Sharon guardava la strada turbata, sbirciò con la coda dell'occhio e sospirò.
Guidava nervoso.
Sentiva che era arrabbiato, chiuso dentro i propri pensieri dove lei non poteva entrare.
Ripensò a quella notte guardando fuori dal finestrino e sentì un brivido.
Lo guardò sofferente, le dispiaceva, ma non poteva buttare all'aria il suo matrimonio per niente, solo che non era convinta che lui fosse veramente niente.
«Scu...»
Bloccò la sua frase alzando la mano, zittendola.
«Hai detto che deve rimanere tra noi no? Bene non rimarrà nemmeno tra noi, dimentica, cancella, in verità questa notte non è mai esistita.» disse con una punta di risentimento.
Lei abbassò lo sguardo sulle sue dita intrecciate, quelle parole le facevano male, si sentiva in colpa.
Guardò il suo profilo, la sua barba sfatta tendente al biondo, chiuse gli occhi respirando a pieni polmoni quel profumo e quella velocità, per scacciare quella fitta al cuore.«Non ti sembra di andare troppo veloce?»
Lui per tutta risposta si strinse nelle spalle non proferendo parola.
Lei guardò l'ago che segnava i 150 e sospirò, eppure la macchina li reggeva bene, non dava segni di cedimento, sorpassava i camion con sicurezza.
Chiuse gli occhi un istante e sentì il sedile sotto di lei, si ricordò quell' inverno quando lui le aveva chiesto di sposarlo, strinse gli occhi come se il ricordo fosse troppo doloroso, c'era la musica alta che li divideva, ognuno stava perso nei propri pensieri.
Sembrava così lontano, eppure sarebbe bastato poco per sfiorarlo.Non se lo meritatava, non si meritava di soffrire così, ma si sentiva legata a Adam, infondo con lui era stata quasi un anno, era stata la sua prima esperienza, il loro era un legame indissolubile, ma con Alessio non capiva cosa c'era, era quella strana alchimia inspiegabile, era come se lui fosse fatto di qualcosa che la attirasse; non capiva cosa, ma sentiva che qualcosa c'era, era come l'opposto della sua calamita che la attirava malgrado i poli si allontanassero finivano sempre con l'incontrarsi.
La macchina sfrecciava sull'autostrada a velocità folle, la canzone di sottofondo, l'aria calda che entrava dal finestrino, tutto dava un senso di libertà, anche avere Alessio al suo fianco le rendeva un certo senso di libertà.
Mentalmente si chiese se era giusto legarsi già con un matrimonio alla sua età, Adam era un bravo ragazzo, ma forse non stavano veramente correndo veramente troppo?
Era spaventata dall'idea del matrimonio, ma sapeva che con Adam accanto forse tutto sarebbe stato più facile.
Alessio dopo quella frase lapidare non aveva più detto nulla.
E lei si sentiva piccola e fragile davanti alla sua ostilità.
Fermò la macchina davanti alla casa di Laura.
Sharon scese senza troppa enfasi dalla macchina guardandolo.
«Ciao ci vediamo.»
Lui fissava la strada davanti a sé con aria truce.
«Io non ci conterei troppo.» disse secco accendendosi una sigaretta, che era tornata impertinente e voleva pretendere di rimpiazzarla.
Non la degnò nemmeno di uno sguardo.
Sharon chiuse la portiera e la macchina partì svanendo dietro l'angolo.
Si avviò sul vialetto di casa, aprì la porta di casa e trovò suo padre e sua madre seduti sul divano che la fissavano arrabbiati.
«Dove sei stata? Ti sembra l'ora di rincasare?» le chiese preoccupata la madre.
«Mamma posso parlarti un attimo?» le chiese sconsolata.
Laura ed Emile si scambiarono un' occhiata preoccupata.
«Dimmi.»
«Scusa papà, ma non me la sento di parlare davanti a te.»
Suo padre la guardò con occhi preoccupati.
Sharon salì le scale e sua madre la seguì.
«Che c'è tesoro?» le chiese Laura sedendosi sul letto.
Sharon scoppiò in un pianto amaro e le raccontò tutto, senza timore, era forse la prima volta che parlava così apertamente dei suoi problemi con la madre.
Laura sospirò a pieni polmoni.
«Non so che dirti tesoro, sta a te decidere, ne parliamo meglio dopo?»Sharon annuì fissandosi frustrata le mani intrecciate in grembo, avrebbe tanto voluto un soluzione.
«Credo che andrò a farmi un bagno caldo dopo aver chiamato Adam.»
«Okay.» sua madre le sorrise e uscì dalla stanza.
Sharon prese il telefono chiamando la base.
Fece una smorfia sentendo la voce di Noemi.
«Sì, salve potrei per favore parlare con Adam Greco?»
Fece una smorfia sconsolata.
«Ah capisco, grazie.»
Appoggiò il telefono sul letto sconsolata, Adam era fuori, le mancava, le mancava immensamente.
Si alzò dal letto preparando il cambio.
Entrò in bagno iniziando a riempire la vasca, si svestì velocemente e sentì ancora quel profumo che le rimaneva addosso indelebile, si guardò allo specchio con una smorfia di disprezzo per se stessa, chiuse gli occhi respirando ancora quel profumo che le faceva incrinare il cuore.
Si immerse nell'acqua calda fino al collo, sperava che quel bagno la aiutasse a chiarire le idee.
Fissava la parete davanti a lei.
Si sentiva vuota, senza una protezione, sentiva di non appartenere più a nessuno.Chiuse gli occhi sospirando a fondo, aveva bisogno di sentire i polmoni pieni d'aria perché quelle sensazioni le davano l'impressione di soffocare.
Aprì gli occhi, sentiva ancora le sue mani su di lei, che le davano quei brividi.
Sì, aveva lasciato il segno indelebile.
Ricordò l'espressione che era disegnata sul suo volto quando le aveva detto :"Non ci conterei troppo."
Non era più sua intenzione vederla e non lo biasimava.
Sentiva dentro di sé i brividi della solitudine.
Si raggomitolò su se stessa abbracciandosi come se quel gesto potesse levarle di dosso quell'inquietudine.
Strinse gli occhi.
Si sentiva vuota, divisa, a pezzi.
Guardò distrattamente l'acqua che l'avvolgeva, avrebbe tanto esserne inghiottita in quel preciso istante.
Quella sensazione di non appartenenza la logorava.
Si guardò le mani con una smorfia di dolore.
Contrasse le labbra in una smorfia dura, cosa avrebbe fatto della sua vita?
Come sarebbe finito quel tutto?
Quella sofferenza la rendeva agonizzante.
Sprofondò nell'acqua in preda a quell'agonia.
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So che è corto ma volevo dare a questa scena maggior rilievo.
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Eravamo tutto quello che gli altri sognano.[THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]
Romansa[..."Eravamo tutto quello che gli altri sognano" Ricordi? Sì, lo eravamo. Ma tutto è stato buttato da parte, accartocciato, siamo estranee: questa è la verità. Mi dispiace, che la vita sia andata così. ...] Sharon torna dall'India dopo la riappacif...