Marco Zabini

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"Ginevra, lui è Marco, il nuovo prof di musica."

Mi ritrovo davanti un ragazzo che avrà poco più di vent'anni, è la copia esatta di Diego Fainello dei Sonohra! Oh mio Dio! Lo avevo già visto in giro per la scuola, ma è la prima volta che lo guardo bene.
"Piacere, Marco Zabini" ha una voce soave e bellissima.
"Ginevra Bianchini, capoclasse della classe terza" dico cercando di mostrare serietà.

"Ora che vi siete presentati devo parlarvi a tutti e due" dice il preside e noi ci voltiamo per ascoltarlo.
"Ginevra come ben sai, Marco è nuovo in questa scuola e si deve ancora ambientare. Mi ha però dimostrato di essere un ragazzo attivo e, oltre la sua materia, ho deciso di affidargli la vostra classe, lui sarà il vostro rappresentante di classe per quest'anno. Logicamente avrà bisogno di aiuto, soprattutto all'inizio e per quello ho pensato a te. Sia perché sei capoclasse, sia perché sei una ragazza puntuale e precisa e so che potrai guidare Marco in questi primi mesi. Te la senti?"

"Certo che me la sento, sarà un piacere" riesco solo a dire questo.

Per quanto vada molto d'accordo con i miei compagni di classe ho sempre preferito passare del tempo con i professori, mi sono sempre sembrati più maturi e disponibili nell'ascoltare. Sono molto contenta di questo nuovo incarico e spero di esserne all'altezza.

"Perfetto, allora se intanto vuoi mostrare a Marco la vostra classe, raccontargli di come siete voi ragazze e insomma un po' di cose. Io scusate devo continuare il mio lavoro."

Io e il prof usciamo dall'ufficio e vi dirò sono un po' in imbarazzo, non so cosa dire e spero che dica lui qualcosa, che mi faccia qualche domanda.

"Allora Ginevra, posso chiamarti così vero?"
"Ovvio, è il mio nome!"
"Si beh, ho notato che quasi tutti gli insegnanti chiamano gli alunni per cognome. A me è una cosa che non piace, è come se fosse un modo per distaccarsi, io invece penso che alunni e insegnanti dovrebbero essere allo stesso piano e parlare come degli amici."
"Anch'io la penso così, però molti insegnanti non sono dello stesso parere. Noi diamo loro del lei e loro ci chiamano per cognome."
"Un'altra cosa che non mi piace, quando mi danno del lei, quindi dammi del tu!"

Non so cosa pensare. Questo ragazzo è molto anticonformista, ma mi sembra prenda troppa confidenza e non riesco a capire le sue intenzioni.

Lo accompagno nella nostra classe e inizio a raccontargli di noi, di come gli insegnanti ci reputano una classe tranquilla, la migliore di tutta la scuola. Cerco di raccontare le cose neutralmente, senza far capire i problemi che ogni tanto ci sono in classe, le litigate e altre cose.

"Ginevra, io non sono solo un insegnante, io sono anche uno..."


Ciao a tutte! Sono tornata in Italia (casa dolce casa) e ho avuto bisogno di qualche giorno per riprendermi, scusate il ritardo nell'aggiornare. Vi lascio nell'ansia!

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