Quasi pronti

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Mancano tre giorni alla nostra partenza per la Toscana, sto andando a fare gli ultimi allenamenti qui, la prossima volta che entrerò in acqua sarà a Firenze. Sono agitata, ma allo stesso tempo molto carica. Questa è la prima gara di nuoto che faccio, la mia intenzione non è quella di nuotare per gareggiare, io nuoto solo per divertirmi, superare i miei limiti, conoscere nuove persone. Certo, gareggiare mi è sempre piaciuto anche perché mi aiuta a capire veramente la mia bravura. In questi ultimi giorni ho lavorato molto sia durante i miei allenamenti sia quando venivo in piscina con Michele nei fine settimana. Ho trovato il coraggio di parlare con mia mamma di lui e lei è contenta se lo sono anch'io. Era un po' preoccupata perché diceva che non lo conosco bene e magari non è affidabile, ma io sento di conoscere il mio Mick, anche se non stiamo insieme da tanto. 
Entro in piscina con gli auricolari nelle orecchie, la musica mi aiuta tanto a concentrarmi, ma mi rilasso anche. Saluto la signora al banco delle informazioni che mi fa segno di avvicinarmi. Mi passa un bigliettino, si guarda attorno con sospetto come se dovesse controllare che nessuno guardi, ma mi fa l'occhiolino mentre mi avvio verso gli spogliatoi. Prima di entrare apro il biglietto e leggo: entra nello spogliatoio e bussa alla terza porta a destra.
Seguo le istruzioni e busso, la porta si apre di qualche centimetro e una mano mi prende per il braccio e mi trascina dentro.
Mi ritrovo tra le braccia di Michele con le labbra attaccate alle sue. Rispondo al suo bacio appassionatamente, ma lo fermo quando cerca di togliermi la giacca.
"Guarda che volevo solo aiutarti a cambiarti" mi dice sorridendo.
"Sì Mick, grazie ma me la cavo anche da sola" gli rispondo, non con cattiveria, non sono arrabbiata con lui anzi, sono divertita e mi ha fatto piacere questa sorpresa.
"Mi sei mancata" dice accarezzandomi una guancia.
"Ma ci siamo visti ieri!!!"
"E allora? Mi sei mancata comunque."
Sorrido e gli lascio un bacio sulle labbra.
"Comunque sono qui per darti questa" mi porge una borsa con il logo e i colori della squadra "Dentro ci sono il costume e la cuffia della società, la tuta e un asciugamano, tutta roba della squadra. La cuffia e il costume provali sta sera che se non vanno bene li cambiamo. La cuffia e in silicone, se hai difficoltà a indossarla ti aiuto io."
"Ok grazie mille, ora vai sennò arriviamo in ritardo."
"Ginny" mi guarda seriamente "io non so quanto ce la faremo ancora a nasconderci, non ce la faccio più."
"È difficile lo so, ma..." in realtà anch'io mi sento come lui, ma non so cosa fare.
"Io ne ho parlato con Alessandro perché siamo amici da tantissimo tempo e lui mi ha promesso di non dire niente, ma secondo me gli altri si stanno facendo qualche domanda" mi dice preoccupato.
"Sarebbe così grave se lo scoprissero?" chiedo.
"Se promettessero di non dirlo a nessuno, non ci sarebbe nessun problema."
"Allora facciamo così: noi continuiamo a fare finta di niente, ma se qualcuno scopre qualcosa non neghiamo di stare insieme ok?"
"Va bene, ora vado sennò si insospettiscono sul serio. Ti aspettiamo."

Eccovi un nuovo capitolo, scusate se non riesco ad essere regolare con gli aggiornamenti, spero che d'ora in poi andrà un po' meglio!

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