Capitolo 50.

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Cassandra's POV

Giornate monotone come quelle cominciavano a stancarmi. Era diventato semplicemente un circolo vizioso: mi svegliavo con la voglia di non fare nulla e quando mi si presentava l'occasione di fare veramente qualcosa finivo per declinare le offerte. Ecco che la monotonia era diventato l'ordine del giorno, non ne potevo più di stare in quello stato. Quando sarebbe passata la mia dipendenza da Adam allora forse avrei ricominciato a vivere tranquillamente? Oppure la causa era dei sensi di colpa che mi attanagliavano giorno e notte?
Se avessi non avessi mentito ora lui sarebbe qui?
"È domenica Robert, sai che la domenica dobbiamo andare da mia madre" Caren ricordò a mio padre che quel giorno sarebbero dovuti andare a trovare la nonna di Annmarie. Ci andavano quasi tutte le domeniche.
"Lo so, ma devo lavorare! Cercherò di concludere prima delle cinque così che potremmo andarci lo stesso..."
Cercó di rassicurarla l'uomo addentando poi il suo cornetto alla crema.
"Cassie, tu ci verrai alla mia recita?" Disse Annmarie distraendomi dalla discussione tra mio padre e Caren.
"Eh?" Chiesi soprappensiero voltandomi verso la piccola peste.
La biondina sbuffó facendo svolazzare qualche capello ribelle.
"Verrai alla mia recita?" Ripetè scocciata.
Quale recita?
Io non ne sapevo nulla.
"Quando sarà questa recita?" Domandai sistemandole quei capelli dietro l'orecchio.
"Tra un mese esatto" esclamó sorridente. I denti le stavano ricrescendo in fretta, in effetti il tempo era volato. Sembrava come se quei sette mesi non fossero nemmeno esistiti.
"Certo che ci sarò! Che cosa reciterete?"
"La maestra ha scelto i tre porcellini, ma a me non piace molto" fece una smorfia buffa prendendo a masticare i suoi cereali.
"Ma è fantastico invece! Tu che ruolo hai?"
"Avrei voluto fare la principessa, ma la mamma mi ha spiegato che non esiste la principessa nei tre porcellini quindi mi sono dovuta accontentare della parte che mi ha dato la maestra. Sarà una sorpresa" spiegò.
"Signori Taylor, è arrivato il signor Kyle" annunciò Aldous entrando in cucina. Tutti quanti voltammo lo sguardo verso mio zio e Diane in piedi sulla soglia della stanza. Subito mi alzai e corsi verso l'uomo saltandogli in braccio.
"Buongiorno anche a te, bubu" rise lo zio stringendomi la vita con un braccio.
"Ciao zio, ciao Diane!" Esclamai euforica.
Era diverso tempo che non li vedevo e mi erano mancati, in particolare Kyle.
"Ciao Cassie" sorrise Diane oltre la spalla dello zio.
"Diane, Kyle... Che piacere. Accomodatevi con noi" li accolse Caren a braccia aperte indicando loro le sedie rimaste vuote attorno al tavolo.
"Ciao Caren, ciao Rob, come state?"
Mio padre diede una pacca amichevole sulle spalle del fratello borbottando un "ce la caviamo" e gli fece spazio accanto a sè.
"Come va col lavoro?" Domandó mio padre.
"Bene, molto bene. Ultimamente ho cominciato a lavorare in quella casa discografica a Brunswick" spiegó Kyle "È davvero ottima ed è un trampolino di lancio per tantissimi talenti nel mondo della musica"
A quell'affermazione rizzai le orecchie.
Casa discografica?
Trampolino di lancio?
Talenti?
Mondo della musica?
"Zio non sapevo che lavorassi nelle case discografiche!" Esclamai intromettendomi nel loro discorso.
"Come non lo sapevi? Sono un talent scout, mi occupo di cercare talenti e di presentarli al mio capo, poi lui si occupa del resto"
Talent scout?
Ma...
"Davvero?"
"Sì, perché?"
"Oh nulla, solo che ho degli amici che hanno una band e spaccano, davvero. Dovresti sentirli!" Dissi con euforia pensando ai Black Hole e a Adam.
Chissà quanto sarebbero stati felici di sapere che c'era una possibilità per loro.
Adam... Adam avrebbe fatto i salti di gioia.
"Se sono così bravi come dici allora sì, perché no. Tutto per la mia bubu" sorrise gentilmente l'uomo facendo sì che il mio cuore si rotolasse in una capriola.
"Ti adoro, ti adoro, ti adoro" ripetei correndogli contro e piegandomi dietro di lui per allacciargli le braccia attorno al collo. Gli lasciai poi un bacio sulla guancia e lo strinsi più forte a me.
"Non riuscirò ad ascoltarli se mi uccidi prima" detto ció mi allontanai subito e mi sistemai i capelli dietro l'orecchio con entusiasmo.
Lanciai poi uno sguardo fugace a mio padre che sorrideva con amarezza a mio zio.
Anche io e lui una volta avevamo quel tipo di rapporto...
Sì, prima che lui se ne andasse.

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