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Alessio fissava il letto della stanza di Sharon con una smorfia.

«Prendo le ultime cose.»

Lui annuì, ma in verità aveva il cuore in gola, vedere quel letto lo turbava.

Avevano condiviso lo stesso letto per più di un anno, dopo tutto quel tempo come era possibile che le sarebbe uscito dalla testa?

Fissava le foto appese alle pareti, sfiorò una copia dell'invito del loro matrimonio respirava appena.

Quella stanza sapeva di loro e lui cosa stava facendo lì?

Si sedette sul letto sconsolato, non capiva quale fosse il suo posto ora in quella situazione.

"Dopotutto ha più ricordi con lui che con me."

Si spaventò sentendo un rumore assordante, guardò Sharon allarmato.

Stava tirando fuori tutto dagli scaffali, Alessio posò lo sguardo su una cornice a terra, Sharon si chinò per prendere la foto tra i cocci, li spostò con le mani senza prestare attenzione, prese quella maledetta foto e cominciò a spezzarla in mille pezzi.

Alessio fissò i pezzi sporchi di sangue svolazzare a terra.

Lei prese un libro e lo scaraventò contro il muro.

Lui si alzò.

«Okay, okay ora basta andiamocene da qui.» disse prendendola in spalla mentre piangeva.

«Hai preso tutto?»

«Sì.» rispose lei tra le lacrime, fissandosi le mani che le sanguinavano.

«Questa stanza non fa bene né a te né a me.»

Scese le scale con lei su una spalla e il borsone in una mano.

Arrivato quasi all'uscita le ordinò di chiudere la porta lasciandola a terra.

Sharon fissava la scala tristemente, come era possibile che tutto fosse cambiato così?

Si guardò il tatuaggio sul polso e trattenne le lacrime.

"Non ci voglio credere."

Sentì la porta sbattere e guardò Alessio stare accanto a lei.

«Basta farsi del male, passa avanti.»

Lei lo guardò negli occhi e poi abbassò lo sguardo.

«Dai sali in macchina.» le disse dolcemente.

Guardava la città assente, si chiedeva cosa lui stesse facendo in quel momento.
Si chiedeva perché facesse così male.
Prese il telefono e con un sospiro del cuore lo ripose in tasca.

Di lui nessuna traccia.

Ormai non c'era più da sperarci.

Si fissò i tagli cicatrizzati sulle mani.

"Se n'è andato."

Quella frase le rimbombava nella testa continuamente.

I minuti passavano ma la sua assenza le pesava, ogni volta che ci pensava le veniva un groppo in gola.

Lui l'aveva abbandonata.

«Ehi.»

Guardò Alessio.

«Ehi.» rispose passando lo sguardo da lui alle proprie mani.

«Sanguinano ancora?»

«No, per fortuna no.»

Eravamo tutto quello che gli altri sognano.[THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora