Capitolo 55.

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L'ansia che mi attanagliava si stava scatenando come mai credevo che sarebbe potuto accadere. Nella toga azzurra mi sembravo una persona completamente diversa. In un attimo rividi l'ultimo anno passarmi davanti agli occhi.
Il primo giorno che misi piede nella Foxville High School e Carmen che subito accorse in mio aiuto. La prima lezione di Stone e l'entrata in scena di Adam. La prima volta che vidi i ragazzi, la prima volta da Jack, la prima festa da Noel. E poi vi erano le serate passate a casa mia con della pizza e qualche birra, i pigiama party, i litigi con Marion, l'amore con Adam, i ragazzi che cantavano, Colin che mi teneva il posto in mensa e Justin che mi rivolgeva la parola al corso di fotografia.
La prima nottata fuori casa e quella dentro la scuola, scoprire di Catherine, il campeggio, capodanno sull'attico di Marion.
La giornata nella casa infestata, la festa di Foxville e il luna park. Per non parlare del ballo d'inverno e quello di fine anno, il cinema, i negozi, gli hot dog e il senza tetto che ci permise di suonare la sua chitarra.
I prati che avevo scoperto, il laghetto dove io e Adam ci eravamo baciati la prima volta, il mio compleanno...
Tutto, dal primo momento all'ultimo, è stato degno di essere inciso nella mia memoria. Da quando vidi Foxville per la prima volta scorrermi sotto gli occhi ad ora che stavo per salire sul palco a ritirare il mio diploma.
"Cassandra Taylor" annunció la preside invitandomi a raggiungerla.
Le strinsi la mano con timore mischiato ad una strana sicurezza e le sorrisi afferrando la mia pergamena. Mi dispiacque non aver frequentato quella scuola sin dall'inizio, forse avrei sentito un vuoto più difficile da colmare rispetto a quello che avevo in quel momento. Lo lessi negli occhi lucidi dei miei amici che dopo anni avrebbero dovuto lasciarsi tutto alle spalle per cominciare una nuova vita. I miei ricordi di un anno non sono nulla in confronto ai loro.
"Ed ora vorrei chiamare qui sul palco il vincitore o la vincitrice del premio come miglior studente della classe 2018. Come ogni anno spetterà a lui, o a lei, formulare il discorso finale. È, quindi, con immenso piacere che invito Kacey Miller a raggiungermi"
Tutti cominciamo a battere le mani alla nostra amica. Sapevamo già da un po' che sarebbe stata lei a scrivere il discorso, era davvero davvero brava in tutte le materie. Non a caso frequenterà il college di Princeton.
La ragazza dai capelli rosa strinse il foglio che aveva tra le mani e raggiunse la preside con un sorriso a trentadue denti.
Era smagliante.
"Bene, eccoci qua finalmente. Anche se non so se essere felice di potermene andare da questa scuola o essere rammaricata. Sono stati quattro anni intensi, non è così? E non parlo solo della scuola. Tutti, chi più chi meno, abbiamo fatto un percorso negli ultimi anni. Un percorso differente da quello di studio;
Un percorso che ci porterà, un giorno, ad essere cittadini del mondo, ma prima di tutto persone. Esseri umani con la capacità di scegliere per il nostro bene e con le potenzialità per farlo al meglio.
Da questo giorno in poi si comincia la vita. Questo è solo uno dei tanti obbiettivi che dobbiamo porci. Ed è proprio il porsi delle mete che ci spingerà, in futuro, a dare di più e a fare del nostro meglio.
Non so voi ma io, quando ero piccola e mi chiedevano cosa avessi voluto fare da grande, rispondevo sempre "ma che domande, la principessa, certamente". Bè, credo che sia stato il sogno un po' di tutte noi.
Quando crebbi un po' cambiai obiettivo, volevo diventare una veterinaria. Poi realizzai che non bastavano le carezze per guarire gli animali e che questi non si limitavano ad essere cani, gatti e uccellini. Potete ben immaginare la mia espressione quando realizzai cosa fosse un termometro rettale...
Solo qualche anno fa realizzai che in realtà il mio sogno era quello di essere un medico.
Ho sempre avuto un'indole altruista, ero sempre quella che alle elementari abbracciava i bambini che riteneva tristi e condividevo sempre i miei biscotti con il mio amico Rupert, a proposito, ciao Rup e congratulazioni" salutò un ragazzo rossiccio qualche fila dietro di me.
"Che dire? Sono stata accettata ad uno dei college coi migliori corsi di medicina di tutti gli Stati Uniti e tutto questo perché non ho mai smesso di sognare e di credere nelle mie capacità.
Non perdete mai la forza di volontà di fronte agli ostacoli, rimboccatevi le maniche e superateli. È grazie alla mia tenacia se oggi sono qui, su questo palco, a leggere un discorso scritto dopo una corsa mattutina e una doccia gelata.
È grazie ai miei sogni che ho sempre un motivo per continuare ad andare avanti, come un treno. Non esistono scorciatoie, doppie strade, tirate dritti e puntate sempre al vostro obiettivo perché un giorno, tutto questo, ci renderà contenti delle scelte che abbiamo preso e orgogliosi di ciò che siamo diventati.
Grazie e congratulazioni a tutti" concluse guadagnandosi l'applauso più forte che riuscissimo a fare.

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