Capitolo 44.

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Ciò che sentii nell'istante in cui aprii gli occhi fu solo il suo profumo. Il resto era altro. Non mi accorsi del sole che filtrava dalla finestra sopra di noi, né di trovarmi nel capanno di Aldous, non mi accorsi di ciò che era accaduto né di ciò che stava per accadere. Non mi accorsi degli uccelli che avevano preso a cinguettare perché ormai era mattina, né che fossero le cinque, forse le sei, e nemmeno che nel giro di qualche ora mi sarei trovata a scuola. Assaporai semplicemente quel risveglio che sapeva di lui, del suo calore, del suo odore... Guardai come il suo petto si alzasse e si abbassasse regolarmente, e come sembrasse un bambino mentre dormiva, con l'espressione serena e un braccio che mi avvolgeva. Gli sfiorai il naso tracciandone le linee con il dito, scorrendo giù fino all'arco delle labbra. Gli accarezzai una guancia, incapace di credere che tutto quello fosse reale. "Mi stai disegnando?" disse con voce roca facendomi sussultare. Continuava a tenere gli occhi chiusi mentre con una mano afferrava la mia e se la portava alle labbra per lasciarci un tenero bacio.

"Sei già stato disegnato..." Ammisi studiando bene il suo viso così surreale, così bello...

A quel punto aprì gli occhi con lentezza scrutando con dolcezza i miei. "Comunque, riguardo a quello che è successo..." Ma non finii la frase che Adam mi attirò a sé intrappolandomi con le braccia "Shh" mi intimò nascondendo la testa fra i miei capelli. "Sì insomma, credo che sia stato uno sbaglio... Sai che non possiamo stare insieme" Mentii. Mi piaceva farlo arrabbiare così come in quel momento quando mi liberò rapidamente dalla sua presa e mettendosi a sedere mi fissò infuriato. Mi avvicinai lentamente al suo volto cercando di lasciargli un bacio, ma lui si scansò arrabbiato. Allora appoggiai le labbra sul suo braccio sussurrando un "Stavo scherzando" che sembrò rianimarlo. Si abbassò all'altezza del mio volto e stavolta mi bacio con tenerezza accarezzandomi con la mano il braccio nudo.

"Abbiamo scuola..." Mugolai troppo assorta nei suoi baci che avevano raggiunto il mio collo.

"E io dovrei tornare in camera prima che Carmen si svegli..."

"Shh" soffiò sulla mia pelle.

"E... E te ne devi andare..." ma non sembrai poi molto convincente, quindi riprovai "Sul serio Adam, dobbiamo prepararci per andare a scuola, è meglio che tu vada"

A quel punto il ragazzo mi diede retta sbuffando e alzandosi in piedi. Lo ammirai mentre si rivestiva controllando poi il suo telefono.

"Mi ha scritto Alexis, dice che oggi pomeriggio ha casa libera... Dovrei aiutarla con fisica"

A sentir pronunciare quel nome una rabbia mi si accese dentro e se solo non avessi pensato a quel che avevamo appena fatto sarei già impazzita.

"Non mi va per niente a genio quella lì" borbottai facendo il labbruccio, al che Adam si chinò baciandomi. "Non mordere, mi raccomando" Disse allontanandosi. Fece per uscire ma io lo bloccai sulla soglia del capanno "Adam" dissi "Ascolta ho rotto con Justin da sole due settimane, credo che sarebbe rispettoso nei suoi confronti se questa cosa rimanesse tra noi per qualche giorno"

"Okay" disse spensierato. Il che mi stupii, e non poco.

"Okay?"

"Sì, sono d'accordo"

•••

"Quel sorriso... Quello è certamente il sorriso di qualcuno che appena-" Tappai rapidamente la bocca a Carmen scoppiando a ridere.

"Shh" sibilai "Dobbiamo vestirci!" dissi cercando di sviare il discorso. Carmen riuscì a liberarsi "Oh no, non la scamperai così facilmente! Questa notte mi sono svegliata per andare al bagno e tu non c'eri, quindi com'è stato?"

Cedetti in un ampio sorriso che dovetti bloccare mordendomi il labbro inferiore. Sentii l'imbarazzo manifestarsi sul mio viso mentre ripensavo alla sera precedente.

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