tu non ti lasci influenzare da quello che ti ha detto Will» fa. Io non rispondo, ma abbasso lo sguardo al pavimento, così lui continua «Stava andando tutto così bene, poi all'improvviso ti sei allontanata, e questa situazione è...»

«Lo so, scusami» lo blocco, lui rimane come di stucco «Davvero? Quindi... cioè... tutto come prima?» mi fa, io annuisco continuando a fissare il pavimento, così non vedo che si alza e viene verso di me, e mi ritrovo tra le sue braccia, con la testa appoggiata sul suo petto. D'istinto lo stringo più forte a me. Sono confusa, non capisco cosa stia succedendo tra lui e Will e chi dei due mi stia mentendo, ma non è ignorandolo che risolverò la situazione. Tempo al tempo, e capirò, forse.
«Finalmente!» Ray piomba in classe con Libby dietro come se stessero facendo il trenino.
«Almeno oggi le prove andranno meglio, l'ultima volta eravate un po' scoordinati»
«Ma se avevi detto che siamo stati grandi...» roteo gli occhi staccandomi da Oliver.
«Beh sì, l'ho detto, ma era solo perché mi sembravi parecchio tesa, non volevo peggiorare la situazione!» poi prende Libby, la fa roteare come al suo solito, e dopo un casqué la risolleva e con un bacio sulla mano la saluta, al che lei inizia a lamentarsi perché si aspettava un bacio vero. 
«Ragazzi! Siete sempre puntuali voi, continuate così e riceverete una ricompensa» fa tutta pimpante Angelica balzellando in classe seguita da Michael.
«Ciao Mike» lo salutiamo in coro, lui fa un cenno con la mano e va al suo posto accanto a Ray, taciturno come al solito. 

Poi iniziano ad arrivare tutti gli altri, e dopo un veloce appello, ci dirigiamo nella nostra aula prove. 

«Okay ragazzi, io ieri ho fatto una lista delle canzoni da provare» dice Oliver uscendo un foglietto dalla tasca dei suoi jeans. Lo apre poi comincia a leggere.
«Siamo partiti da Demons, e la finiremo entro questa settimana» fa «Poi ne dovremo provare altre quattro e ripassarle tutte fino a maggio, anche perché il Sing and Win sarà giorno 13»
«13 maggio?!» fa in preda al panico Ray, lui annuisce «Ma è venerdì 13!» continua agitato«E se dovesse rompersi una... ma che dico, due corde della chitarra?! Mentre suoniamo sul palco? E se qualcuno dovesse avere un incidente? O mio Dio e cosa succederebbe se per sbaglio dovesse finirti una bacchetta in un occhio?!» si avvicina con fare inquietante a Michael, che lo guarda con occhi sgranati.

«Che ansia Raymond!» esclamo chiamandolo apposta con il suo nome per intero, allora si riprende dallo shock «Scusatemi sono molto superstizioso»

«Ho notato» 
«Andrà tutto bene, non pensarci» fa Oliver «Dunque, dicevamo... ecco, le altre quattro saranno in ordine Numb dei Linkin Park, Ride dei Twenty one pilots, Believer degli Imagine Dragons e Ride dei Twenty one pilots»

«Hai ripetuto due volte la stessa canzone» gli faccio notare, al che lui sorride «Non l'hai mai sentita vero?» io scuoto la testa.

«Seriamente non hai mai ascoltato Ride?» fa preoccupato Michael «Io lo avevo detto che il 13 maggio ci avrebbe portato sfiga» piagnucola Ray.  
«State calmi, non avete visto quanto è brava Jane? Per caso non vi fidate?»

«Ma che avrà di tanto strano questa canzone? Perché fate così?» domando ingenua, al che Michael prende il suo cellulare e me la fa sentire.
«Mi piace un sacco» sentenzio alla fine della canzone, sono in preda al panico ma la canzone è così bella che mi sento determinata.

«La proveremo, per due settimane come ha detto Oliver, e vi prometto che riuscirà benissimo» dico spiazzando tutti. Lui mi guarda fiero «Visto? Ora iniziamo che si è fatto tardi!».

Dopo le prove

Oliver's pov
 
«Ci vediamo domani ragazzi!» fa Ray correndo verso il cancello, fa lo stesso Michael, ma andando dalla parte opposta a fare chissà cosa, e così mi ritrovo da solo con Jane.

«Sono contento che Ride ti sia piaciuta, ha anche un significato particolare» 
Lei annuisce «E io sono contenta che abbiamo gli stessi gusti musicali» sorride.
«Posso chiederti una cosa?» chiedo ad un certo punto, lei mi guarda un po' intimorita «Certo, dimmi»
«Cosa è successo quella sera con Will?» non so perché glielo stia chiedendo così, forse l'influenza di Ray mi porta ad essere anch'io troppo diretto, ma devo saperlo, non potrei sopportare che si sia fatta abbindolare così facilmente da quello lì.
Pensavo che mi avrebbe risposto male, perché in fin dei conti non sono fatti miei, e lo capirei se lo facesse, ma non lo ha fatto, si è limitata ad arricciare le labbra di lato «Abbiamo mangiato una pizza e...»

«E?»

«Oliver, tu credi che io sia una che la dà al primo che capita?» resto sconvolto, forse Ray ha influenzato anche lei, fatto sta che mi ha lasciato senza parole e un po' in imbarazzo, perché ora mi sento un po' stronzo nei suoi confronti.

«N-no no, cioè... è solo che...» provo a spiegarle che non era nelle mie intenzioni darle della poco di buono, ma che volevo solo sapere se Will le avesse fatto qualcosa di male.

«Non è successo niente, solo un bacio, niente di più» dice pensierosa.
«Capisco» non so se esserne consolato o no, ma almeno, come pensavo, Will ha mentito ancora. Parli del diavolo...
Ecco che mentre io e Jane ci avviamo verso il cancello, arriva lui. Mi guarda con fare di sfida, poi le cinge la vita con un braccio e la bacia.
Lei resta pietrificata.

«Come sono andate le prove?» chiede sempre rivolto a Jane.

«B-bene» dice diventando sempre più rossa.

«Andiamo a casa? Ti accompagno» fa lui, al che lei mi guarda, io ho un'espressione interdetta, le faccio un cenno con la testa, dopo di che si allontanano. 
Perfetto, sta facendo la parte del fidanzatino, gli starà risultando molto difficile conoscendolo. 

Spero vivamente che Jane riesca a capire che la sta solo prendendo in giro e che è lui quello che mente, altrimenti dovrò fare qualcosa io, e stavolta sul serio. 


The rhythm of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora