Tic.
Non posso.
Tic.
Non posso proprio.
Tic.
Forse dovrei aprire, ma poi cosa succederà?
Tic.
Dio Carmen dormiva lì accanto a me, se ne sarebbe e poi mi avrebbe fatto la predica.
Tic.
Al Diavolo le prediche!Scivolo giù dal letto velocemente e cammino a passo felpato verso la porta finestra.
Girai lentamente la maniglia, controllando di tanto in tanto di non aver svegliato la mia amica.L'aria della notte era veramente fredda tanto da portarmi a incrociare le braccia al petto cercando di scaldarmi.
Guardai giù dal balcone e lo vidi."Adam, che diavolo ci fai qui?"
Il ragazzo ridacchió facendomi corrucciare la fronte.
"Che c'è?" Domandai preoccupata.
Magari la mia faccia era orribile, anzi era certo, così come i miei capelli e il mio pigiama... Che imbarazzo."No nulla, Déjà vu"
Tornai con la mente alla prima notte che si era presentato sotto la mia finestra solo per chiedermi il numero di telefono e identificarmi.
"È mezzanotte, questo vuol dire che è il mio compleanno..." spiegò alludendo ad altro però.
Io non gli avrei fatto nessun tipo di regalo che sia chiaro."Tanti auguri?"
Ma lui sembró non sentire le mie parole e continuó.
"Scendi?" Chiese mordendosi il labbro inferiore. Era a disagio.
"Fammi capire, è mezzanotte, domani abbiamo scuola e tu vorresti che io scendessi con questo gelo? Va a dormire Adam" affermai seria cominciando a sentire seriamente freddo.
Era esattamente il 3 febbraio.Feci per andarmene ma la sua voce mi fermó.
"No, ti prego" allora tornai indietro e mi sporsi nuovamente.
"Che cosa vuoi da me di preciso Adam?"
"Voglio che tu scenda e che ti fidi di me"
Sospirai e ci pensai per un attimo.Guardai il ragazzo in piedi nel mio giardino.
Era mezzanotte, era freddo e lui si trovava esattamente lì, per me, per festeggiare il suo compleanno... Con me.
E pensai che Adam era Adam, l'avevo desiderato così tanto da farmelo scivolare fra le dita, mentre ora era lì e io non potei fare a meno di rispondere "Infilo le scarpe e arrivo"
Così dopo averlo guardato ancora una volta tornai in camera e cercai le scarpe.Mi misi in ginocchio sulla moquette e infilai una mano sotto il letto dove giacevano le mie amate sneakers. Guardai i calzini a pois rosa ricoprire i miei piedi e poi sparire al di sotto della calzatura.
Una volta averle allacciate uscii dalla camera controllando ancora una volta Carmen, poi richiusi la porta e scesi al piano inferiore cercando di non far rumore. Qui mi infilai la giacca e la sciarpa prima di abbandonare definitivamente il calore della casa di mio padre.
Di fuori il buio più completo mi impediva di vedere dove si fosse cacciato Adam, almeno fino a quando non fu lui a trovare me."Bu!" Esclamó facendomi sobbalzare.
"Mi hai fatto prendere un colpo!" Mi lamentai portandomi una mano sul cuore.
"Sei una fifona"
"E tu uno stupido"
"Fifona batte stupido"
"Stupido batte la testa per terra se non la smette"
Adam rise e poi mi afferró la mano in un gesto che ormai era diventato pericolosamente spontaneo, trascinandomi via dal portico.Giungemmo di fronte al cancello e solo in quel momento realizzai di essermi completamente dimenticata di aprirlo.
"Adam, mi sono dimenticata di aprire il cancello, aspettami qui che-"
"Non serve, lo scavalcheremo" replicò prontamente.
"Cosa?" Domandai, ma Clark era troppo impegnato a porgermi una mano per rispondere.
Alzando gli occhi al cielo mi fidai nuovamente di lui e seguii ogni suo gesto.
Appoggiai il piede sulla mano che aveva preparato come appoggio e con uno slancio mi arrampicai fino a raggiungere la cima dove mi sedetti a cavalcioni aspettando che anche lui salisse."Sei lento" dissi osservando come con maestria si aggrappava alle aste verticali, doveva averlo fatto parecchie volte.
"E tu insopportabile" ribattè raggiungendomi finalmente.
"Dai scendi" mi intimó poi.
Guardai sotto di me il suolo. Non avevo nessun punto di appoggio.
"I-io... Non è che puoi scendere prima tu?" Chiesi gentilmente sfoggiando un sorriso falso.
Adam rise e scivoló giù fino a terra guardandomi poi dal basso.
"Coraggio Taylor, se cadi ti afferro"
Questo sì che era rassicurante.
"Se provi anche solo a sfiorare qualsiasi parte proibita ti castro Clark, ci siamo capiti?"
Asserii guardandolo intimidatoria.
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THIS- Something beautiful
Ficção AdolescenteCassandra ha diciassette anni, un padre da cui vorrebbe scappare, una città dove vorrebbe tornare e un ragazzo alla quale non puó sfuggire. Adam è l'alternativa, l'incognita, il "se" dopo infiniti "ma". Lui vuole lei, lei vuole una via d'uscita, en...