Capitolo 29.

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Vorrei dedicare questo capitolo a SarahCuccolo , sei speciale💙

"Quello rosa" dissi a Justin che si era preso la premura di pagarmi uno zucchero filato.

Il buio era ormai calato, ma le numerose luci provenienti dagli stand facevano sì che il clima fosse estremamente luminoso.
Io e Justin camminavamo a braccetto parlando di fotografia, di tanto in tanto erano spuntate fuori domande personali del tipo hai fratelli o sorelle? Come si chiamano i tuoi genitori? Quali sono i tuoi biscotti preferiti...
Devo ammettere che mi divertii incredibilmente in sua compagnia.
Non che lo mettessi in dubbio, ma da quando ero stata abbandonata dai miei amici stentavo a credere che avrei riaccumulato la voglia di rimanere a quella festa.

Ero certa che mi avessero vista, dato lo sguardo insistente di Adam e Carmen che, a causa del mio accompagnatore, fingevano che non esistessi.

Credevo di essere arrivata al limite con la scenata di quel pomeriggio, ma tutti avevano superato il limite quando, distratta da Annamarie che voleva a tutti i costi fregarmi lo zucchero filato, si avvicinarono a Justin intimandogli di starmi alla larga.

"Lui è libero di fare quel che vuole, cosí come me! Carmen, Santo Cielo, mi spieghi che ti prende?" Intervenni.

Finché a comportarsi così era Adam pensai che tutto questo odio fosse dovuto alla gelosia. In quel momento capii che si trattava di qualcosa di più, qualcosa che io non potevo sapere e il motivo mi era ancora sconosciuto, ma non mi ci volle troppo a capire chi fosse collegato a tutto ciò.

"Cass, per favore..." mi imploró avvicinandosi lentamente a me.
"Non puoi preferire lui a noi, siamo tuoi amici, ti abbiamo accolto..." tentó di farmi cambiare idea. La sua mano afferró la mia.
"Non sto preferendo lui a voi, sto scegliendo la mia libertà che, tanto per informazione, una vera amica non avrebbe mai cercato di togliermi"

La situazione si stava facendo pesante. Il cuore mi esplodeva in petto, un po' per la rabbia, un po' per la paura di perdere Carmen o Justin.

"Ti prego di non farmi scegliere" la implorai stringendo la presa sulla sua mano.
Ci guardammo negli occhi parlando silenziosamente.
Cosa ci saremmo potute dire? Le parole sembravano volare via quando fuoriuscivano.

"D'accordo" farfuglió facendo sì che allentassi la presa.
Sospirai sollevata ringraziando il Cielo.
Alzai appena gli angoli della bocca mostrando la mia gratitudine verso la mia amica.

"V-vi va di accompagnarci dalla signora Wilson?" Chiese Colin.
Annuii entusiasta afferrando la mano di Justin.

Sapevo che avrebbe preferito non andare, ma sapevo anche che non mi avrebbe lasciata.
La tensione si tagliava con il coltello, riuscivamo a sentirla tutti, persino Adam che camminava in fondo al gruppo.

Carmen sembrava volerla lasciar perdere dal momento in cui prese sotto braccio Ethan e con un cenno chiamó anche Adam.
Mi voltai a guardarlo e vidi che scosse la testa puntando lo sguardo verso di me.

Sentendomi improvvisamente andare a fuoco tornai a guardare avanti, rossa in viso per l'imbarazzo sotto il quale mi ponevano quegli occhi talmente familiari eppure così sconosciuti in quel momento.

"Che c'è?" Mi sussurró Justin all'orecchio.
Tornai con la testa sulla Terra e lo guardai smarrita.
Nel frattempo eravamo giunti da una donna anziana che donava torte in cambio di qualche offerta.

Era la signora Wilson, la nonna di Annmarie e madre di Caren.
L'ultima volta che l'avevo vista, cinque anni prima, era più giovane, ma il sorriso raggiante rimaneva tale.

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