Capitolo 24.

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Dovetti inventarmi una scusa per giustificare l'assenza di Adam al pranzo di quel sabato.
Malattia improvvisa, chissà solo se Caren ci abbia creduto.

Stavo perdendo le speranze in un nostro imminente rappacificamento, oramai erano due settimane che non ci parlavamo e quella stessa sera i ragazzi avrebbero suonato nel locale dello zio di Ethan.

Dopo la scena del Luna Park non riuscii a smettere di pensare di aver fatto un grande sbaglio respingendolo, ma ripensando poi ai miei motivi mi convincevo di aver fatto la cosa giusta, certo sarebbe andata ancora meglio se non avessi ricambiato quel bacio.

Il bacio.

Dio, era impresso nella mia mente da tempo.
Ogni tanto capitava che ripensandoci mi portavo le mani alle labbra sfiorandole al ricordo del suo sapore.

Mi mancava da morire, anche solo parlarci.
O forse era quello ció che mi mancava di più.
Poter conversare e conoscere i suoi pensieri, gli stessi che da due settimane mi erano sconosciuti, potevo solo interpretare qualche sguardo, ma senza sapere veramente cosa volesse intendere.

Seduta nell'aula di storia potevo solo che pensare a lui.
Fortunatamente la professoressa non si era accorta della mia mancata attenzione alla lezione, forse perché ero intenta a scrivere qualcosa che poteva sembrare qualche appunto invece no, ero concentrata solo su Clark.

Suonata la campanella decisi di avviarmi senza troppe soste al corso di fotografia.
Nel frattempo avevo frequentato diverse lezioni e avevo conosciuto la classe.
Era ricca di belle persone e soprattutto brave, condividevano la mia stessa passione, ognuno con un proprio motivo.
Sembrava che finalmente avessi trovato un lato positivo nella scuola.

"Buongiorno mr. Forbes" dissi non appena varcai la soglia dell'aula. Come sempre il professore arrivava in anticipo così che una volta suonata la campanella avremmo potuto cominciare la lezione. Avevo preso l'abitudine a sedermi proprio di fronte a lui, al primo banco.
Da non molto tempo anche Justin aveva preferito spostarsi accanto a me, distraendomi di tanto in tanto con qualche battuta.

"Ehi Ryler" salutai il ragazzo seduto al suo solito banco.
Appoggiai le mie cose sopra il mio e mi sedetti nella sua direzione così che avremmo potuto parlare tranquillamente.
"Ciao Cassandra" sorrise smagliante accogliendomi.

Avevo stretto una buona amicizia col ragazzo, nonostante il comportamento di Adam alla festa di Halloween, dovevo ammettere che era di ottima compagnia ed era veramente un bravo ragazzo con cui condividevo una mia passione, così come con il resto della classe.
"Com'è andato il tuo weekend?" Chiese appoggiando un braccio sullo schienale della sua sedia.

Aveva gli occhi sempre vispi e pronti a trasmettere serenità, al contrario di Adam che col suo sguardo misterioso trasmetteva un tale imbarazzo.

"Venerdì sera io e Carmen ci siamo sparate una commedia romantica con tanto di pop corn e skittles, poi sabato sono stata a letto tutto il giorno a leggere e domenica quasi la stessa routine se non per qualche intromissione di mio padre che mi spronava a uscire di casa, non per fare chissà cosa, aveva bisogno che facessi la spesa, così ho accompagnato Ada. Fine della storia, tu che hai fatto di bello?" Sorrisi appoggiando il mento tra le mani.

"Più meno quello che hai fatto tu, escludendo la spesa e la serata con Carmen. Venerdì i miei amici mi hanno trascinato in un locale sperduto fuori città, sabato ho dovuto aiutare James a smaltire la sbornia e domenica mi sono dedicato allo studio" rise appena provocandomi una reazione positiva.
Mi resi conto che senza Adam la mia vita non era poi così attiva. Il gruppo sembrava essere morto da qualche giorno, si parlava solo di scuola.

"Senti, questa sera i ragazzi suoneranno in un locale a Portland, ti va di venirci?" Chiesi mordendomi il labbro inferiore.
"Con te?" Domandó incuriosito.
"Sì, decisamente" ridacchiai per la sua reazione, dopodiché accettó e ne fui veramente entusiasta.
Certo avrei dovuto spiegare ai miei amici la sua presenza, ma poco importava.

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