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Sharon si sedette, sciogliendo quell'abbraccio.
Trattenne le lacrime appena, si raggomitolò su se stessa.
Perché aveva l'impressione che lui, il suo contatto con la realtà fosse crollato?

Si dondolava rimuginando, chiedendosi se avesse fatto qualcosa di sbagliato.

Desiderava quell'abbraccio più di ogni altra cosa al mondo.

Desiderava quelle braccia, non le importava se lui fosse ubriaco.

Adam si sedette sul pavimento appoggiandosi con la schiena al letto.

Si prese la testa fra le mani e rimase a fissare il pavimento assente.

Sharon si sedette davanti a lui e gli sorrise.

Gli slacciò la giacca fradicia e fece per levargliela ma lui con un solo gesto scocciato le fece capire che non era il caso.

Sharon cercò di nascondere l'urto che il suo cuore aveva subito.

"Perché si comporta così? Che ho fatto?"

Lo guardò con il cuore in gola.

«Perché non vuoi che ti levo la giacca è bagnata, ti ammali.»

«Lasciami in pace voglio stare solo.»

Sharon si alzò da terra.

«Okay va bene, scusami.» disse trattenendo le lacrime.

Uscì dalla stanza dopo aver preso i propri vestiti, guardò Adam seduto sul pavimento un'ultima volta e si costrinse ad uscire di casa.

Chiusa la porta di casa e cominciò a singhiozzare.

"Perché tutto sta andando a scatafascio?"

Camminava senza una meta precisa.

Non sapeva dove andare, sapeva solo che andarsene da lì per il momento era la soluzione migliore.

Pioveva, ma non le interessava.

Si mise le mani in tasca, si sentiva morire dentro, pian piano.

Si fissava i piedi, si chiedeva come sarebbe finita?

Troppe domande le assillavano la mente.

Si guardò il tatuaggio sul polso e cominciò a piangere, perché era cambiato tutto?

Perché lui era cambiato?

Disperata si prese le estremità del cappuccio.

Perché l'aveva trattata così?

Non era mai successo.

Alzò lo sguardo al cielo, bagnandosi il volto.

Tutto era vuoto.

Prese il telefono e compose quel numero.

Ascoltò la voce dall'altra parte.

«Pronto?»

«Ho bisogno di te.» singhiozzò.

«Che è successo?» chiese Federico assonnato.

«Non lo so, sembra tutto un'enorme gigantesca merda!»

«Dove sei?»

«In via Pelli.»

«Ma come? Sei sotto l'acqua alle 6 di mattina?»

Sharon ricominciò a piangere.

«Arrivo, sta lì.»

Federico chiuse la chiamata.

Eravamo tutto quello che gli altri sognano.[THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora