15

378 48 7
                                    

Camminarono lungo il corridoio bianco.
La dottoressa si fermò davanti ad una vetrata.

Sharon guardò Adam provando una stretta al cuore enorme.

Era pallido, con macchinari che lo tenevano monitorato, sorrise flebilmente vedendo la frase tatuata sul suo braccio.

Avrebbe tanto voluto oltrepassare quel muro di vetro che li separava, correre ed abbracciarlo, in quel momento sentiva il disperato bisogno di sentire che era reale.

Guardava le flebo, era così indifeso ora, il suo cuore sentiva il disperato bisogno di sentirlo parlare, desiderava guardare nei suoi occhi e sapere che stava bene.

Alessio guardava Sharon con il cuore sospeso mentre stava appoggiata alla vetrata guardando al di là del vetro, poi guardò Adam tristemente non riusciva ad esserne geloso, ma provava tristezza nei propri confronti, forse lei non li amava allo stesso modo, forse lui era più importante.
Guardava quella ragazza tormentandosi il cuore, sentiva che la vita aveva senso solo con lei al suo fianco, ma forse per lei non era la stessa cosa.
Si appoggiò alla vetrata dando le spalle ad Adam.
Non voleva essere geloso di Adam, soprattutto considerando la sua condizione ora, solo che invidiava il grande amore che leggeva negli occhi di Sharon mentre guardava al di là del vetro.
Sospirò sofferente guardando il pavimento e si passò una mano fra i capelli.

«C'è qualcosa che non va?» gli chiese preoccupata Sharon, aveva intuito che qualcosa non andava.

«No, no sono solo un po' stanco.»

Sharon si morse il labbro, pensava che stesse mentendo, guardò Adam e lo salutò con gli occhi.

«Andiamo a mangiare qualcosa poi andiamo in albergo, anche io ho bisogno di riposare.»

Alessio accennò un sorriso sforzato.

«Grazie mille dottoressa è stata veramente gentile e per favore ringrazi anche il signor Smith.»

Maria sorrise aprendo loro la porta.

«Vi terrò aggiornati.»

«Grazie mille.»

Sharon e Alessio entrarono di nuovo nell'ascensore scendendo nuovamente al piano dove era ricoverato Damiano.

Entrarono nella stanza dove tutti li guardarono speranzosi, in attesa di qualche buona notizia dopo quella notte insonne.

Sharon spiegò sommariamente quello che la dottoressa Monaco le aveva riferito.

Damiano sorrise.

«Lo sapevo che quello è un osso duro.»

Tutti tirarono un gran sospiro di sollievo.

«Io torno stasera, ho veramente bisogno di dormire.» disse Sharon.

Damiano sorrise e guardò dubbioso Alessio.

«Dormite in un albergo?» chiese.

«Sì, le chiavi dell'appartamento di mio padre sono già state consegnate.»

Damiano annuì.
«Come sta Emile?»

«Bene, non è venuto perché mia madre rimarrebbe sola proprio nel mese critico, comunque era sinceramente preoccupato per voi.»

Damiano sorrise a quelle parole.

«Ma quindi il matrimonio?»

Sharon abbassò lo sguardo sul pavimento.

«Sinceramente è l'ultima cosa di cui mi importa ora, sono talmente preoccupata per lui che ho ancora paura di non poterlo riabbracciare.»

Damiano sospirò tristemente.

Eravamo tutto quello che gli altri sognano.[THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora