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Alessio la guardava dormire, raggomitolata tra le lenzuola, la finestra spalancata faceva entrare il profumo della pioggia, stava piovendo e lui non riusciva a dormire.

Ascoltava il rumore della pioggia mentre era abbracciato al cuscino, guardava Sharon, il suo viso debolmente illuminato dalla luce che filtrava dalla finestra, sospirò guardando il soffitto: si sentiva perso.

Federico prese la mano di Ashley e salirono sul taxi che li avrebbe portati all'areoporto.
«Come ti senti?» le chiese.

«Se devo essere sincera sono un po' agitata.»

Federico le sorrise stringendole la mano.

L'aveva incontrata in un locale in centro qualche giorno dopo che suo fratello era partito.

Ashley aveva la madre di origini italiane e il padre originario di New York.

Era stato un caso incontrarla nella grande metropoli, non poteva dire di esserne innamorato, ma sentiva che forse questa era la volta buona, era una ragazza semplice, senza troppe pretese come...
Cercò di allontanare quel pensiero, non voleva pensare a Sharon in quel modo.

Guardava fuori dal finestrino distrattamente, si chiedeva come stesse Adam e come era la situazione dall'altra parte del mondo.

«Ehi, tutto okay?»

Federico guardo Ashley con la coda dell'occhio e le fece un gran sorriso.
«Sì, si, non ti preoccupare.»

Alessio guardava l'acqua scorrergli lungo i piedi, stava appoggiato con la testa alla parete della doccia e ripensava alla discussione che avevano avuto quel pomeriggio.

«Non puoi lasciarmi sola!»

«Ma non sei sola, domani Adam esce dall'ospedale e vorrà festeggiare il suo compleanno con te.»

«Ma non puoi lasciarmi sola.»

«Sharon, non sarai sola.» le aveva ripetuto.

Non aveva capito l'ostinazione che c'era nei suoi occhi, lei sembrava non capire che non voleva essere il terzo in comodo fra lei e Adam.

Si era seduta sul letto, sfiorando le lenzuola fresche, chiudendo gli occhi, probabilmente si era sentita una bambina che lo stava pregando di rimanere.

«Ma io vorrei che tu rimanessi.»

«Adam domani esce dall'ospedale, che faccio il terzo in comodo fra voi due?»

«Non sei il terzo in comodo!»

Aveva sbuffato ed era uscito sbattendo la porta, era stanco di discutere così aveva preferito andare a prendere una boccata d'aria.

Non capiva la sua ostinazione a non lasciarlo andare sebbene stesse con quell'altro, sebbene avesse scelto Adam ancora una volta.

Le aveva detto che quello che provava per lui non riusciva a spiegarlo e prendendo in considerazione questo, preferiva il sentimento nei confronti di Adam che non era sconosciuto.

Quella era l'ultima sera che avrebbero passato insieme, poi la mattina dopo sarebbe partito lasciandola sola.

Chiuse l'acqua e rimase qualche secondo a guardare il vapore distrattamente.

Si sentiva strano, non c'era dolore, ma solo una strana sensazione di vuoto.

Uscì dalla doccia, prestando attenzione a ogni singolo gesto, sentiva che era l'ultimo lì.

Si guardò allo specchio perdendosi nei propri pensieri.

Uscì dal bagno e Sharon fece finta di non notare la sua presenza, era ancora arrabbiata con lui.

Eravamo tutto quello che gli altri sognano.[THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora