Capitolo 18

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Michele POV

Appena mi sveglio rimango un momento con gli occhi chiusi cercando di ricordare. Sento un peso sul mio petto e apro gli occhi trovando Ginevra addormentata addosso a me. È bellissima, ha il viso di una bimba e questo la rende ancora più fantastica. Cerco di alzarmi senza svegliarla, ma con scarsi risultati, apre gli occhi e mi sorride subito come se non fosse passata una notte dal nostro bacio. Rimaniamo entrambi così, senza sapere cosa dire e forse anche senza voler dire niente. Daniele non c'è e sinceramente preferisco così, non ho voglia di dire niente a nessuno ora, voglio solo stare con Ginevra, a questo proposito mi viene una fantastica idea : "Vieni facciamo colazione che poi andiamo ad allenarci insieme, la piscina è chiusa e saremo soli soletti." Le spunta un enorme sorriso in viso e si alza di scatto per andare a preparare la colazione. Le lascio un po' di tempo e poi la raggiungo in cucina, è girata verso una mensola quando arrivo e non si accorge di me. La afferrò per i fianchi e la faccio girare verso di me per poi baciarla. Lei si stacca subito e io la guardo stupito, che le prende ora? Ritorna a fissare la mensola e mi domanda: "Michele, noi che cosa siamo adesso?"
"Dipende, per ora siamo solo due ragazzi che si amano, ma se accetti la mia proposta di essere la mia ragazza le cose potrebbero cambiare."
Non faccio in tempo a finire di parlare che me la ritrovo attaccata al collo, la prendo in braccio e la appoggio sul bancone della cucina cominciando a baciarla appassionatamente. Con la lingua le chiedo l'accesso alla sua bocca e lo ricevo subito.
Mi sto eccitando, ma cerco di calmarmi, la nostra relazione è appena cominciata e non voglio che lei pensi che voglio solo portarmela a letto. Faccio finire il nostro bacio e la guardo, lei si è accorta di tutto.
"È presto Michele, aspettiamo ancora un po', il mio amore per te non cambierà." Mi lascia un bacio veloce sulle labbra e finiamo di preparare la colazione.

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Ginevra POV

Vederlo in costume mi fa un effetto strano ora che posso dire che è il mio ragazzo. Siamo solo io e lui in acqua, lavoriamo ai tuffi, ma invece che spiegarmi cosa devo fare lui lo fa e io lo imito.

"Sei già pronta per gareggiare, hai solo bisogno di lavorare un po' sul fiato. La gara che dovrai fare è i 200 stile."
"Io ho difficoltà a farne 100" gli dico allibita.
"Ginny abbiamo tempo di lavorarci."

Ci interrompe il suo telefono e intanto che risponde io continuo a nuotare.

"Ginevra, era tua mamma, vuole che tu vada a casa, ti accompagno."

Mi dispiace dover andare via e non passare più tempo con Michele, mi viene quasi da piangere e lui se ne accorge.

"Cucciola ci vediamo domani se possiamo, anche a me dispiace, ma tu devi anche stare con tua mamma."

Ormai mi ero come convinta che io e lui potessimo passare insieme tutto il nostro tempo, un po' come se vivessimo insieme.

"Tu dirai a tua mamma di noi?" gli chiedo.
"Io non ho quasi segreti con mia mamma, le dirò tutto se tu sei d'accordo."
"Si si, anch'io dovrò parlare con la mia."

Davanti a casa mia ci salutiamo con un bacio; entro in casa "Mamma sono arrivata!!"

È quasi strano ritrovarmi a casa mia, quasi surreale, come se dall'ultima volta che ci sono stata, fossero passati secoli. Sono talmente assorta nei miei pensieri che non mi accorgo di essere arrivata incamera e non mi sono neanche resa conto del fatto che mia mamma non mi ha risposto.

"MAMMA???"
"Sono in soffitta Ginevra, vieni su!"

"Ciao tesoro, come va? Mi aiuti a riordinare queste cose?"

Credetemi, ho passato il giorno più lungo della mia vita, sistemando vecchi ricordi, cose di papà e di mio fratello; mamma ha deciso di fare pulizia e liberarsi degli oggetti appartenuti alla famiglia che eravamo. Qualsiasi ricordo o cosa che la fa soffrire troverà il suo posto tra le cose da buttare. Non sono d'accordo su questa cosa, lei non sa che quando mi manca papà vengo in soffitta e guardo le sue cose e sogno. Tra le foto ho trovato un'immagine di papà in una grande piscina circondato da moltissimi altri giovani come lui. Ho girato la foto e ho trovato una scritta: Io con la mia squadra 12 luglio 1980

Squadra? Piscina? Mio padre era un nuotatore?!

Ok, vi prego non uccidetemi, ci ho messo un po' ad aggiornare e il capitolo non è un gran ché. Vi lascio con una bella suspance e un mistero da risolvere, non odiatemi....
Buona domenica!!!

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