«Sai, mi mancavano queste chiaccherate con te.»
Erano sedute sulla panchina, l'ultima volta che era stata su quella panchina era con lui... l'anno prima, quando tutto tra loro sembrava andare bene, sorrise pensandoci, ma quella sera non voleva pensare al passato, voleva che nella sua vita esistesse solo il presente.
Elizabeth la abbracciò mezza ubriaca ridendo.
«Anche a me, mia dolce metà, mi vuoi sposare?»
Sharon rise a crepapelle.
«Certo, prometto di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.»
Elizabeth rise sorseggiando l'ultimo goccio di vodka.
«Oh, ridendo ridendo, parlando parlando ci siamo fatte fuori una bottiglia di vodka in due!»
«Andiamo dall'omino della vodka?»
Elizabeth rise annuendo.
Entrambe si alzarono camminando di nuovo verso il pub di Kevin.
Sharon rideva guardando la bottiglia di vodka vuota.«Ma lo ami Adam?» le chiese a bruciapelo Elizabeth.
Sharon sospirò.
«Sinceramente se devo risponderti stasera, non saprei cosa, perché non ho ancora ben definto la parola amare, non so se amare è un grande affetto o le farfalle nello stomaco.»
Elizabeth fece ciondolare la testa, non aveva risposta alla sua domanda inespressa, per lei poteva essere entrambe.
Camminarono a lungo ridendo e scherzando.
«Cosa vuoi bere?» le chiese Elizabeth.
«Sinceramente vorrei un po' di vodka.»
«Ancora?!»
Sharon rise entrando dalla porta e andò a sbattere contro qualcuno.
«Ahia.»
Alzò lo sguardo su quel ragazzo che la fissava perplesso.
«Non si usa più guardare avanti quando si cammina?»
«Scusa.»
Si spostò mortificata per farlo passare.
Elizabeth guardò il ragazzo uscire.
«Sei sempre la solita svampita.»
Sharon rise.
«Uh, guarda c'è l'omino della vodka.» sorrise ma la sua smorfia di contentezza sparì non appena vide Kevin, di sicuro lui non avrebbe permesso che si portassero via una bottiglia intera.
Si sedettero al bancone e Kevin le guardò malamente erano evidentemente ubriache.
«Cosa posso offrirvi signorine?» disse Gabriele contento di vederle.
Sharon rise.
«Concentrato di puffo.»
Gabriele sorrise.
«Ma la bottiglia?»
Sharon si strinse nelle spalle.
«Finita.»
Gabriele rimase stupito e Kevin gli si avvicinò.
«Lascia stare, me ne occupo io di queste due, le conosco da un po'.»
Gabriele annuì a malincuore, ma gli ordini di un superiore non si potevano discutere.
«Quanto avete bevuto?» chiese Kevin.
STAI LEGGENDO
Eravamo tutto quello che gli altri sognano.[THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]
Roman d'amour[..."Eravamo tutto quello che gli altri sognano" Ricordi? Sì, lo eravamo. Ma tutto è stato buttato da parte, accartocciato, siamo estranee: questa è la verità. Mi dispiace, che la vita sia andata così. ...] Sharon torna dall'India dopo la riappacif...