Capitolo 14.

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"C'è qualcosa che dovresti dirmi?"
Adam era posizionato di fronte al cancello di casa mia con le braccia incrociate al petto e il furgoncino parcheggiato poco più in là.

Alzai gli occhi al cielo nel vederlo lì.
Strano che non abbia agito prima con Colin.
"No" risposi innocente cercando di farmi spazio per passare.
"Che ci facevi in quel bar con Colin?" Si avvicinò a me arrivando a pochi centimetri dal mio viso.
Cercai di evitare il suo sguardo.

"Una colazione tra amici" buttai lì guardandolo invece negli occhi per convincerlo di quella che era la verità.
"Ridevi" costatò con amarezza prima di abbassare la testa.

"Mi piace quando ridi" disse tra sè, solo che ad alta voce.

"E piace anche a lui" puntó gli occhi nei miei permettendomi di leggere qualsiasi cosa provasse.

Per me Adam era trasparente e lui lo sapeva. Non si faceva scrupoli a farmelo capire.

"Come ora, hai un accenno di sorriso." Mi indicó le labbra con titubanza.
"Se solo non fossi così orgogliosa sorrideresti a trentadue denti. Ti piace quello che ti sto dicendo, lo so Taylor"

A quanto pare anche lui mi leggeva alla perfezione.
Giuro non sarei resistita a lungo con il muso di fronte a lui.
"Chi erano quei due con te, prima?" Chiesi cambiando discorso.
"I miei fratelli" spiegó grattandosi la nuca. Sembrava piuttosto imbarazzato.

"Hanno qualcosa di male?" Chiesi ridendo.
"No!" Si sbrigó a rispondere.
"E allora perché quella faccia?" Risi più di prima indicando il suo viso con sopra stampata un'espressione spaesata.

"Non li vedo molto spesso, il caso ha voluto che incontrassi te proprio mi trovavo con loro"
"Chiamalo destino" sorrisi alzando e abbassando le sopracciglia.
"Già, il destino"

"Signorina, la signora Taylor ha chiesto di lei" mi girai verso Aldous in piedi di fronte al portone.
"A quanto pare devo andare" dissi rivolta ad Adam.
"A dire il vero ha chiesto di vedere anche il signorino"

Rimasi sbigottita di fronte alle parole di Aldous.
Caren voleva vedere Adam?

"No!" Mi affrettai a rispondere rivolta verso l'uomo rigido.
"Cosa no?" Domandó Adam con un sorriso furbo sulle labbra.
"Perché mai dovrebbe entrare anche lui?" Evitai la sua domanda porgendone un'altra ad Aldous.

"La signora Taylor non ha conosciuto nessuno dei suoi amici"
Sbuffai alternando lo sguardo tra la porta e Clark.
"E va bene" dissi esasperata entrando in casa.

Una volta dentro, la nana malefica si precipitò addosso ad Adam allacciando le braccia attorno alle sue gambe.
Mio.
Continuava a suggerire la mia coscienza ma dovetti placarla perché Adam non era di mia proprietà e mai lo sarebbe stato.

"Ehilà Ann" sorrise lui alla bambina.
Ann? Da quando la chiamava Ann?

"Chi è questo bel giovanotto?" Domandó Caren entrando in soggiorno.
"Piacere io sono Caren Taylor"
Ogni volta che lo diceva mi dava il volta stomaco.
C'era solo una signora Taylor, e di certo non era lei.

"Adam Clark, piacere mio" sorrise il moro stringendo la mano alla donna dal sorriso smagliante.
"Sei un amico di Cassie?" Chiese calzando sulla parola amico.
Rotei gli occhi da un'altra parte. Odiavo come la gente fosse in grado di etichettare un ragazzo solo perché si trovava accanto ad una ragazza.

"Sì, signora. Frequentiamo la stessa scuola"
"Quindi conosci anche Noel Smith?" Domandó provocandomi una smorfia. Adam non sapeva che i nostri genitori si conoscevano, e anche bene.

"Sì" rispose aggrottando la fronte e volgendo lo sguardo verso di me, come a chiedere spiegazioni.
"Ragazzo adorabile, non trovi?"
"Assolutamente sì!" Mentì spudoratamente. Sapevo che lo odiava.
"Lei come fa a conoscerlo?"
"Vedi, mio marito e suo padre sono soci. Non te lo ha detto Cassandra?" I due si rivolsero verso di me.
Caren stupita, Adam con aria da rimprovero.

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